Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

venerdì 31 luglio 2009

Il Giornaletto di Saul del 1 agosto 2009 - In cui si parla di: "... Vaticana?", ecologia delle piccole cose, Afghanistan, Lago di Bolsena e dintorni

Care, cari,

sono quasi partito, anzi sto partendo, per Castro dei Volsci (Ciociaria), ma non voglio farvi mancare nemmeno oggi il consueto giornaletto di Saul Arpino.

Qui in continuazione si ode un rimbombo di bassi tremendi, pare che sorgano dalle viscere della terra, tutta colpa dei suonatori di tecno music e rock and roll che impazzano.... Si chiamano musicisti o produttori di rumore? E poi dicono che Calcata è un "villaggio ideale", ma chi l'ha detto e per chi, poi, è ideale? Tocca pazientare in attesa del 2012, sperando che l'inferno li inghiotta tutti..... con le loro grancasse e tamburi ed altoparlanti... assieme a chi gli consente questa barbarie nel parco del Treja.

Ho ricevuto due interessanti commenti alla lettera aperta al papa: "Vaticano o Vaticana?". Ve li annoto qui di seguito:
"Caro Paolo e Circolo tutto, leggo con immenso orrore quello che non mi interessa affatto, diventare una papessa, mettermi alla pari di un vescovo, che dico di una tonaca o un clergymen a far messa. Personalmente io ce l'ho con tutte le chiese e i luoghi di potere, non sarò io a cacciarle dallla natura e dalla faccia della Terra ma mi farebbe piacere che scomparissero, con tutte le ancelle e i servi. Non sono affatto del parere di fare alcuna rivoluzione dall'interno, come da decenni si assiste a chi fedele All' Idea, la rimesta da dentro. Sto fuori da queste congreghe, eppure sono donna, anzi che dico... persona e bestia.
Buon Cocomero, piuttosto, che assunte nei regni... del cielo, che mi piace guardare da viva e non immaginare quanto sia bello esserci, da morta. Un caro saluto da Capranica, in pieni fermenti cattolici , all'Ombra della Macchina che avanza, come il papa. Preferisco il mio orto e le acque di Vetralla, dette masse di San Sisto come chiesto ad un autista del Cotral, il quale mi ha chiesto quando è stato fatto santo e da dove sbucava questo tale. Gli ho risposto, non so, son forestiera, foresta..." (Doriana Goracci)

A cui ho risposto: "Certo Doriana, hai ragione ma la mia era una provocazione... anche se magari con una veste rosa di chiffon... non staresti male come papessa.."

Ed ecco l'altro commento ricevuto: "Lo spezzettamento del cristianesimo nelle sue componenti essenziali è già iniziato. Da un lato l'interesse verso lo stoicismo, Seneca in particolare, che fu preso come modello dai padri della chiesa per tratteggiare la figura di cristo. Poi Marco Aurelio, il grande re, e tutti a cercare di attuare un personaggio "giusto" per eccellenza, che nella cultura diffusa di allora era Socrate, ed il di lui discepolo per eccellenza, Platone, creatore di quella filosofia che pervade da sempre il cristianesimo. D'altra parte, ritorna prepotente il desiderio di una religione naturalistica, per reazione contro la scissione tra uomo e natura. Religione naturalistica, la più sana religione possibile, la divinizzazione degli astri, delle forze naturali, dei luoghi naturali! Quando gli dei erano tra gli uomini non erano solo dei, vi era la divinizzazione della natura! L'uomo coltivava, venerava, apprezzava, temeva, anche, la natura ma le stava "dentro"! Oggi invece la natura è perduta per l'uomo. Il sentimento millenario dell'immedesimazione deve essere riconquistato. Per cui, se esiste ancora la possibilità della rinascita del sentimento religioso, questa non può avvenire sul piano dello "spirituale", perché lo spirituale ci disincarna dalla natura. L'uomo che respira, sente, tocca, vede la natura si arricchisce e rafforza il suo amore per la vita. Amore per la vita altro non è che partecipazione sensoriale alla realtà. Ecco perché occore recuperare il senso del reale contro le fumisticherie ottocentesche delle mitologie e delle ideologie nate al di fuori del sano realismo mediterraneo di cui noi dobbiamo recuperare il senso...." (Giorgio Vitali)

Al quale ho risposto: "...mi piace questa discussione in corso in cui si cerca di tirar fuori un "senso" (come dice Giorgio) che unisca materia e spirito, religione e scienza, natura e cultura. Ma il punto chiaramente è che il "messaggio" deve accorpare anche la sostanza. Vi voglio confidare una cosa, ho sentito l'ispirazione di proporre una "papessa" (per una nuova chiesa o religione che sia) dopo aver ri-visitato Etain Addey, una "santa" (non in senso cattolico) che vive in Umbria....". Rileggetevi il resoconto del viaggio: (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/29/la-mia-seconda-visita-a-pratale-e-le-sorprese-che-non-ti-aspetti-mai-di-laura-lucibello/ )

Riporto ora l'attenzione a come la "santità" possa manifestarsi in ognuno di noi. Santità significa interezza, onestà, integrità... e per viverla consqpevolmente dobbiamo per forza di cose partire da noi stessi, metterla in pratica nella nostra vita quotidiana, tenedo conto del dare avere e del giusto respiro, mangiare e bere che ci compete.... Insomma è come l'ecologia delle piccole cose di cui parlo nell'articolo pubblicato nel blog "Altra Calcata... altro mondo":
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Ho rivevuto una lettera di Luca Bellincioni, che dice: "Ciao Paolo, di sfuggita di ritorno dal campeggio al Lago Volsino e in partenza per la mia casetta del Piglio in Ciociaria, ti scrivo per salutarti e per segnalarti il mio nuovo articolo sul paesaggio Volsino e dei Calanchi (e sull'incuria amministrativa alla quale è soggetto) che spero tu possa pubblicare. Ieri sulla via del ritorno stavo per farti una sorpresa ma s’è fatto troppo tardi poiché mi sono dilungato fra i massi trachitici del Cimino. Ciao ed a presto....". Di conseguenza ho inserito l'interessante articolo di Luca nel sito del Circolo Vegetariano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/08/01/lago-di-bolsena-monti-volsini-e-calanchi-candidati-allunesco-come-patrimonio-dellumanita-ma-gli-amministratori-lo-sanno-la-pagella-politico-ambientale-di-luca-bellincioni-per-lalta-tu/

Per oggi vi saluto e ringrazio voi tutti per l'attenzione sin'ora prestata, vostro Saul/Paolo

P.S. La prova del 9: "Roma. Dopo l’OK della Camera, via libera anche delle Commissioni Esteri e Difesa del Senato al rifinanziamento delle missioni italiane all’estero, tra cui quella in Afghanistan. La maggioranza e l’opposizione hanno votato unanimamente....."

giovedì 30 luglio 2009

Il Giornaletto di Saul del 31 luglio 2009 - In cui si parla di: apicultura al Soratte, gita a Poggio Mirteto, valore della protesta, concerti barocchi

Care, cari,

proprio nel giornaletto di ieri vi parlavo delle api morienti, ma oggi ho ricevuto una notizia utile per chi volesse dedicarsi all'apicultura, me l'ha mandata l'associazione Avventura Soratte e ve la giro: "Corso di formazione in apicultura. Seconda edizione di questo interessantissimo percorso formativo, promosso dall´Associazione "Etica e Solidarietà", con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Apitalia, A.N.A.I., Comune di Sant´Oreste, e la collaborazione dell´Associazione "Avventura Soratte", del Museo Naturalistico del Monte Soratte (sede degli incontri) e dei Comuni di Rignano Flaminio, Formello e Faleria". (Info: http://www.avventurasoratte.com/NuoviFile/apicoltorebigB.jpg)

Sempre in tema del Soratte, come sapete stiamo organizzando una manifestazione che si chiama in Vista del Soratte, ho inserito un articolo di Marinella Correggia sul turismo "lento" in Sabina. Tra l'altro il 20 settembre dovrò andare in Sabina, a Poggio Mirteto, per una riunione "in vista del Soratte" e sto cercando accompagnatori per fare la gita assieme, leggete tutto nel sito del Circolo Vegetariano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/31/alla-scoperta-della-sabina-nascosta-consigli-per-un-turismo-lento-ed-a-basso-costo-gita-da-calcata-a-poggio-mirteto-il-20-settembre-2009/

Vorrei ritornare su un argomento che mi sta molto a cuore, quello del Femmineo Sacro. Ho spedito una lettera aperta al papa, dal titolo "Il Vaticano deve diventare la Vaticana", di cui riporto uno stralcio: "....credo che il problema della chiesa possa essere risolto solo con la parità fra i sessi e con l'apertura al sacerdozio ed al papato alle donne. Sono certo che in questo caso resterebbe ben poco da fare ai maschilisti che credono in un dio che odia metà del genere umano e la natura. Personalmente non ce l'ho con la chiesa cattolica ma ritengo che sia necessaria una rivoluzione al suo interno, altrimenti prima o poi crolla per esaustione... o per bancarotta!"

Offro ai volenterosi una chance di meditazione e di incontro spirituale invitandoli alla tre giorni dell'attesa del Grande Cocomero, che si tiene al Circolo Vegetariano di Calcata per Ferragosto, vedere programma in URL:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/24/ferragosto-2009-%e2%80%9cfemmineo-sacro-e-parita-fra-i-sessi%e2%80%9d-al-circolo-vegetariano-di-calcata-lattesa-del-grande-cocomero-in-chiave-matriarcale-14-15-e-16-agosto/

Sempre sul sito del Circolo Vegetariano potete leggere il programma del prossimo Festival Barocco in Tuscia, con appuntantamenti importanti (manca però Calcata... ed infatti ho scritto alla Provincia di "ricordarsi di noi prima del 2012, anno della prevista fine del mondo Maya"):
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/30/viterbo-alessandro-mazzoli-ha-presentato-il-programma-dal-7-agosto-al-9-ottobre-2009-impera-il-festival-barocco-in-tuscia-finalmente-musica-buona-per-le-orecchie-ed-il-cuore/

Mantenendo il discorso sull'incentivo possibile, che può venire dalle associazioni, per sensibilizzare gli amministratori locali sui temi culturaòli ed ambientali vi segnalo un bell'intervento di Giorgio Nebbia che è pubblicato su "Altra Calcata... altro mondo":
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Credo che per oggi, e siamo già alla fine di luglio, il materiale sottoposto sia sufficiente (dico che siamo alla fine di luglio e che il materiale è sufficiente poiché sto ricevendo diverse mail di amiche/i che mi informano di essere in procinto di partenza per le vacanze, quindi i lettori e l'attenzione per questo Giornaletto diminuiscono.... con il Solleone, a proposito auguri a tutti i Leoni!).
Buon Agosto a tutti dal vostro affezionato Paolo/Saul

P.S. Anch'io il 1 agosto non ci sono, vado per un giorno a Castro dei Volsci ( http://www.circolovegetarianocalcata.it/category/compagni-di-viaggio/ )

mercoledì 29 luglio 2009

Il Giornaletto di Saul del 30 luglio 2009 - In cui si parla di: mega aeroporto di Viterbo, pandemie, invasioni di carabattole, api e vespe...

Care, cari,

"I grappoli si sono appassiti sulle viti. Ciò che dovrebbe essere turgido e sodo, resistente al tatto per aprirsi in bocca, è spugnoso e piagato. Quest'anno non avrò il piacere di rigirare gli acini bluastri fra indice e pollice e di impregnarmi di muschio il palmo della mano. Perfino le vespe sdegnano quelle esili gocce marroni. Perfino le vespe, quest'anno. Non è stato sempre così...." (Janette Winterson)

Rileggendo questo breve pezzo di prosa mi sono accorto che quest'anno le vespe sono tantissime. Di api ne ho viste poche in giro e quasi sempre le vedo adagiate al suolo in agonia, come se stessero tutte lì lì per morire. Mentre le vespe svolazzano e continuano a costruire nidi nei posti più impensati... Ho visto vespe che facevano il bagno dentro una vasca nella quale mi stavo anch'io lavando i piedi, all'inizio pensavo fossero morte nell'acqua, invece no stavano soltanto galleggiando e poi prendevano il volo dopo essersi rinfrescate.

Le punture di vespe sono alquanto dolorose e se numerose ed in successione possono anche provocare la morte per interruzione cardiaca. Eppure sono un pericolo come un altro, come la puzza degli inquinanti, l'attraversamento di una strada congestionata dal traffico, la dose sbagliata davanti alla discoteca, la coltellata impazzita di un ubriaco, la nuova malattia inventata dall'uomo per guadagnarci sopra.... almeno le vespe non hanno intenzioni, difendono semplicemente il loro nido.

Questa introduzione per presentarvi un sunto quasi "fantascientifico" -tratto da documenti medici di Valdo Vaccaro- sulle pandemie infettive che accompagnano la nostra estate calda, e forse l'intero futuro se ne avremo ancora uno, leggete un sunto estrapolato dal testo originale (che era lunghissimo) sul sito del Circolo Vegetariano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/30/malattie-inventate-dall%e2%80%99uomo-virus-a-tre-teste-pandemie-degenerative-febbri-e-vaccini%e2%80%a6-tutto-a-gratis-o-quasi-dalla-nuova-scienza-mortuaria-valdo-vaccaro-dixit-unica-cura/

Nel Blog "Altra Calcata... altro mondo" segnalo invece l'accorato appello di Osvaldo Ercoli, agli amministratori locali e nazionali, per evitare alla Tuscia l'ennesimo scempio mascherato da "modo di sviluppo sociale ed economico", si tratta del mega aeroporto previsto a Viterbo (dai politici di destra e sinistra, uniti nella vergogna):
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Concludo con un intervento di Vittorio Marinelli sull'occupazione selvaggia del suolo pubblico a Roma. Credevo che la cosa succedesse solo a Calcata dove praticamente non esiste più suolo pubblico, in quanto sistematicamente il fine settimana ogni angolo di stada e di piazzetta viene invaso da "operatori culturali" (che vengono da Roma per servire i turisti romani in visita a Calcata) che vi impiantano le loro carabattole e tavolini... ma scopro che tutto il mondo è paese...

Vittorio Marinelli, responsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti, ha commentato ironicamente: "Non è necessario prendere un aereo e partire verso il Sud America per ritrovare la giungla che tanto ha affascinato i nostri sogni da bambini. Basta recarsi nel centro storico romano -continua l'esponente del movimento presieduto da Antonello de Pierro- per incappare nello stesso groviglio intricato, ma questa volta non di liane, bensì di
regolamenti e codicilli, e svariate ordinanze che per lo più non vengono rispettate. L'unico modo per risolvere la situazione, in questa assenza di provvedimenti chiari e mancanza di pianificazione, sembrerebbe quello di
azzerare le regole preesistenti per realizzare delle nuove normative e ordinanze da rispettare. Questo sarebbe possibile - conclude Marinelli - se a Roma esistesse un'amministrazione degna di questo nome, che in realtà è proprio quello che manca alla nostra città".

Credo per oggi di aver esaurito le cartucce nella bandoliera ma queste sparate hanno già fatto un bel botto... che ne dite?

Grazie per aver letto sin qui ed alla prossima, cioè a domani, baci dal vostro Saul/Paolo.

Il Giornaletto di Saul del 29 luglio 2009 - In cui si parla di: Spiritualità laica, Farfa, Ramana Maharshi, Lino Fumagalli, I Ching, Pratale...

Care, cari,

il 29 luglio del 2009 suona bene come data... ed in effetti sul giornaletto di oggi ho un sacco di materiale interessante da segnalare.

Prima di tutto voglio menzionare il bel resoconto, emozionale ma anche pieno di importanti particolari analitici, che Laura Lucibello ha redatto sulla sua seconda visita a Pratale. Eravamo in quattro a compiere questo pellegrinaggio in Umbria e potremmo scrivere un libro raccontando le diverse impressioni vissute... Avrete notato in ogni caso che continuiamo a parlare del viaggio da Etain da diversi giorni, prima e dopo la partenza. Per me era necessario cercare di coinvolgere Etain nel veniente evento romano di ottobre su "Ecologia profonda, alimentazione naturale e spiritualità senza frontiere" perché lei è la sola (che io conosca) a poter rappresentare in forma concreta tutte e tre queste istanze. La sua presenza quindi è un elemento alchemico essenziale per la buona riuscita materiale della manifestazione. In questo sono soddisfatto poiché Etain ha promesso di partecipare...

Ma andiamo oltre e godetevi il racconto di Laura, pubblicato sul sito del Circolo vegetariano:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/29/la-mia-seconda-visita-a-pratale-e-le-sorprese-che-non-ti-aspetti-mai-di-laura-lucibello/

Per un giusto approfondimento sul tema della Spiritualità Laica ho inoltre pubblicato, sempre sul sito del Circolo, una salutare descrizione della condizione interiore dl liberato vivente -tratto da uno scritto di Ramana Maharshi- con alcuni commenti e considerazioni di prima mano... Eccola in URL:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/29/ramana-maharshi-%e2%80%9canubandham-%e2%80%93-sloka-26-27-28-dal-vasishta-saram%e2%80%9d-descrizione-della-consapevolezza-interiore-del-%e2%80%9cliberato-vivente%e2%80%9d-jivan-mukta/

Ieri ho anche ricevuto un intervento del Vescovo della Sabina e Abate dell'Abbazia di Farfa, il quale ha patrocinato e partecipato al convegno su "Estetica, ecologia, etica e spiritualità laica" che si è tenuto questa primavera a Farfa (Rieti). Lo inserisco qui di seguito perché mi è sembrato alquanto significativo: "Il tema dell’ecologia è particolarmente sentito. Per la prima volta l’uomo percepisce il dramma dei cambiamenti climatici, dei disboscamenti selvaggi, della distruzione di tante specie animali… realtà tutte che stanno mutando la terra mettendone in discussione la stessa sopravvivenza. Varie scuole di pensiero tentano di affrontare il problema ed offrono soluzioni diverse.
La Bibbia, nel Libro della Genesi (2,15), ci dice che l’uomo fu posto nel giardino terrestre come cultore e custode del creato.
L’uomo non è padrone del creato né può disporne a suo piacimento: è chiamato a rispettarlo ed insieme a farlo crescere in quel dinamismo profondo che fa si che attraverso la voce dell’uomo il creato possa rendere gloria a Dio esaltandone saggezza e bontà.
Uomo e creato si implicano a vicenda.
Non c’è prevalenza dell’uno sull’altro ma servizio vicendevole per esaltarne il valore e la bellezza.
Auguro a tutti i partecipanti al Convegno ed ai suoi organizzatori la gioia e la pace frutto di fraternità umana e di rispetto del creato.
† Lino Fumagalli, Vescovo"

Ed infine per dare un esempio concreto esplicativo del vivere ecologico ho messo in "Altra Calcata... altro mondo" la storia di un fiammingo che ci prova in tutti i modi ad arrivare al famoso "impatto zero":

http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Grazie per aver letto sin qui e baci a tutti voi, Saul/Paolo

P.S. Dimenticavo, un po' in ritardo ho anche inserito nella categoria Lunario del Sito del Circolo la descrizione dell'esagramma mensile.
In questo caso si tratta del N. 33 - La Ritirata (che è propria dell'archetipo della Scimmia e quindi mi è particolarmente cara...)
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/28/i-ching-mensile-esagramma-33-tun-%e2%80%93-dal-22-luglio-al-21-agosto/

lunedì 27 luglio 2009

Il Giornaletto di Saul del 28 luglio 2009 (e Programma al Bullicame di Viterbo del 13 settembre p.v.)

Care, cari,

se non fosse che proprio il 25 luglio sono andato a casa dell'unica vera sciamana che conosco in Italia, Etain Addey, che abita a Pratale (vicino a Gubbio) in Umbria, non avrei preso in considerazione lo scritto che segue sul calendario Maya e sui giorni "fuori del tempo". La verità è che, dal punto di vista archetipale e zodiacale, ritengo più attendibile il calendario Atzeco, che era ancora in vigore al tempo dei conquistadores spagnoli in Messico. Il calendario Maya era "morto" e non veniva usato da centinaia di anni e solo alcuni ricercatori new age in tempi recenti lo ritirarono fuori, assieme alle varie teorie sulla fine del mondo del 2012 etc.

Comunque mi sono divertito all'idea che il 25 luglio fosse proprio lo stesso giorno che anche per me è risultato "fuori del tempo", almeno al di fuori del mio tempo personale... E comunque l'aver trascorso la notte in un ambiente in cui la conoscenza della natura è tangibile e trasmissibile, per la presenza di una sciamana realizzata, mi ha intrigato... Tra l'altro Etain stessa mostrandomi la luna crescente mi ha detto "giorni fa c'è stata una piccola eclisse solare, di solito dopo alcuni giorni dopo, in luna crescente, ci si può aspettare qualche evento particolare...

Ad esempio quando accadde anni fa una simile cosa, io predissi la morte di un membro della famiglia reale (poiché il sole significa il re) ma siccome l'eclisse non era stata totale a morire fu la principessa Diana...".
Non so cosa possa voler significare per me questo discorso, comunque ho voluto raccontarvelo.... Leggete sul sito del Circolo Vegetariano la storia sul giorno Maya fuori del tempo (Il significato energetico del 25 luglio...)e la descrizione zodiacale Atzeca:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/28/calendario-maya-i-giorni-fuori-del-tempo-gli-eventi-del-2012-ed-il-piu-concreto-zodiaco-atzeco/

Ho inoltre inserito sul sito del Circolo vegetariano uno pezzo di memoria dell'incontro con Etain a Pratale, con la pubblicazione di una interessante lettera di Francesca Serra:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/28/le-conquiste-amorose-e-territoriali-di-guglielmo-il-conquistatore-la-notte-di-luna-crescente-a-pratale-i-figli-poliglotti-i-messaggi-ricevuti-ed-inviati/

Ancora sull'Olocausto e sulla libertà di espressione ho ricevuto un uleriore commento di Annafranca, sul tema (Url del testo menzionato: http://saul-arpino.blogspot.com/2009/07/olocausto-liberta-di-espressione-e-di.html e commento precedente di Annafranca - http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/27/andare-oltre-lolocausto-ma-restando-nella-verita-storica-e-nella-considerazione-umana/)
ed eccovi uno stralcio dell'ultima mail di Annafranca: "...ti ringrazio di avermi inoltrato il testo completo che hai redatto in merito all’argomento relativamente al quale resto lusingata sulla tua scelta di voler utilizzare anche il mio "pensiero". Purtroppo è un tema serio che sta incontrando diverse forme di interpretazione. Prima che dalla semplice curiosità di accostamento tra i vari opinionisti si giunga ad una vera contraddizione di posizioni, sarebbe opportuno che gli interessati leggessero quello che scrivi".

Nel blog "Altra Calcata... altro mondo" ho invece inserito un testo scritto a matita da Antonino Calabrese, alquanto pungente e cogente...
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Concludo con un messaggio di Giovanni Faperdue da Viterbo che mi scrive:
"Non ci crederete! Sembra una battuta. Somiglia ad un vanto personale. Non ci crederebbe nessuno... eppure è vero: le pozze al Bullicame ci sono di nuovo e sono alimentate bene. Non solo. Il 13 Settembre, all'interno del Parco del Bullicame, sarà celebrata la Prima Festa del Bullicame, dove siete tutti, fin da ora, invitati a partecipare. Ci sarà un palco, ci saranno stands con prodotti tipici, ci sarà musica, ci saranno cantanti (Mariaaaaaaaaa, dove sei?), ci sarà anche un mago. E la sera a conclusione della magnifica domenica, ci saranno anche i fuochi d'artificio. Ve lo avevo promesso. Cari saluti a tutti. Giovanni Faperdue"

Un caldo abbraccio a tutti, vostro Saul/Paolo

Il Giornaletto di Saul del 27 luglio 2009

Care, cari,
sono tornato siete contente/i?

A volte bastano due giorni per interrompere un flusso e sentire che tutto ricomincia da capo. Soprattutto se intercorre un contatto forte in cui il senso di presenza, dell'essere qui ed ora, tende a cancellare il "corso" del tempo, che solitamente scorre dal passato verso il futuro, ma è così? Secondo alcuni filosofi il tempo scorre dal futuro verso il passato, ovvero la Presenza Cosciente Suprema, che è definita Dio, trascina il mondo creato attirandolo dal passato verso il futuro. Ma queste sono tutte illazioni se si considera che il tempo, come lo spazio, non è altri che il "modo" attraverso il quale si rende possibile il gioco della vita.

Stamattina appena ripresa la routine di Calcata e mi sono ritrovato sulla via di Canossa per andare a Calcata Nuova ho avuto una bella sorpresa... Lungo la strada ho scorto una bella zucchetta abbandonata, l'ho immediatamente spostata adagiandola sull'erba del ciglio e poi mi son guardato attorno per capire se qualcuno l'avesse dimenticata o persa... Ed in effetti lì dappresso c'era uno degli operai filippini di Paolo Portoghesi che armeggiava con un telefonino... Con questi opeai di Portoghesi c'è sempre qualcosa da imparare, vi ricordate la storia del germano reale col ciuffo di qualche mese fa? Fa niente...

Avendo visto che il probabile smarritore stava nei pressi ed avendo notato che in fondo non aveva potuto ignorare il mio gesto di porre al riparo la zucca ho continuato il cammino lasciando la cosa al suo destino.
Al baretto, dove di solito mi sorbetto il cappuccino bollente assieme ai pettegolezzi del paese, la signora aveva notato la mia assenza, evidentemente, ma non mi ha fatto domande specifiche mi ha solo chiesto "come mai oggi sei in ritardo?" ed io "sai, ieri sono stato in pellegrinaggio a Gubbio, sulla via di san Francesco.. mi sono fatto una lunga camminata sotto il sole in mezzo ai monti, visitando chiesette, romitaggi ed abbazie. e stamattina ero talmente stanco che mi sono alzato un po' più tardi del solito..." e lei "anch'io lo scorso anno sono stata ad Assisi, sono andata con il pulmann, ho visto Santa Maria degli Angeli... e tutto il resto, è stata una bella gita...".

Scambiateci così le nostre esperienze francescane ho continuato il giro di Canossa, sono andato alla posta dove mi attendeva il dono inatteso di un santo laico, un po' francescano anche lui, abitante a Rieti che in passato faceva parte dell'Umbria ed era terra di San Francesco (ricordate il primo presepio vivente istituito da Francesco a Greccio?), il mio benefattore si chiama avvocato Gianfranco Paris il quale mi ha inviato un dono di cento euro per la causa della sopravvivenza spicciola.

Poi eccomi dal tabaccaio giornalaio, appena riaperto dopo una settimana di ferie, al bancone l'amico professore Alvaro, con il quale faccio sempre una scambio di vedeute politico-economiche su Calcata, sul Lazio, sull'Italia e sul Mondo. Dopo qualche convenevole scherzoso di benvenuto e qualche solita presa in giro per la mia abitudine di andare a scroccare la recensione dei giornali a gratis... Alvaro mi ha raccontato della sua ultima giornata di ferie, trascorsa a Palermo. "Sono stato nella grotta di Santa Rosalia, che si trova nella montagna del Pellegrino, a strapiombo sul mare sopra Palermo. Un posto bellissimo, nella grotta è stato recentemente trovato un dipinto antico che ritrae Santa Rosalia con San Francesco... dovrebbe essere veritiero poiché in effetti San Francesco passò da quelle parti allorché si recò a convertire gli infedeli dell'impero ottomano...".
Al ritorno da Canossa, ho ritrovato sul bordo della strada la zucchetta gialla che nessuno aveva raccolto, attorno nenche un'anima viva, e perciò mi sono preso quel regalo della natura fra le braccia e me ne son tornato "ricco" a casa mia.

Fra qualche ora o minuto o giorno scriverò il resoconto del mio viaggio in Umbria da Etain, per ora beccatevi le notizie di routine...

Sul sito del Circolo vegetariano un importante chiarimento sul tema dell'andare oltre la fissità dell'olocausto, restando però nell'ambito della verità storica ed umana.
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/27/andare-oltre-lolocausto-ma-restando-nella-verita-storica-e-nella-considerazione-umana/

Su "Altra Calcata... altro mondo" vi invito a leggere un brindisi al nulla, di Paolo Buttiglieri in cui si spiega come la cura palliativa per l'alienazione sociale è peggio della malattia....
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Per oggi interrompo e vi saluto tutti con infinito affetto, vostro Paolo/Saul

sabato 25 luglio 2009

Il Giornaletto di Saul del 25 luglio 2009

Care, cari,

sono sul piede di partenza, informo chi può essere interessato che sabato pomeriggio 25 luglio sarò a Pratale, Vallingegno, Gubbio, restandovi sino al 26 pomeriggio, per incontrare gli amici bioregionalisti lì residenti.
La visita si è resa necessaria al fine di illustrare e coinvolgere direttamente gli ecologisti e spiritualisti umbri alla prossima manifestazione sullo spirito francescano, che si terrà a Roma in concomitanza con la festa del patrono d'Italia, San Francesco d'Assisi, che ricorre il 4 ottobre. Si tratta del convegno con mostra ed effetti ludici "Ecologia profonda, Alimentazione naturale e Spiritualità senza frontiere" che inizia il 3 ottobre e termina l'11 ottobre 2009. Vedere url:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/06/13/roma-dal-3-all11-ottobre-2009-%E2%80%9Cecologia-profonda-alimentazione-naturale-spiritualita-senza-frontiere%E2%80%9D/

Infatti è importante che a questa manifestazione, pensata nello spirito di San Francesco, vi sia la presenza degli amici e fratelli dell'Umbria che del santo fu la casa. Se state da quelle parti non mancate d'intervenire.
Chi fosse interessato a partecipare agli incontri informali per illustrare il progetto, che si terranno a Pratale nelle date sopra indicate, è pregato di prendere contatto con il team organizzativo in viaggio: telefonare al 333.5994451.

Ed ora la rassegna stampa quotidiana. Sul sito del Circolo Vegetariano ho inserito un corposo articolo su "Storia, psicostoria e memoria collettiva" che vi terrà impeganti per questi due giorni in cui sarò assente:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/25/big-bang-storia-psicostoria-ed-inconscio-collettivo-coscienza-ed-energia-nello-spazio-e-nel-tempo/

Ancora nel sito del Circolo Vegetariano potete leggere un resoconto della passeggiata ecologica effettuata dal gruppo di contrari al mega aeroporto di Viterbo, che sono andati fin sotto al Bullicame con l'on. Scilipoti IDV per vedere per l'ultima volta le pozze. Se il progetto aeroportuale verrà realizzato -infatti- esse non saranno più le stesse ma diventeranno pozzanghere sulle quali in continuazione passeranno i voli low cost ed i bagnanti avranno per sempre perso la loro privacy.
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/25/viterbo-il-mega-aereoporto-vicino-al-bullicame-disturberebbe-le-terapie-dei-bagnanti-domenico-scilipoti-e-numerosi-cittadini-protestano-per-linsensato-progetto/

Termino consigliando la lettura nel blog "Altra Calcata... altro mondo" di alcuni programmi ortofrutticoli in quel di Blera, dove gli amici Marina e Marco ed altri stanno organizzando un Giardino della biodiversità. Auguri!
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Affettuosi saluti a tutti ed a risentirci il 27 luglio 2009, se tutto va bene... Vostro Saul/Paolo

venerdì 24 luglio 2009

"La ballata del Samurai" di anonimo giapponese del XIV secolo

La ballata del Samurai

Non ho genitori: ho fatto del Cielo e della Terra i miei genitori.
Non ho casa: ho fatto dell’accuratezza la mia casa.
Non ho vita né morte: ho fatto dei flussi del respiro la mia vita e la mia morte.
Non ho poteri divini: ho fatto dell’onestà il mio potere divino.
Non ho intermediari: ho fatto della comprensione il mio intermediario.
Non ho segreti magici: ho fatto del carattere il mio segreto magico.
Non ho corpo: ho fatto della sopportazione il mio corpo.
Non ho occhi: ho fatto dei lampi di luce i miei occhi.
Non ho orecchie: ho fatto della sensibilità le mie orecchie.
Non ho arti: ho fatto della prontezza i miei arti.
Non ho strategia: ho fatto della liberazione dall’offuscamento la mia strategia.
Non ho progetti: ho fatto dell’afferrare al volo l’opportunità il mio progetto.
Non ho miracoli: ho fatto della giusta azione il mio miracolo.
Non ho principi: ho fatto dell’adattabilità a tutte le circostanze il mio principio.
Non ho tattiche: ho fatto della pienezza e della vacuità le mie tattiche.
Non ho talenti: ho fatto dell’attenzione il mio talento.
Non ho amici: ho fatto della mia mente il mio amico.
Non ho nemici: ho fatto dell’indifferenza il mio nemico.
Non ho armatura: ho fatto della benevolenza e della rettitudine la mia armatura.
Non ho castello: ho fatto della coscienza inamovibile il mio castello.
Non ho spada: ho fatto dell’assenza dell’ego la mia spada.

(Giappone XIV secolo)

giovedì 23 luglio 2009

Olocausto, libertà di espressione e di ricerca storica, la “polizia del pensiero” ed un pensiero di Nazim Hikmet

Ho letto il libro "La Polizia del Pensiero" che mi ha regalato Vittorio Marinelli, curato da Claudio Moffa, che è un compendio di interventi sul tema della libertà di espressione e sulla repressione per legge del pensiero.

Sostanzialmente nel testo si prende in esame l’impossibilità giuridica di svolgere una ricerca storica non allineata con la "storia ufficiale", soprattutto sui fatti relativi all’ultima guerra, in seguito alla "codificazione della verità ufficiale" scritta ovviamente dai vincitori. I vari autori, fra cui storici, politologi e giuristi di rilievo e di indubbia credibilità, prendono in esame anche tesi cosiddette "revisioniste" sul tema dell’olocausto.

Non voglio qui assumere una posizione in un senso o nell’altro, ho trovato che gli interventi raccolti da Moffa rappresentano una ricerca di verità, soprattutto nei modi in cui l’olocausto è stato compiuto, come pure ritengo innegabile che le persecuzioni naziste verso ebrei, zingari, omosessuali, etc. abbiano avuto luogo, forse con l’uso di camere a gas oppure con eccidi in altre forme, ivi compresa la morte per inedia di migliaia di internati.

Ma nel libro di Moffa sono esposte molte ragioni ed analisi condivisibili e ragionevoli ma non credo che l’approccio da lui e dagli altri autori utilizzato per affermare verità "diverse", assumendo dati e testimonianze avverse a quelle ufficiali, possa giovare al superamento di quel nebuloso momento storico. Occorre aggirare l'ostacolo ed evitare prese di posizione "incastrate" sul negazionismo. Se ci si contrappone semplicemente sulla base di puntigliosi risvolti esecutivi di come l’olocausto è avvenuto, la causa della verità che si vorrebbe appurare allora è persa…. E la metodologia di percorso ed i fatti descritti nel libro di Moffa dimostrano... una parzialità paritetica a quella manifestata dai contrari.... Mettersi nella posizione antagonista "diretta" significa, in definitiva, fare il gioco di coloro che hanno strumentalizzato l'olocausto per vari fini, da quello economico a quello politico...
Infatti è vero che la storia e la verità storica e di conseguenza la politica conseguente all’ultimo conflitto è stata definita dai vincitori... e non solo per la questione ebraica ma per ogni altro aspetto. Ma se si vuole riaffermare "l’umano e l’universale" che sta oltre le opinioni avverse occorre equanimità e la capacità obiettiva di considerare i semplici fatti e le situazioni in cui questi sono avvenuti. Nel "legalismo giuridico" -che non è più giustizia- vincono al contrario i "cavilli" e ciò è significativo di un percorso funzionale a "costruire" la verità (che è poi quella di comodo di una o dell’altra parte).

Perciò, ripeto, occorre superare l'ostacolo e soprattutto non puntualizzare, né le tesi e le vicissitudini dei negazionisti, né le passionali e talvolta cieche motivazioni dei sionisti (tese a giustificare soprattutto la necessità di uno stato ebraico od a colpevolizzare la chiesa cattolica o le altre religioni). Se si è troppo "cunning" si contrappone il male al male e la battaglia del superamento ideologico è persa. O perché noi stessi veniamo etichettati come negazionisti o perché saremmo giustificativi dell’attuale prevaricazione e "vendetta" compita ai danni di altri innocenti. In entrambi i casi ciò porterebbe ad un successivo ed inverso "repulisti nel pensiero" con necessità di ri-aggiustamento karmico.

Ci vuole insomma sincretismo e chiara visione, cominciando ad esemplificare solo quelle ragioni condivisibili, questo è il sistema dell'acqua che per scorrere sceglie la via di minore difficoltà....
Lasciando da parte ogni speculazione sul passato, secondo me, bisognerebbe evidenziare ad esempio come sia stata utilizzata per fini economici ed ideologici la tragedia dell'olocausto, i soldi raccolti a nome dei deportati e delle vittime, le pressioni politiche per far approvare leggi liberticide in Europa, la creazione di una nuova "religione" dell'olocausto, etc. Tutto ciò senza mai nominare o prestare attenzione alle conseguenze personali di tali operazioni (indicare il peccato e non il peccatore) allo stesso tempo non prendendo per buone le ragioni giustificative dei negazionisti, che in fondo fanno solo da contraltare ai sionisti. E' controproducente abbracciare la causa della libertà di pensiero partendo dalla difesa o giustificazione del negazionismo. Mentre possiamo evidenziare come sia stata nel tempo strutturata una verità "basata" sul senso di colpa e sulla convenienza politico economica dei governi che hanno preferito cedere alle pressioni dell'industria dell'olocausto piuttosto che venir tacciati di pensiero revanscista e connessione con il passato regime nazista. Questo ovviamente soprattutto in Germania ed Austria ed anche un po' in Italia dove la "verità dell’olocausto" ha assunto connotati ideologici e stabiliti per legge.

In questo momento occorre ristabilire la veridicità della situazione presente non occorrono tesi negazioniste, basta evidenziare esclusivamente le strumentalizzazioni fatte dall'industria dell'olocausto, senza mai minimamente negarlo o cercare di ridimensionarlo, anzi accettandolo come dato di fatto, senza cavillare sul come sia avvenuto, ma evidenziando l'incongruenza dei comportamenti conseguenti ad esso, lo sfruttamento di varie lobbyes sioniste dei sensi di colpa e dei morti dell'olocausto.

Allora forse si può smuovere l'opinione pubblica e pian piano anche inserire altre possibili verità sul modo in cui l'olocausto è avvenuto, soprattuto di come in quel periodo il razzismo avesse colpito in ogni campo, contro l’uomo, etc. e non solo in Germania ma anche in Russia, ed allo stesso tempo anche in America dov’era stata aperta la caccia alle streghe comuniste e la persecuzioni di migliaia di cittadini colpevoli di pensarla diversamente dal potere in carica. La persecuzione è stata a livello mondiale e contro l’uomo e la sua libertà espressiva in generale.

Ho qui accennato alla necessità di cambiare impostazione se si vuole superare la contrapposizione ideologica a come viene affrontato il problema della "verità" storica. Infatti se si vuole affermare una verità occorre non essere partigiani né dell'una né dell'altra fazione, altrimenti si tende sempre a giustificare ciò in cui si crede e quella non è la verità.

Non c'è comunque fretta e non serve giungere a conclusioni precostituite, "di qua o di là". Ricordate il film di Kurosawa "Rashomom"? In esso c'erano molti insegnamenti zen… su come la verità può essere vista da diverse angolazioni….

Paolo D’Arpini / Saul Arpino

..................

Non vivere su questa terra come un estraneo
o come un turista della natura.
Vivi in questo mondo come nella casa di tuo padre.
Credi al grano, alla terra, all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri,
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti la tristezza e il dolore dell'uomo.

Nazim Hikmet

martedì 21 luglio 2009

La ballata dell'orto - di Mariagrazia Pelaia

La Ballata dell’Orto

Seminare, seminare
zappettare, concimare.
Viva, viva l’orto a scuola!
Su e giù con la carriola.
La maestra porta i semi
e dà il titolo dei temi:
mangia sano, mangia bio,
dillo a mamma, papà e zio!
Quando nasce il pomodoro
noi cantiamo tutti in coro,
quando cresce l’insalata
balli tutta la serata!
Raccogliere, raccogliere
cucinare, conservare.
Guarda dove sta la luna,
se ti può portar fortuna.
Compostare, compostare,
innaffiare, pacciamare.
Un menù vegetariano,
questo è il compito più sano.
La signora di Slow Food
parla come Robin Hood!
Se la terra vuoi salvare
la verdura hai da mangiare.
Quando nasce… Raccogliere…
Viva, viva l’orto a scuola!
Viva, viva l’orto a scuola!
Giro, giro, girotondo
e così salviamo il mondo.
Giro, giro, girotondo
e così salviamo il mondo…

Mariagrazia Pelaia

Per contatti e per ascoltare La ballata dell’orto in mp3, scrivere a: bassavalledeltevere@alice.it

Storia di un mendicante che divenne primo ministro... (allegoria mistico-creativa di Saul)

Si narra di un saggio, chiamato Saul, a cui capitò di diventare primo ministro.

Prima di salire a quella carica era quasi un mendicante. Poi pian piano si diffuse la fama della sua saggezza e queste voci giunsero al palazzo del re. Fu così che il re in persona andò a farne la conoscenza e rimase molto impressionato da quell'uomo e dal suo acume, per cui lo nominò primo ministro.
Il mendicante si trasferì a corte ed il re gli disse: "Ora puoi lasciare i tuoi vecchi abiti". E gli vennero dati degli abiti sontuosi, appositamente preparati per lui. Quindi fece un buon bagno ed indossò quelle vesti splendide e gli ornamenti, come conviene alla dignità di un primo ministro.

Con il passare degli anni tutti a palazzo cominciarono ad incuriosirsi percé il primo ministro conservava gelosamente qualcosa, in una stanza segreta, quasi fosse un tesoro. Ogni giorno lo si vedeva entarre da solo in quella stanza, egli non permetteva a nessuno di entrarvi, si chiudeva a chiave all'interno e per mezz'ora non si sapeva nulla di lui. Poi usciva chiudendo immediatamente la porta alle sue spalle.
Nacquero dei sospetti. Che cosa accadeva in quella stanza? Che cosa vi teneva nascosto? Cosa cospirava? Quale segreto proteggeva? Alla fine, ovviamente, la cosa giunse all'orecchio del re, che si insospettì a sua volta.
Un giorno dunque il re lo apostrofò: "Vorrei entrare con te nella tua stanza segreta, l'altra notte non sono tiuscito a dormire, continuavo a chiedermi cosa mi nascondi... e questo dubbio continua a rodermi!"
Saul rispose: "State tranquillo maestà, non c'è nulla cui valga la pena di preoccuparsi, non è necessario che voi veniate".

Ma il re, malfidente, si insospettì ancora di più: "Mi pare proprio che tu voglia nascondermi qualcosa di pericoloso! Altrimenti non avresti motivo di negarmi l'accesso. Non posso permettere che ciò accada nel mio palazzo e ti ordino di condurmi là dentro."
L'ex mendicante disse: "Maestà se non vi fidate di me vi farò dunque entrare ma questo segnerà la fine del mio incarico a corte, infatti se fra noi non permane un rapporto di fiducia accettate le mie dimissioni sin d'ora.. oppure confidate nella mia fedeltà, che sin'oggi vi ho dimostrata, e non chiedetemi di entrare nella stanza".
Ma le parole del primo ministro fecero ancora di più aumentare i sospetti del re il quale gli comandò: "Portami nella stanza, accetto sin d'ora le tue dimissioni!".

Accompagnato da tutta la corte il re entrò nel luogo segreto di Saul ma vide che la stanza era completamente vuota... c'erano soltanto i suoi vecchi abiti da medicante appesi ad un chiodo. Tutti si guardarono intorno ma non scoprirono proprio null'altro. Ed a questo punto tutti chiesero a Saul: "Ma perché vieni sempre qui dentro?" Ed egli rispose: "Solo per guardare questi vecchi abiti, per ricordarmi che sono stato un mendicante e che forse un giorno lo sarò di nuovo, In questo modo evitavo di sentirmi attaccato alla mia posizione di primo ministro".
Dette queste parole Saul si spogliò degli abiti eleganti e degli ornamenti che indossava e si rimise indosso la sua tunica stracciata. Il re comprese il suo errore e si mise a piangere, dicendo: "Non andartene..!". Ma Saul rispose: "Il destino si compie... ora stai esagerando, non hai saputo fidarti di me, malgrado non ne avessi alcun motivo, ed ora come puoi chiedermi di restare? E' tempo che io me ne torni da dove sono venuto!".

E lasciò il palazzo reale così come vi era entrato. I dodici anni trascorsi come primo ministro non significavano nulla, erano solo un incidente della vita, qualcosa che gli era accaduto....

lunedì 20 luglio 2009

Accoglienze trionfali a Silvio Berlusconi di ritorno dal giro del mondo per promuovere la sua candidatura al Nobel per la Pace

Le favole su Silvio e Saul.

Silvio Berlusconi, per promuovere la sua candidatura a premio Nobel per la pace, decide di compiere un giro del mondo e s'imbarca su una nave da crociera che tocca i vari porti dei cinque continenti. Ad uno di questi porti, a Bombay, capita che s'imbarchi anche Saul Arpino, reduce da un lungo pellegrinaggio in India.

Alfine la nave rientra in Italia.

Al porto di Civitavecchia, appena la nave attracca, le bande si mettono a suonare, i soldati, i deputati ed i prelati salutano il ritorno a casa del presidente Silvio Berlusconi, che viene accolto come un messaggero della pace mondiale. In prima fila uno stuolo di majorettes e ragazze veline che lo abbracciano e lo coprono di baci e carezze. Nell'aria rimbambano i colpi a salve e brillano i fuochi artificiali mentre le pompe portuali gettano in aria schizzi altissimi in un arco di trionfo idraulico.

Saul Arpino, scendendo dalla nave, viene anch'egli ricevuto da un gruppetto di tre o quattro amici che cercano di farsi sentire in mezzo a quel tumulto. Uno di essi gli dice: "Ci dispiace che non possiamo tributarti le accoglienze del ritorno che riceve Silvio Berlusconi..".

Ma Saul, indicando verso il cielo, prontamente risponde: "Va bene così io non sono ancora arrivato a casa...".

domenica 19 luglio 2009

L'ombrello a quadri gialli

Un vecchio mercante scozzese si trovava in viaggio di affari quando restò bloccato a Glasgow in seguito ad un violento temporale. Così si adatto a trascorrere la notte in un albergo, l'indomani mattina ripartì presto per i suoi urgenti affari allorché si avvide di aver dimenticato il suo ombrello nella stanza. fece ritorno all'albergo ma lì si accorse che nel frattempo la stanza era stata affittata ad una coppia di sposini. L'uomo non voleva essre importono e pensò di aspettare la buona occasione per reclamare il suo ombrello e nel frattempo si mise ad origliare alla porta per capire quando fosse il momento buono per bussare.
Ascoltò così il dialogo che si svolgeva fra i due innamorati.
"Di chi sono questi occhi adorabili, mia cara?" Chiedeva una voce maschile seducente.
"Sono tuoi amore mio.." Rispondeva una flebile vocina femminile.
"E di chi è questo bel nasino?" Proseguì lo sposo sempre più eccitato.
E' tutto tuo, amore.." Rispose la sposa.
"E di chi sono queste labbra così dolci?" Continuò languido lo sposo.
"Sono solo tue.." Sospirava la donna.
"E di chi è...."
Ma a quel punto lo scozzese non potè più trattenersi e gridò: "Quando arrivate ad un ombrello a quadri gialli, ricordatevi che quello è mio!"

venerdì 17 luglio 2009

"Fra il sogno del sonno ed il sogno della veglia" - Miracoli dell'inconscio...

Forse sarà stata la lettura di una storia ebraica, mentre stavo semisdraiato sulla brandina, in cui si parlava di un tipo talmente insonnolito nella vita che non riusciva mai a distinguere il sogno dalla veglia... Poi si ritrova nel vuoto assoluto, in cui tutto il suo mondo era scomparso, anche la sua forma non c'era più, si ritova insomma a dover affrontare, nella sua totale meraviglia ed ignoranza, una condizione in cui non sa nemmeno di essere morto (o vivo...?).

Oggi, a proposito di stato fra sonno e veglia, mi vedevo in un semi-sogno in cui essendo consapevole di stare per addormentarmi e non volendo perdere la lucidità dello stato di veglia cercavo di fare uno sforzo per tirar fuori un braccio dal letto in modo che il fesco mi mantenesse sveglio... e così è accaduto che mi sono "svegliato"...
Ora, ben sveglio (ma che significhi sveglio ancora non lo so, sentendonmi sveglio anche mentre apparentemente dormivo...).


......................

Due storie nella storia.

Prima storia, narrata da Gilda Bocconi:
Non ricordo esattamente quando andai per la prima volta a Calcata ma ho ben presente il senso di vertigine che ebbi nel passare sul ponte sospeso nel vuoto e poi sulla via stretta fra il dirupo e la parete rocciosa, messi i piedi in terra, l’accogliente piazzetta mi rassicurò definitivamente. Passai sotto la porta e in poco tempo, oltrepassato il paese medio ed entrata in quello antico, mi sono trovata di nuovo affacciata sul nulla, in posizione aerea in uno sfolgorio di verde e di sole. Rimasi incantata dal contrasto fra il borgo piuttosto piccolo, raccolto, dalle architetture graziose, quasi un nido, e gli aspri e selvaggi orridi della valle del Treja.

Narce si ergeva ardita proprio di fronte, Narce, la favolosa Narce! Croce e delizia di una generazione di archeologi italiani ed inglesi. In quel periodo frequentavo i corsi di proto-storiaeuropea e, benché non avessi partecipato agli scavi, vivevo l’atmosfera bollente delle dispute e delle gelosie che aveva suscitato quel ritrovamento importantissimo. L’insediamento testimoniava infatti una continuità di vita dal Medio Bronzo (XIV° sec. a.C.) al VI° secolo a. C.. In seguito gli abitanti si erano spostati anche su Pizzo Piede, Montelisanti e sull’attuale Calcata. Era la prova dell’autoctonia degli Etruschi e dei Falisci, accettando però l’ipotesi dell’arrivo di piccoli gruppi, mercanti e artigiani, provenienti soprattutto dal mondo egeo-anatolico.
Tornai a Calcata in seguito, quando seppi come il Comitato per Calcata Viva fosse riuscito a far togliere il vincolo di inabitabilità. Capena, nella quale nel frattempo mi ero trasferita aveva gli stessi problemi. Fu allora che conobbi anche il Circolo vegetariano e Paolo D’Arpini. Il Circolo si trova sulla destra, prima di passare sotto l’arco, e spesso vi si poteva incontrare Paolo seduto su una scaletta, un pò nascosto dai fiori (o dalle erbacce), contornato da cipolline, broccoletti e melucce piccole ma buone, quasi sempre calmo e olimpico (perché le tempeste lui le nasconde socchiudendo gli occhi), con un berretto alla ‘garibaldina’, sornione guarda chi passa, quando ti riconosce si alza sorridente e ti fa entrare al Circolo. Malgrado l’aspetto egli ha portato avanti molte iniziative per la valorizzazione della valle del Treja: la lotta per impedire una discarica inquinante, la difesa dell’identità locale, con il bioregionalismo, e altre attività per la libertà individuale.

Ricordo ancora con piacere le riunioni che spesso terminavano con un convivio sempre accompagnato da un ottimo vinello e da dolcetti paesani. A quel tempo ero una accanita fumatrice ed ho sofferto perché al Circolo non si può fumare, spesso (per rifarmi) andavo in un baretto vicino, simpatico e all’antica, gestito da una famiglia, dove potevo fumare voluttuosamente. Comunque Paolo è un vulcano di idee, con lui puoi anche non essere d’accordo su certe cose, infatti egli accetta volentieri il dibattito ed il confronto. Osservando lo stemma di Calcata, ho cercato di spiegarmi meglio questo nome (ed il suo significato). In effetti la forma è quella di un tallone, tallone di calcare, cioè roccia, ma forse il nome è estensibile anche ad un altro vicino insediamento diruto, in cui vi sono i resti della chiesa di Santa Maria di Calcata.

Nell’antichità era indicato come ‘tallone’ anche la pietra al centro dei circoli sacri, ove erano celebrati i riti ed i sacrifici, certo nella zona son stati ritrovati diversi templi sin ora di epoca ellenistica (IV° sec. a.C.) mentre sappiamo che Narce (Fescennium?) risale all’età del bronzo. Chissà se proprio nell’attuale Calcata fosse situata l’antica area sacra? Probabilmente resta solo un’ipotesi, una sensazione, così come Paolo ’sente’ ed immagina gli antichi falisci della valle del Treja nello spirito arguto e smaliziato dei "Fescennini" e le preghiere alla Dea Madre, manifestazione della natura e della vita.
Gilda Bocconi

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Seconda storia, narrata da Etain Addey:

Non voglio andare al convegno della Rete Bioregionale Italiana in macchina. E qui già mi scontro con un paradosso della vita "semplice": se parto con le ruote vado e torno in tre giorni, se scelgo di andare a piedi devo lasciare al mio compagno di vita semplice tutta la mungitura e i lavori di formaggio, orto, potatura e animali. Questa volta il convegno ha luogo a Calcata, un piccolo borgo a nord di Roma. Ne sento parlare da anni, ma non l'ho mai visto, né conosco di persona Paolo D'Arpini del Circolo Vegetariano che ci ospita; finora ho solo letto i suoi scritti.

Quando si va a piedi, la destinazione e le persone che ci si trovano assumono un'importanza insolita nella mente del viaggiatore. "Come viaggiano le truppe nemiche?" chiese un generale romano. "A piedi: quindi abbiamo il tempo per preparare le difese." Così mi scrisse Paolo quando gli comunicai la mia intenzione di venire a piedi e quindi per le vie della Tuscia mi sento un poco barbara.

I ritmi della natura.
La prima notte la passo arrotolata nel sacco a pelo sulla balconata del Palazzo dei Papi ad Orvieto. È dura la pietra, ma in compenso ho una vista del palazzo che nessun papa, chiuso dentro, ha mai goduto: ogni volta che apro gli occhi nelle ore piccole (e c'è un orologio su una torre vicina che suona i quarti) rimango di nuovo meravigliata dalla bellezza delle mura di pietra rosa con i delicati lavori degli scalpellini del trecento. Non riesco a capire che tipo di industria, ai piedi della rupe di roccia vulcanica di Orvieto, continua a rombare sempre nel silenzio della notte. Prima dell'alba parto nella direzione di Viterbo, passando per Grotte di Santo Stefano.
Piano piano comincio a rendermi conto che l'intero paesaggio è una magia di rupi scoscese e paesini arrampicati sopra canyon - Orvieto è il luogo più famoso, ma dall'età del bronzo questa terra è abitata da gente che ha usato la roccia per difesa e rifugio. Arrivata a Grotte di Santo Stefano, non riesco a capire perché non trovo il centro del paese ma poi mi spiegano che fino al 1600 la gente viveva nelle grotte, e solo in secoli recenti ha costruito le case, che in un certo senso sono rimaste "periferiche" rispetto alle grotte.
Piove un po' troppo per dormire per terra e due donne anziane proprietarie di un bar mi dicono che non c'è un posto per dormire qui. "Strano" - fa una all'altra - una volta qui c'era tutto - si dormiva, si mangiava, si ballava, c'era pure il cinema e eravamo si può dire poveri... ma adesso che stiamo meglio non c'è niente". E difatti, come tante comunità nella società consumistica, è rimasta tagliata fuori: per qualsiasi cosa bisogna andare o a Orvieto o a Viterbo, e lungo la strada che porta alla statale vedo la gente correre in macchina a velocità da suicidio per scappare dal loro luogo svuotato e risucchiato dai grossi centri commerciali. Anche io percorro una lunga strada fino a Viterbo, e vedo una campagna di bella terra agricola affollata da ville appena costruite con entrate monumentali e recinti di plastica, quasi tutte di cattivo gusto e comunque, se non fosse per feroci cani doberman, vuote. Un degrado dovuto al benessere.

Tradizioni dimenticate
Con i piedi nell'acqua fredda e il silenzio del cratere verde attorno mi libero dei rumori delle tante cave che ho visto tra Orvieto e Viterbo e di tutte quelle orrende ville, e della macchina tritatutto che pulisce con gran rumore l'argine delle strade con uno che guida e quattro operai che osservano senza far niente mentre la macchina scanna la corteccia degli alberi e taglia solo a metà le erbacce, lasciando una traccia rovinosa.(Mi sono immaginato cinque persone con la zappa a lavorare con cura e attenzione e a chiacchierare insieme nel silenzio della campagna: perché c'è questo rifiuto del lavoro fisico?)
La sera mi sdraio vicino al lago con un bastoncino d'incenso....
Etain Addey

"La sacralità del femmineo" e la rinuncia dell'uso del corpo femminile a fini speculativi - Tracce di matrismo nel moderno femminismo

Riprendo qui un tema da me ripetutamente affrontato in passato.

Quale è la differenza fra l'esibizione delle protuberanze femminili nelle antiche statuine neolitiche, che rappresentavano la capacità materna del femmineo sacro, e le moderne pin-up o veline che inneggiano alle forme in veste di utilizzo del corpo a fini speculativi?

Non c'è nemmeno bisogno di una risposta, ognuno capisce da sè la differenza... e non c'è da meravigliarsi che le moderne femministe, come Carla Lonzi, abbiano ripreso molti dei miti matristici del passato per riportare alla dignità espressiva il corpo femminile.

Tutte le divinità nel passato si mostravano in aspetto femminile od in forme che evocavano tale qualità, a cominciare dalla Grande Madre, la natura stessa, sino a Madre Acqua, Madre Luna ed anche Madre Sole, etc. (la formula sacra più antica, il Gayatri Mantra, è dedicato a Savitri, la dea dell’energia solare).
Le donne in quanto incarnazione primigenia del potere procreativo erano pertanto degne di amore e di devozione. La paternità era "sconosciuta" (ovvero ignorata), la madre esisteva di certo e questo era un dato incontrovertibile… Come poi l’operazione procreativa accadesse era lasciato agli umori materni che venivano influenzati o sollecitati dall’amore rivolto dai maschi verso tutte le madri. Insomma il padre era un semplice elemento ispirante per promuovere la maternità, non un fattore primo ma un incidentale aiuto….

Questo sino ad un certo punto, finché non cambiarono pian piano le cose e le responsabilità nelle funzioni creatrici si rovesciarono. Ma non avvenne tutto assieme, questo andamento evolutivo dal matrismo al patriarcato prese secoli e secoli per consolidarsi. Gli studi dell’archeologa lituana Gimbutas tendevano proprio a dimostrare l’esistenza di un lunghissimo periodo di transizione fra matrismo e patriarcato. Sicuramente gli "autori" del patriarcato nacquero sulle sponde dell’Indo, la civilizzazione più antica sulla faccia della terra (antecedente ai Sumeri ed agli Egiziani di migliaia di anni), in quel "paradiso terrestre" avvenne il riconoscimento del valore della paternità come fattore "portante" e di conseguenza come elemento stimolativo per una nuova religione e mitologia. Ma il processo anche qui fu lento, dovendo giustificarsi con fatti sostanziali che ne garantissero l’accettazione per mezzo di consequenzialità storica e di significati allegorici.

Avveniva così nella mitologia induista in cui Parvati, la Dea primordiale crea da se stessa un figlio che la protegga dall’arroganza dei maschi che servivano Shiva, il suo sposo. Questo suo figlio, Ganesh, è talmente potente che è in grado di impedire l’accesso alla camera della madre a Shiva stesso (perché non aveva chiesto il permesso di avvicinarsi, notate bene questo particolare importante in cui si garantisce alla madre il diritto di scelta nel rapporto). A questo punto Shiva invia le sue truppe maschili all’attacco di Ganesh ma tutti i suoi "gana" vengono sconfitti e Shiva medesimo vien lasciato con un palmo di naso ed infine è solo con l’inganno e chiedendo aiuto all’altro dio maschile, Vishnu, definito il conservatore, che riesce a sconfiggere Ganesh… ma non fu una totale debacle…. poiché poi, per amore di Parvati, Shiva accetta di essere padre, ovvero riconosce che Ganesh è suo figlio e lo ristora alla vita, cambiandogli però testa… (ed anche qui notate le simbologie connesse…).

Questa descrizione fantastica la dice lunga sul significato della trasformazione epocale in corso 15.000 anni prima di Cristo…. Molto più tardi, ma sempre in un ambito di civiltà indoeuropea, vediamo addirittura che è il dio maschile a creare da se stesso. Ed è quanto avviene a Giove che, non aiutato dalla consorte, produce dal proprio cervello Minerva. I tempi a questo punto son già mutati, il patriarcato ormai impera sovrano, le donne sono fattrici (od etere buone solo a passare il tempo), persino l’amore, quello vero e nobile, si manifesta fra maschi (vedasi la consuetudine di tutti i maestri greci di avere ragazzini per amanti). In quel tempo la condizione femminile era alquanto scaduta ed in Europa od in Medio Oriente restavano sacche di resistenza solo qui e lì.

Ad esempio nella tradizione giudaica la trasmissione della appartenenza al "popolo eletto" avveniva (ed è ancora oggi così) per via materna, ultimo rimasuglio matristico in mezzo ad una serie di regole molto patriarcali e misogine. Tale misoginia fu assunta –in modi differenti- anche dalle altre due religioni monoteiste: il cristianesimo e l’islamismo.

Nell’islamismo però, malgrado la visione della donna in chiave di sudditanza, si salvò il criterio di bellezza e nobiltà dell’amore sensuale, infatti il profeta Maometto ebbe diverse mogli e persino il suo paradiso era riempito di belle donne accoglienti. Questo almeno consentiva un naturale intercourse di rapporti fra i due sessi. Purtroppo non avvenne la stessa cosa nel cristianesimo ove prevalse, anzi peggiorò, la misoginia originaria ebraica. Se nell’ebraismo la divinità, sia pur vista in chiave di "dio padre", manteneva un distacco verso le cose del mondo, essendo un dio non rappresentabile e puro spirito, nel cristianesimo per poter giustificare la divinità del "figlio" si cancellò completamente il ruolo creativo della madre. Maria concepì vergine dallo spirito santo, la sua è una prestazione completamente passiva e deriva da una scelta del dio padre di impalmarla e renderla madre. Insomma la povera Maria è equiparabile ad una "prostituta" spirituale.
Da questa visione deriva anche la ragione cartesiana pseudo scientifica che indica la natura come passiva, inerte e pure stupida… Insomma lo spirito maschio "infonde" la vita e la "buona" madre porta in grembo quanto le viene concesso di portare….

Capite da voi stessi che tale proiezione è ormai improponibile ed obsoleta, sia pur che la maggioranza degli uomini ancora vi si crogiola, illudendosi con favole religiose ed ideologiche della "superiorità" maschile, della "superiorità" dell’intelligenza speculativa scientifica, della "superiorità" del potere e della forza. Così non si fanno passi avanti nell’evoluzione della specie. E’ ovvio che entrambi questi aspetti, matrismo e patriarcato, hanno avuto una loro funzione storica per lo sviluppo delle "qualità" della specie umana. Ora è giunto il tempo di comprenderne la totale complementarietà e comune appartenenza, ma non per andare verso una specie unisex, bensì per riconoscere pari valore e significato ad entrambi gli aspetti e funzioni…. in una fusione simbiotica.

Paolo D'Arpini

giovedì 16 luglio 2009

Presentazione della Rivista "Conoscenza & Vita" di Roberto Fabbroni

Cari Amici.

Innanzi tutto voglio dirvi il motivo che mi ha spinto ad imbarcarmi in questa avventura editoriale, dato che in commercio vi sono diverse riviste che trattano le stesse tematiche. Lavoriamo insieme!
Ecco il motivo. Questa può essere la rivista di tutti. Non la troverete in edicola, ma solo nei Centri del settore, nelle erboristerie, nelle librerie, insomma dove ci sia scambio reale di informazioni, oppure a casa vostra in abbonamento. Questo progetto nasce per fornire informazione, nel modo più corretto e accessibile a tutti. Parliamo di risveglio delle coscienze e viviamo tutt’ora in una società che pratica la censura a tutti i livelli. L’informazione è filtrata e spesso più che di parte è inventata.

In questa rivista si troveranno tante informazione, ma sopratutto speriamo che troviate gli elementi per riflettere sulla vita, sulla vostra vita prendendo coscienza di una realtà più ampia di quella soggettiva che ogni giorno viviamo, o per migliorare il cammino già intrapreso.
Si tratteranno tutti i temi che riguardano il miglioramento della qualità della vita. Si parlerà di salute e rimedi sia della Medicina Ufficiale (allopatica) che della Medicina Naturale. Parleremo delle ricerche significative nei vari campi del sapere, dallo Spazio fino alle nuove tecnologie. Affronteremo in modo sereno i temi che riguardano l’Esoterismo e la Magia, cercando di coglierne l’antica essenza e utilità.

Affronteremo i cosiddetti Fenomeni Paranormali, che per quel che mi riguarda oggi, sono fenomeni del tutto normali! Parleremo di Psicologia e impareremo a conoscere la nostra Mente che ci "mente" e come riesca a farlo così bene. Parleremo di Natura e della sua salvaguardia e di come l’Ambiente che ci circonda (abitazione, elettrodomestici, tecnologie, città), bisogna che si armonizzi e muti nel tempo, per essere in grado di diminuire gli aspetti nocivi che arreca alla nostra salute. Parleremo anche di Filosofia Occidentale ed Orientale, di Miti e di Misteri, di Educazione, ma anche di Mode, Musica e Cinema,. Parleremo inoltre delle meraviglie del nostro pianeta: Paesaggi, Arte, Cultura; e organizzeremo insieme a voi delle escursioni in questi luoghi incantati. In questi luoghi faremo oltre alla semplice visita per beare gli occhi, l’olfatto e il tatto anche attività esperienziale: meditazioni, esperimenti ed esperienze. Potrete vivere la natura e i suoi splendidi luoghi in un modo diverso dal solito e per questo più intenso. Anche un luogo conosciuto sarà ancora da scoprire!

Eccoci quindi pronti a partire per questo viaggio ricco di incognite ma basato su poche ma granitiche certezze: l’Etica! Questo concetto è alla base di questo progetto editoriale! Questo non significa non fare errori ma agire con coscienza, consapevolezza e cercando di dare e fare il meglio possibile: lavorare con Amore! L’Amore per quello che si fa e per ciò che ci circonda, in tutte le sue fantastiche forme, è ciò che ci spinge, ci anima e ci da la forza per affrontare e vivere la vita! Ogni collaborazione è la benvenuta! Tutto evolve, si può migliorare, così come in ogni confronto con una persona ci possiamo arricchire.
Siete i benvenuti! A presto e buon viaggio!

Roberto Fabbroni
www.conoscenzaevita.com

mercoledì 15 luglio 2009

Racconti e riflessioni sulla Presa della Bastiglia, in senso commemorativo ed in senso metaforico (Verità ultima.... santa, integra, indivisibile)

Antonella - Monterotondo
Oggi mi son spesso fermata a riflettere sul significato della nostra personale "Bastiglia", quella specie di fortezza che ci portiamo dentro: inespugnabile, oscura, piena di trappole e fantasmi! Siamo così fortemente uniti alla sua "robusta struttura" che guai a chi si permette di criticarne la presenza in uno "spazio" che forse sarebbe più opportunamente dedicabile ad un "giardino fiorito". Eh, già...distruggere la nostra Bastiglia è un'impresa quasi impensabile, perchè il buio e le catene ci hanno ormai resi talmente "schiavi" delle vecchie abitudini, che solo l'idea di poter "intravedere" la luce ci spaventa. Il "vecchio regime" rappresenta l'ordinario, il quotidiano, rappresenta la possibilità di criticare chi se ne va in giro con un turbante in testa (ad esempio), chi mangia solo cipolle, chi cammina scalzo per strada, chi raccoglie mollette usate sotto i balconi delle case (mio nonno lo faceva sempre..e quanto si divertiva!!), chi si alza alle 5 la mattina per correre sulla riva del mare (spesso si sente dire:"ma chi glielo fa fare!!)..Questa è la nostra Bastiglia: un cumulo di "illusioni" che frenano la nostra innata creatività, trattenendo emozioni vive che non vogliamo far nascere! Oggi 14 luglio si festeggia la "presa della Bastiglia", in un atto di coraggio, forse, qualcuno romperà le catene e uscendo dal silenzio e dalla polvere saprà riconoscere la bellezza della luce in ogni creatura! Che il suo messaggio possa far "breccia" in ogni prigione e ricomporre solidamente la parola Pace in ogni esistenza!

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Sergio - Faleria
Non so se luglio è un mese strano, le api continuano naturalmente a fare il miele, ciliege e prugne abbondanti, mentre mancano le mele (tranne le cotogne), gli olivi non sono molto carichi (rispetto agli altri anni), non so se va bene cosi ma questo è, piccoli lavori di mautenzione nel dojo, il lavoro abituale, la politica che fermenta, la vita sociale ferma come ogni anno, le persone spariscono come ogni anno, insomma, di strano non vedo nulla. Ho avuto un genere d'impegno sino a giugno e c'è il solito impegno estivo in preparazione delle attività di settembre, continuo a fare quello che faccio ogni anno non senza difficoltà per garantire, in genere, una certa continuità a me stesso e nelle relazioni con le persone che frequento... Quello che invece constato è che non troviamo mai tempo per sederci e parlare di queste cose, non troviamo il tempo di conoscerci, di capire chi siamo, come la pensiamo: potremmo apprezzare le altrui capacità o evitare di perdere tempo.

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Gianfranco - Rieti
Una Bastiglia in Italia non ci sarà mai. Ci può essere invece una Nuova Resistenza per cercare di formare nuove coscienze, quando ci saranno queste nuove coscienze non ci sarà più bisogno di alcuna Bastiglia. L'unica rivoluzione possibile in Italia può solo venire dall'educazione nel senso mazziniano del termine, è questo il campo che bisogna "arare" con la Nuova resistenza. E se non si comincia mai, anche in piccolo, sarà sempre peggio. Ciao e buona riflessione.
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Christine CANADA
"Il 14 luglio, il Console di Francia a Toronto invita i suoi compatrioti a un party in giardino. Un piccolo buffet e naturalmente il meglio della tradizione francese : CHAMPAGNE. L'anno scorso c'era anche un'orchestra, in un ambiente molto famigliare, è stato realmente un bel momento. Per noi è stata l'occasione di discutere con altri francesi che non conoscevamo, o, ad esempio, con un professore della scuola francese dei bambini a cui prima dicevamo giusto "buongiorno".
C'è stata anche un'associazione di cui non ricordo il nome che aveva organizzato un bal musette (ballo popolare francese, n.d.t.)
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Marie-christine USA
14 Luglio 1986. Ricordo di una stretta di mano...
Per entrare all'Ambasciata di Francia a Washington DC il 14 luglio, bisogna prima "mostrare la zampa bianca" (espressione presa da un racconto per bambini, che significa "mostrare le credenziali", n.d.t.), ovvero lasciare che verifichino il vostro passaporto e il visto all'entrata dell'ambasciata. Quindi si forma una coda e ognuno aspetta pazientemente, come all'entrata di un museo.
Ma la cosa più impressionante deve ancora venire.... Una volta passati oltre questa linea magica, oltre l'ampia scalinata dell'entrata, vi portano verso una fila in attesa, che arriva in una specie di anticamera che dà su una gigantesca sala con le pareti completamente ricoperte di bandiere francesi. E' lì che si svolge la festa. Ma prima dovete passare un'altra trafila : stringere la mano alla moglie dell'ambasciatore, che è la vostra anfitriona, e poi all'Ambasciatore in persona.
Domanda da mille dollari : cosa si fa o cosa si dice in questi casi ? Bisogna fare un inchino come quello in cui si è appena esibita la tizia davanti a voi ? Scelgo la via più semplice : dico buonasera, il mio nome, la mia posizione, il posto in cui lavoro (dato che vivo fuori dagli Stati Uniti e sono di passaggio) e presento la mia bambina di quattro anni che sono riuscita ad infilare in un vestitino rosa e che, miracolo, non è ancora spettinata.
E dato che il tempo passa lentamente, perchè ognuno discute un pochino con l'Ambasciatore, vi guardate intorno. E vi rendete conto di colpo che avete già visto da qualche parte il viso giusto davanti a voi nella fila.
Quest'ometto in un completo di un bianco immacolato mi faceva pensare all'attore Paul Meurisse, ma non era lui. Si trattava invece del rappresentante permanente di un famoso canale della Tv francese. Con il mio metro sessantacinque lo supero facilmente di una buona spanna. Dato che lo vedevo sempre dalla cintura in sù, in televisione, non avrei mai immaginato che potesse essere così piccino !
Ed ecco che arriva il discorso dell'Ambasciatore.... piuttosto lungo....
Quando si smorzano gli applausi di circostanza, c'è un momento surreale : un movimento della folla, tutti si precipitano al buffet come se avessero dato un segnale. L'immensa sala sembra improvvisamente deserta. Ci si aspettava quasi dei litigi al buffet ! E ho visto l'Ambasciatore, con le braccia incrociate dietro la schiena, che non si muoveva e guardava la folla con un certo sorrisino sulle labbra....
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Isabelle BRASILE
Sono 4 anni che vivo a Porto Alegre, e qui c'è soltanto un consolato onorario, ovvero il nulla totale, che dimentica quasi completamente ogni anno tutti i francesi residenti qui, nonostante la nostra regolare registrazione consolare, quindi le cose che si organizzano passano attraverso l'Alliance Française. E' ovvio che qui preferiscono invitare prima i brasiliani e poi i francesi quando si tratta di feste francesi (forse quest'atteggiamento cambierà adesso che c'è un nuovo direttore), quindi quando non ci dimenticano ci invitano. Noi siamo stati invitati 2 volte, una volta in occasione di un pasto molto formale in un club elegante per il 14 luglio, qualche francese, molti brasiliani, un po' di fisarmonica e punto. L'anno scorso hanno fatto la festa in una quartiere di Porto Alegre, tutta una strada (piena sostanzialmente di ristoranti) è stata decorata con le bandiere tricolori e ogni giorno in alcuni ristoranti si poteva mangiare una specialità francese (il tutto è durato una settimana), e poi c'è stato un invito a un cocktail con lo stesso musicista di fisarmonica, ma meglio che niente....
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Valérie GIAPPONE e AFRICA DEL SUD
L'ultimo 14 luglio l'ho trascorso a Johannesburg, dove lavoravo all'epoca per il posto di Espansione Economica. C'era una festa all'Ambasciata di Pretoria (la capitale politica) dove venivano accolti i funzionari, mentre il console di Johannesburg riceveva nella sua residenza i semplici cittadini francesi. E' stato piuttosto simpatico e mi è piaciuto il fatto che la Console, il Vice console, il Capo della Missione Economica e il suo secondo in quel momento, erano all'entrata e stringevano la mano a tutti i francesi che arrivavano... Cosa mai vista a Tokyo (in ogni caso le due volte che ci sono andata, nell'umidità e la calura estiva), dove bisognava mostrare la zampa bianca all'entrata (anche se questo è normale, si faceva così anche a Johannesburg e certamente in altri luoghi) a dei cerberi sicuramente poco gentili con il popolo anonimo.
Sia a Johannesburg che a Tokyo i buffet erano abbondanti e accolti con sommo piacere, soprattutto i piatti di formaggi francesi (cari a Tokyo e rari a Johannesburg).... Va detto che ovunque si trovino, finiscono sempre assai rapidamente ! Tanto per dire quanto il nostro stomaco abbia spesso nostalgia delle cose buone ! Ma per fare un paragone con altre nazionalità, lo stesso succede in altri posti : ad esempio alla festa offerta dall'Ambasciata del Giappone a Rabat in occasione del compleanno dell'Imperatore (attualmente in dicembre), il buffet giapponese finisce rapidamente ! Forse perchè esistono solo 2 ristoranti giapponesi degni di questo nome, e poche possibilità di trovare ingredienti per la cucina giapponese?
Ho anche partecipato a un 14 luglio abbastanza simpatico ad Abidjian.
Non sono sicura che queste siano le occasioni giuste per farsi molti nuovi amici, ma se si conosce già una parte della comunità, si passa un momento simpatico, e si mangia bene !!! Ciò detto, bisogna aggiungere che questa festa arriva proprio in mezzo alle vacanze, e che spesso ci sono dunque molti assenti !
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Nadine FINLANDIA
Io e Juha siamo stati invitati alla festa del 14 luglio, nel 1898, all'Ambasciata di Helsinki. Ci siamo andati, per pura curiosità. Non era la prima volta che andavo all'Ambasciata (ci avevo incrociato François Mitterand, nel 1987).
Il buffet era molto abbondante (salsicce, formaggi, vini), e si teneva in giardino. C'erano molti ministri finlandesi, l'arcivescovo della chiesa di Finlandia, altri dignitari religiosi, dei generali.... insomma, un bel pacchettino !
E' stato divertente e interessante.
A parte questo, non facciamo nulla di interessante il 14 luglio. Non ricordo cosa facevamo il 14 luglio negli Stati Uniti.
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Viviane TAHITI
Anche nella Polinesia Francese si festeggia il 14 luglio. Ovviamente, si svolge in maniera differente che in un paese d'espatrio "classico" perchè qui siamo in Francia.... Dunque non ci sono party in giardino all'ambasciata o altri luoghi ufficiali, ma una parata militare come sui Campi Elisi a Parigi. Molti tahitiani o turisti guardano con entusiasmo questa sfilata, nel calore e sotto il sole dell'estate australe. Quest'anno è stato il primo per noi, perchè mio marito partecipava alla sfilata.... nella sua uniforme bianca e con il fucile in spalla. A me resta soprattutto il ricordo della pulizia del vestito bianco che era macchiato di grasso !? Viva il sapone di Marsiglia !!! Scherzi a parte, una sfilata militare è sempre impressionante da vedere per via dell'ordine e delle belle uniformi immacolate.....
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Anne-Marie GIAPPONE
In genere l'ambasciatore organizza una festa per i francesi nei giardini della sua bellissima residenza. E' una giornata calda perchè si è nel mezzo dell'estate giapponese, quindi caldo e umido. I vestiti delle signore sono leggeri e gli uomini portano una camicia.
Bisogna vestirsi correttamente, va da sé, ma succede che alcuni invitati arrivino in tenuta troppo casual e si facciano rimproverare dai gendarmi all'entrata. L'anno scorso i bermuda sono stati ufficialmente proibiti. Sempre lo scorso anno, e per la prima volta, gli amici non francesi non erano ammessi all'interno della residenza. Può darsi che la decisione sia stata motivata da qualcosa di spiacevole successo negli anni precedenti, ma le male lingue parlano di problemi di budget.
Per questo pranzo sul prato l'ambasciatore fa mettere dei grandi tavoli sotto a delle tende. Per me è l'unico momento in cui posso gustarmi la mia porzione di salsiccia con soddisfazione. E' anche l'occasione per ritrovarsi con gli amici che non vediamo troppo spesso a causa delle grandi distanze in questa megalopoli. Fino allo scorso anno sono riuscita ad andarci facendo saltare i miei corsi, se il 14 cadeva in un giorno scolastico. Agli studenti va bene, e io spiego sempre dove vado e cos'è questa festa. La maggior parte la conosce come "la festa di Parigi". Dico loro che è la festa più importante della Francia.
Il pranzo dura due ore e mezza circa e poi gli invitati se ne vanno. Dato che il pomeriggio è già cominciato, succede che dei gruppi che si sono formati continuino la festa da un'altra parte, chi da qualche amico vicino, chi in un bar.
Non so se veniamo a questa festa per celebrare il 14 luglio, per vedere gli amici o per mangiare le buone ricette dei grandi chefs francesi. Probabilmente un po' di tutto questo insieme.
Un aneddoto che mi è stato riferito. Diversi anni fa, quando il 14 luglio si festeggiava di sera, dei giovani si sono buttati nudi nella piscina dell'ambasciatore con grande sbigottimento della sposa. L'anno dopo la cena si è trasformata in pranzo, e la parte piscina è stata chiusa agli invitati. Pranziamo sul prato, e possiamo ammirarla da fuori, invidiandola, a causa del forte calore estivo.
Un altro anedotto che fa meno onore ai nostri compatrioti uomini. Fino a qualche anno fa, quando il 14 luglio si festeggiava di sera ed era più aperto che adesso, venivano delle giovani giapponesi in cerca della loro anima gemella. Alcune di queste si sono poi ritrovate in stato interessante ad opera dei nostri compatrioti. La storia dice che queste giovani conoscessero solo il nome del loro amato e che quando sono andate a cercarli all'Ambasciata dopo aver scoperto il proprio stato, questi signori erano già partiti (giovani volontari?) o sconosciuti ai più.
Una delle mie amiche giapponesi sposata a un diplomatico e invitata con lui a una reception per delle grandi personalità (che è sempre di sera) si è vista vietare l'ingresso. Ha dovuto mostrare il suo biglietto d'invito per poter entrare, ed è lei che mi ha raccontato l'aneddoto di cui sopra.

E ALTROVE....
C'è una festa in giardino ogni anno all'ambasciata. In generale piove, è il periodo dei monsoni in Corea anche in estate !
In Indonesia, cosa non abbiamo mangiato come salsicce e formaggi a questo famoso garden party ! Tutti si sono riempiti ben bene la pancia !
A Londra per il 14 luglio c'è sempre un ballo e una cena organizzati al liceo Francese, in cortile, che resta una festa molto "frenchie frenchie" (come gli inglesi chiamano i francesi, n.d.t.), ma simpatica perchè varie generazioni si mischiano!
In Costa d'Avorio, Stéphanie ha assistito a una giornata al BIMA (Battaglione dell'Infanteria della Marina), per l'occasione c'era una piccola sfilata, un cocktail e in pomeriggio dei giochi organizzati dai militari per i bambini.
In Italia (Calcata - Viterbo), Paolo con discendenze francesi (è il padre di Massimiliano Davide D'Arpini cittadino francese residente a Parigi) ha festeggiato cun una presa della Bastiglia in termini zen: "Oppidum Obscuratae Mentis". Invitando i suoi conterranei ad una riflessione sul concetto di libertà, eguaglianza e fraternità.

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Post Scriptum:
...ma il punto è anche un altro: prima o poi, questa Bastiglia va affrontata! Il famoso 14 luglio arriva per tutti, prima o poi....
In verità, comunque, io so che non esiste più nessuna Bastiglia... ma chi ci crederebbe? Le convinzioni creano la realtà e offuscano la verità! Tu sei me ed io sono te; interno ed esterno in un unico sottile pensiero, in un atomo di consapevolezza che ci abbraccia amorevolmente, come pioggia e sole insieme. Atomi d'infinito che hanno nostalgia di Dio!
A.P.

lunedì 13 luglio 2009

Riflessioni e ricordi su Calcata, Sodoma e Gomorra - Lettera di Laura Lucibello

Caro Paolo,

i tuoi racconti di Sodoma e Gomorra riferiti alla più
moderna Calcata mi hanno sempre divertita ed avendola frequentata per
un certo periodo in qualità (inconsapevole) di "teatrante del sabato e
domenica" concordo con te su molti aspetti e soprattutto per la
malignità, invidia, egoismo, grettitudine, ecc. ecc. che si tagliano a
fettine tanto son consistenti (come mi disse Bruno, artista sensibile,
"io in un paese che mi odia così tanto non posso rimanere"). Ed è
soprattutto per questo che ce ne siamo andati dopo pochi mesi, oltre
il fatto che forse un tempo Calcata veniva visitata per l'arte
innovativa seppur forse trasgresiva, ma ora mi sembra che di
innovativo e trasgressivo non ci sia più traccia. E trovo ben
azzeccato, per la maggior parte dei calcatesi, questo proverbio
toscano "All'uom dabbene avanza la metà del cervello, al tristo non
basta tutto."

Certo l'esempio di Lot, se analizzato, non sembra così edificante.
Per prima cosa che fa : propone agli abitanti di Sodoma, che
reclamavano i due angeli da lui ospitati, di dargli in cambio le sue
due figlie per farne ciò che volevano, anche violentarle. Poi una
volta partito le due damigelle (le sue figlie) che fanno? decidono di
giacere col padre per poter assicurare la discendenza, gli
somministrano del vino e lui poverino (innocente) non ricorda niente e
non sa niente (credevo che un uomo ubriaco a tal punto di non vedere e
non sentire nulla non riuscisae a procreare). Mentre quella poveraccia
della moglie per aver avuto un attimo di indugio ed essersi voltata
diventa una statua di sale.

Poi, la magia è esperienza del potere in cui la dimensione sacrale ed
il divino vengono strumentalizzate per soddisfare le esigenze
dell’individuo, quindi le maledizioni o le benedizioni attaccano chi
ci crede. E dopo che ti ho strapazzato un po' posso solo ricordare che un giorno
dicesti "Adesso che ti voglio bene te ne vai?", ed io ho creduto e ti
ho risposto "Io non lascio te ma Calcata".

"Sembra che si possa cogliere il male, ma solo nella misura in cui il
bene può esserne la chiave. Se l'intensità luminosa del Bene non
concedesse la sua tenebra alla notte del Male, il male non avrebbe più
la sua attrattiva. È una verità difficile: colui che la intende sente
rivoltarsi qualcosa in sé. Sappiamo tuttavia che gli oltraggi più
forti alla sensibilità provengono da contrasti. La felicità senza la
sventura che si lega ad essa come l'ombra alla luce sarebbe oggetto di
una immediata indifferenza. Questo è tanto vero, che i romanzi
descrivono senza posa la sofferenza e quasi mai la soddisfazione.
Insomma, il pregio della felicità consiste nel non essere frequente:
se fosse facile, verrebbe sdegnata, e associata alla noia la verità
non sarebbe quella che è, se non si ponesse generosamente contro il
falso. (Georges Bataille)"

Laura Lucibello

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Rispostina:

Per quanto riguarda la storia di Lot, da brava verginella sei andata a cercare il pelo nell'uovo con tutti i particolari (comprese le figlie e gli angeli) il fatto è che io non sono Lot e tu non sei la moglie di Lot. Quelle simbologie sono solo un'evocazione lontana...

Lot sta a significare che finché c'è una persona che incarna la coscienza pulita in una società malsana, quella società compartecipa anche della sua coscienza e quindi non è completamente persa... Per quanto riguarda il girarsi indietro della moglie sta a significare che in lei ci sono ancora aspettative ed attaccamenti al mondo che sta abbandonando, quindi vuol dire che non vive nel presente e perciò si trasforma in una statua di sale (considera che il sale per consuetudine antica serve a mantenere la carne morta così com'è senza mandarla in putrefazione).

Paolo D'Arpini

Tu che effondi misericordia nell’inferno...

Tu che effondi misericordia nell’inferno, unica autorità nei mondi supremi ed infimi, fa che la tua ira disperda la nebbia in questo luogo senza scopo, ove neppure i miei peccati arrivano al bersaglio.
Fa che io sia di nuovo con te, oh compagno assoluto, fa che io studi le tue vie che sono ben oltre ogni speranza del male.
Strappa il mio cuore alla sua fantasia, distogli il mio cuore dalla finzione della segretezza, tu che conosci i segreti di ogni cuore, tu la cui misericordia è il segreto di ogni desiderio. Fa che ogni cuore dichiari il proprio segreto, fa che ogni canzone divulghi il tuo amore, fa che giungano a te i travagli della nostra libertà.
Sii benedetto tu, che apri un cancello in ogni momento, per entrare nella verità o sostare nell’inferno. Fa che io sia di nuovo con te, tu che attendi accanto a me, tu che hai distrutto il tuo mondo per riunirne i cuori.
Sia benedetto il tuo nome, sia benedetta la professione del tuo nome. Illumina le tenebre della mia invocazione, fa che il mio grida giunga a colui che giudica il cuore con giustizia e misericordia.
Resuscita il mio cuore con il respiro illimitato che tu respiri dentro di me, resuscita il segreto dall’oscurità.

Leonard Cohen

domenica 12 luglio 2009

"L'unica energia nucleare pulita è quella solare..." - Lettera a Pinocchio.. (Silvio Berlusconi)

Non voglio ripetere la cronistoria degli ultimi trenta o quaranta anni ma non posso nemmeno far finta di nulla in merito alle continue buffonate che leggo sui giornali, o sui siti d'informazione e -fugacemente- ascolto nei notiziari televisivi, in cui si prospettano assurde soluzioni alla carenza di produzione energetica. Sino all'ultima trovata di ritorno al nucleare fatta dal Governo di "Pinocchio" Berlusconi "per ottemperare ai bisogni di energia elettrica" dice....

Ma l’aumento delle necessità energetiche è una menzogna ed un falso problema, legato alla volontà politica di concentrare la produzione energetica in grossi stabilimenti. La concentrazione nella produzione energetica è possibile solo con l’uso di fonti combustibili artificiali o fossili od atomiche, che sono però causa d’inquinamento massiccio, effetto serra e degrado urbano ed ambientale. Sono almeno vent’anni che continuo a suggerire –inascoltato- la rinuncia alle grosse centrali ed il ritorno alla produzione locale con metodi naturali. Ogni comune od al massimo provincia può tranquillamente produrre energia senza ricorrere né al policombustibile, né al carbon fossile, né al nucleare. Basta utilizzare le fonti naturali presenti sul luogo: sole, vento, geotermia, biogas, corsi d’acqua, etc.

Se invece di essere concentrata in grossi impianti industriali la produzione energetica fosse diffusa anche le centrali attuali di Civitavecchia e Montalto risulterebbero inutili.

Il futuro energetico in Italia sta nella produzione e montaggio di pannelli solari ad esempio nel ripristino di chiuse idriche e ventole eoliche -da installare però in zone industriali e lungo le autostrade e non nei territori vergini-, nel recupero di materie organiche di scarto per il biogas, nell’utilizzo di fonti termali…. in tutti i modi in cui si può produrre energia elettrica pulita…. Il sovrappiù energetico che non servisse al comune od alla provincia potrà essere "venduto" all’Enel e ritrasmesso alle città come Roma o Milano che forse non ce la fanno ad auto-sostenersi. Dico "forse" ma son convinto che con un po’ d’inventiva ed intelligenza persino Roma potrebbe diventare autosufficiente, basterebbe cominciare ad utilizzare in toto l’organico che ora finisce al macero in discarica. Ed inoltre vediamo quanta dell’energia assorbita da Roma è veramente necessaria al suo funzionamento sociale, magari si scopre che tantissima energia va sprecata inutilmente….
Insomma non si può continuare a far finta di niente continuando a blaterare che "serve energia" quando siamo circondati da energia inutilizzata e pulita che non viene usata, smettiamola con l’ipocrisia politica scientifica economica e che sia finita qui….

Per quanto riguarda l'inutilità e dannosità di ricorrere al nucleare vi rimando a vari articoli recenti pubblicati sul sito del Circolo Vegetariano VV.TT., in cui si dice chiaramente che la scelta dell'uranio non è affatto economica né conveniente....

http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=uranio

Comunicazione congiunta: Saul Arpino e Paolo D’Arpini – dall’isola di Calcata
0761-587200
circolo.vegetariano@libero.it - saul.arpino@gmail.com

sabato 11 luglio 2009

Commenti e lettere sulle eliche della fantasia (non della depressione) - Da Antonello Palieri, Caterina Regazzi, Paolo Falcioni

Caro Paolo, qualche impresa del "Caucaso" si deve essere impossessata dell'idea infantile delle eliche produttrici di energia che non sono altro che ipotesi dell'uso in futuro del vento. Trovo splendido il tuo intervento (http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2009/07/energia-pulita-come-varie-soluzioni.html ).
L'era industriale è finita e il "fumetto" è straripato nel reale, ma quelli che leggevano Platone senza accorgersi della potente -non scritta- ironia costruttiva del suo pensiero riposto sono rimasti sulla Luna senza il lume leopardiano. Ma anche il fumetto, cioè la fantasia in libertà, deve essere armonizzato con il pensiero assoluto e libero. Fatica immane. Il tuo discorso va finalmente approfondito. Fare ambiente in economia non funziona. L'ambiente richiede splendore come il Barocco della Fontana di Trevi!
Ciao... Antoine, detto Antonello, Federico Savio, Giorgio Ventura ecc.

Antonello Palieri - antonello.duecitta@libero.it

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Caro Paolo, ho visto un documento in cui si elencava una sfilza di numeri sulla quantità di sacchetti di plastica che vengono prodotti, utilizzati e immessi nell'ambiente, di cui una moltitudine va a finire in mare, danneggiando in vario modo (soffocamento, ecc.) un sacco di animali marini che li scambiano per cibo. Poi un sacco di altri numeri sui vantaggi che si avrebbero se tutti o anche solo pochi (i famosi granelli di sabbia) ci mettiamo ad usare i sacchetti di stoffa per fare la spesa.... ecc. ecc. Aggiungo io: i rifiuti li differenziamo così non abbiamo neanche bisogno del sacchetto di plastica che ormai si usa solo per i rifiuti indifferenziati.... la carta poi.... possiamo fare come te...... (quanti bei giornali che ho buttato proprio ieri l'altro! acc..!).
La poesia l'avevo letta, è molto bella, ma forse sono io che mi sento un granello particolarmente piccolo. La foto che ti ho mandato non è della valle del Treja, ma di un posto vicino al paese delle Marche dove era nata mia madre, che si chiama Treia. Il 25 e il 26 luglio di sicuro devo lavorare, ma conoscere la tua amica Etain Addey mi farebbe di sicuro piacere, magari ci andiamo un'altra volta. Sono stata un po' telegrafica comunque ti ho detto tutto.

Ah! bello il gioco delle 10 cose per cui ringraziare, intanto grazie a te per le cose che scrivi....... poi magari scrivo anche le altre 9...... o 7 o 12 o.... sul blog.

Ciao, Katia (Caterina Regazzi)

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I conti in tasca di chi vuole svendere il territorio e devastare il paesaggio per briciole di elettricità.
Lo sviluppo delle energie rinnovabili è necessario per un futuro libero da ricatti energetici e da rischi incontrollati per l’ambiente del Pianeta e per la società. Tuttavia non ci sarà alcuno sviluppo positivo consentendo speculazioni e spreco di denaro degli utenti per installazioni, come le torri eoliche, che non potranno fornire alcun contributo risolutivo al fabbisogno dell’energia, mentre, già oggi, danneggiano in modo irreversibile il paesaggio naturale, culturale e agricolo su cui si fonda l’identità della nazione. Un gravissimo pericolo incombe sull’immagine, il significato e l’economia di boschi, colline, coste lacustri, montagne, fauna selvatica, borghi storici, testimonianze archeologiche. Per consentire un adeguato sviluppo delle energie rinnovabili, utili e promettenti senza devastazione ambientale e senza speculazione occorre subito riformare le regole di incentivazione, stabilire rigorose linee guida a tutela del paesaggio e investire il più possibile in efficienza energetica. È necessario fermare uno sviluppo selvaggio dell’eolico, l’ultima delle speculazioni territoriali, la più insidiosa rispetto a quelle tradizionali perché dipinta di verde.

Paolo Falcioni - falcioni@coldiretti.it

giovedì 9 luglio 2009

"Ogni giorno mi accadono 10 cose belle... ed a voi?" - Invito al gioco da una ragazza "gioviale"

Vi va di "giocare" un po'?

Scrivete 10 "cose" accadute nella giornata di cui vi sentite grati alla vita!
Comincio io!

1 - Ringrazio Etain Addey, per avermi permesso di approfondire un concetto di cui sapevo poco: il bioregionalismo
2 - Ringrazio ma madre per aver pulito il bagno (a me non andava)
3 - Ringrazio internet, perchè è la mia finestra sul mondo
4 - Ringrazio la mia alunna Claudia per avermi abbracciata con gli occhi lucidi dopo l'esame orale
5 - Ringrazio la signora che vende le zucchine per avermi venduto della verdura buona
6 - Ringrazio il vento fresco di questa sera.. ci voleva proprio..
7 - Ringrazio Paolo D'Arpini, perchè mi ascolta, anche nelle mie "pazzie"
8 - Ringrazio mio fratello Luigi, perchè, stranamente, oggi si è rivolto a me con "educazione"
9 - Ringrazio l'entusismo che ho provato dopo la respirazione di stasera
10 - Ringrazio Maria la bidella, perchè mi ha saluata con un entusismo grande e bello!

Gioviale
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Risposta:
Carissima Gioviale, mi pare una bella idea per promuovere l'ottimismo nella vita, pubblico qui sul blog la tua lista come invito al gioco collettivo... Intanto, ovviamente, mi soffermo sulla cosa bella principale, quella della tua presenza ed assistenza, un bacio, Paolo

Dal "Libro della Misericordia" di Leonard Cohen

E' a te che mi rivolgo.

Un tavolo sta in punta di piedi.
Ogni oggetto balza al proprio posto.
Un libro chiuso si alza sulle sue mille pagine
e la mia insonnia gioisce.
Mi rivolgo a te, mia canzone nella casa della notte,
mio scudo contro i dardi.
Mi rivolgo a te, che unifichi il mio cuore volto verso l'alto.
Il tuo nome è il fondamento della notte.
L'accusatore, con le sue mille voci,
sta nel luogo in cui non vieni nominato.
Benedetto è il Nome che tiene questa casa
nella solida presa della misericordia
e unisce alla terra questa canzone.

Leonard Cohen

mercoledì 8 luglio 2009

Non dite che siamo pochi...

Non dite che siamo pochi e che l'impegno è troppo grande per noi.
Dite forse che due o tre nubi sono poche in un angolo di cielo d'estate.
D'improvviso si stendono ovunque, guizzano i lampi, si odono i tuoni..
e piove su tutto!
Non dite che siamo pochi, dite solamente che siamo!

Li Kuang Su