Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

lunedì 18 ottobre 2010

Il Giornaletto di Saul del 18 ottobre 2010 – San Severino Marche, nomi d'albero, amma mata ..mayi devi di Manuel Olivares, marroni di Segni

Care, cari,

é in fase avanzata di preparazione l'organizzazione dell'incontro annuale della Rete Bioregionale. Il Cerchio si svolge a San Severino il 30 ed il 31 ottobre 2010. La cosa ha già attirato l'attenzione di numerose persone e di enti che lavorano per l'attuazione dell'ecologia profonda e del bioregionalismo. Hanno già dato la loro adesione diverse associazioni locali (Ad es. Rees Marche, etc.) e sono attesi ecologisti da vari luoghi delle Marche oltre che dalle altre Regioni d'Italia, Siete attesi pure voi!:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/10/discorsetti-sullecologia-profonda-per.html

Ancora sul tema dell'ecologia profonda e della spiritualità laica, una risposta poetica in-diretta ad alcuni “bioregionalisti”.. anzi adesso che mi sovviene … -mutuando la similitudine dal mitico Dalì- “Sapete qual'é la differenza fra me ed i bioregionalisti?.. E' che io sono bioregionalista...!”
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/12/08/senso-di-appartenenza%e2%80%a6-e-identita-ecologia-profonda-spiritualita-laica%e2%80%a6/

Scrive un caro fratello “anonimo: “...sarò il 30 ottobre... con te all'incontro bioregionale, con me ci sarà anche L...., ti chiamo qualche giorno prima per ulteriori informazioni. Davvero pensi che dietro Fini ci sia il grande vecchio? A volte le cose semplici sono veramente semplici e invece... se non le condiamo con il giudeo di turno non siamo appagati... Veronesi è libero di essere vegetariano come potrebbe esserlo il mostro di Firenze o chi vuoi tu, essere vegetariani non rende migliori, te lo dice uno che lo è. Ma Veronesi non è un mostro e neanche in cattiva fede, ma un uomo di scienze che quando diventa “religione...” è pericolosa quanto la religione che vuole sostituire la scienza. Ti abbraccio”

Mia risposta un po' articolata: “Sono perfettamente d'accordo con te... e pubblico quanto mi dici in forma anonima (stai tranquillo...). Son contento fratello che possiamo stare assieme il 30 ottobre. Le cose vanno dette tenendo conto delle differenze ma l'accettazione delle differenze non significa necessariamente né "appiattimento" nella propria posizione e nemmeno aggiustamento in accondiscendenza alla posizione dell'altro. Vediamo chi sono quell'io che esprime una posizione e questo altro... Riteniamo di essere diversi ma in fondo ognuno ha il diritto/dovere di essere quel che é. L'importante é mantenere il cuore integro e non lasciare che "l'altro" assuma una forma "aliena". Possiamo dire, esprimendo il nostro parere, "io non sono d'accordo" oppure "io vedo le cose diversamente" e questo va bene, come va bene che la vegetazione in primavera fiorisca ed in autunno l'albero perda le foglie... le opinioni non rappresentano mai la verità assoluta... allo stesso tempo é giusto che esse vengano espresse come "modo" del nostro esistere. Guarda, nella nostra mente sorge il senso dell'Io, per tutti é così, e poi di conseguenza il tu e l'egli... Ma queste sono solo immagini speculari dell'Io in funzione del suo gioco creativo... E poi... pure Hitler era vegetariano... e si dice che il demonio non mangi sale che invece é considerato sacro dai cristiani... Ma astrarre una allocuzione e volerla prendere ad esempio in senso globale é un'offesa alla varietà della vita.... Oggi sono laico, domani sarò credente.. che importanza ha..? Ciao, mio buon Samaritano!”

Scrive Sara: “Buondì ....ho letto l'articolo di Caterina sul suo giardino, e sarà che la domenica mattina si è un po' assonnati, la parte finale l'ho letta così: ti amo mio caprino.... ed ho pensato: però che nomignoli che si danno 'sti due.... mica tanto romantici eh! Questa svista mi ha fatto divertire.. cmq l'amore di Caterina per le sue piante mi ha fatto venire alla mente una lettura che fa così: "Osservando la natura all'opera si nota che essa applica il principio del minimo sforzo: l'erba non cerca di crescere, cresce e basta; i pesci non cercano di nuotare ma nuotano. I fiori non fanno alcuno sforzo per fiorire, semplicemente fioriscono... L'intelligenza della natura opera senza fatica,senza incontrare ostacoli e spontaneamente... Il minimo sforzo viene richiesto per le azioni dettate dall'amore, poiché la natura è alimentata dall'energia dell'amore...". Aggiungo che un fiore quando fiorisce è in questo suo percorso totalmente, quindi minimo sforzo non significa pigrizia ma presenza totale...”

Mia rispostina: “Sara, proprio una divertente svista... si tratta del carpino (non caprino), si vede che é stato un lapsus froidiano, simpatica... Beh, poi tutto sommato io sono nato nella stagione della Capra, per cui...”

Scrive Roberto Falvella: “..è cosa molto piacevole rilassarsi leggendo il tuo Giornaletto.....”

Mia rispostina: “Roberto, sei un fratello!”

Scrive Manuel Olivares: “Di seguito una bella testimonianza dell'amico Paolo D'Arpini, prossimo autore della Viverealtrimenti Editrice. Potrebbe rientrare in un filone che Viverealtrimenti vuole, pur marginalmente, percorrere e che ha come proprio focus le patacche che si possono trovare in India, un paese in cui più ci vivo e più sento l'esigenza di raccontarlo per come veramente é e non per come riesce abilmente a presentarsi a chi non lo conosce direttamente...” Leggete tutto:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/10/17/amma-mata-amritanadamayi-devi-ovvero-%e2%80%9cmetafisica-della-sola%e2%80%9d-amma-mata-amritanandamayi-devi-or-deceptions-metaphysic/

Scrive Rita De Angelis: “A Segni (Roma) ogni anno dal 21 al 24 Ottobre 2010 c’ è la sagra di questa castagna il tipico Marrone Segnino, una particolare varietà caratterizzata da dimensioni diverse e maggiori rispetto alle castagne tradizionali, dal gusto più accentuato e gradevole rispetto a quelle che conosciamo. La raccolta di questo tipico marrone locale, costituisce un evento particolare per la vita economica e sociale e culturale della città. Nasce così una grande festa nello scenario particolare ed antico dell’antica cittadina quasi alle porte della capitale. Un evento ricco di appuntamenti, storici, culturali, ma soprattutto enogastronomici per il piacere dei fedeli visitatori che ogni anno rivivono questo evento. Durante i giorni della sagra, è possibile degustare ed acquistare il marrone di Segni con annessa la gastronomia locale, anche grazie alle numerose e tipiche “fraschette” che vengono aperte ed allestite nelle viuzze del centro storico della città. Il centro storico della città di notte cambia aspetto, si illumina di torce, ed i storici palazzi medievali o di epoca romana, rivivono i fasti del passato, la storia rivive anche in una tipica fraschetta costruita in una casa romana ove all’esterno c’è “l’opus reticulatum”. Segni una ridente cittadina con circa due millenni di storia, vive di economia pastorale con produzione di castagne. In estate viene apprezzato anche come centro di villeggiatura, e per questo evento mostra le sue bellezze del passato, ricca di monumenti, a testimonianza delle sue antiche origini. Notevoli i resti delle mura con la Porta Saracena con la tipica forma ovale con architrave di epoca monolitica. Non ci resta quindi che assaggiare dal vivo le tipiche specialità a base di castagne e rivivere anche se pur per un fine settimana, l’atmosfera magica ed incantata del bosco con i suoi profumi colori e sapori che ci annunciano l’arrivo dell’autunno...”

Seguito al melodramma telematico sulla cancellazione incombente della lista di Giorgio Vitali, scrive Gianni Donaudi: “...esprimo anch'io solidarietà a Giorgio pur con qualche differenza di valutazione...”

Scrive Biblioté: “INCONTRO CON IL LAMA TIBETANO GHESCE TENZIN SANGPO, che terrà un insegnamento su: "I DODICI ANELLI DEL SORGERE DIPENDENTE", presso Bibliothe, Via Celsa, 4/5 (Piazza del Gesù) - 00186 Roma. Programma: Insegnamento del Maestro tibetano, domande e risposte, preghiere di buon auspicio. INGRESSO LIBERO. Info. jamtsecompassioncare@yahoo.it -"

E per concludere, scrive ancora l'affezionata Rita De Angelis: “Caro Paolo, ti invio un pezzo sulla leggerezza dell'aria e tutto quello che vale la pena di conoscere per affrontare con sicurezza e tranquillità un volo in aereo, anche in caso di precipitazione non é detto che sia la fine: http://paolodarpini.blogspot.com/2010/10/pietro-pallini-avviso-ai-naviganti-del.html

Quasi quasi per oggi può bastare, che ne dite? Vi saluto, Paolo/Saul

…......

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“I turbamenti fanno emergere il desiderio di pace.
La pace toglie la voce al mondo e lascia parlare la voce dentro di noi e che permea ogni cosa.
Quando il desiderio è forte, ed è veramente di pace, allora la viviamo”
(Sara Laurencigh)

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