Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

giovedì 2 luglio 2009

Viterbo: "Ho letto la lettera indirizzata al signor Ugo Sposetti..."

Sorpresa!

Pensavo di ricevere una messe di critiche e parolacce, dopo aver scritto di getto la lettera per Sposetti, pubblicata ieri qui nel blog di Saul Arpino. Invece con mia grande sorpresa ho ricevuto un encomio solenne:
"Ho letto la lettera indirizzata al signor Sposetti..., la ritengo un modo meraviglioso per "comunicare"; io credo che sia un dono prezioso per il destinatario, soprattutto, perchè la forma di cui essa si veste, linguisticamente, è bellissima ed elegante; nata nel proposito di creare una "condizione" migliore per un territorio; voluta come patto di amicizia tra il tuo cuore e il cuore della Tuscia. Le parole, per quanto uguali e statiche possano apparire, sono "impregnate" di un'essenza vitale che trasmette loro un significato diverso a seconda di ciò che in esse abbiamo "seminato". Esse smuovono le coscienze, creano la realtà di quel che rappresenta il nostro "presente". Non si tratta di semplice "divulgazione" ...l'Universo intero si "inchina" davanti alla Parola consapevole che nasce come pensiero nel "regno" della Verità!"
(A.P.)

E questo è il mio commento: "...è stato un parto celere ma sofferto... ma l'apprezzamento che viene da te mi ripaga di ogni timore vissuto, e dalla preoccupazione di aver esagerato, in fondo noi poveri cancerini siamo troppo timidi e quando tiriamo fuori le chele forse lo facciamo con eccessiva foga... Ricordo tantissimi anni fa, quando ero un piccolo bambino di quattro o cinque anni ed abitavo a Roma, avevo un amichetto della mia stessa età con il quale giocavo sempre in allegria ed affetto. Poi un bel giorno scattò in lui, non so perché non so per come, una specie di rivalsa nei miei confronti, mi sfidò a fare a botte, voleva vedere chi "era il più forte" continuava ad ossessionarmi. Io cercai di schernirmi e di evitare il confronto, ma lui mi stava appresso e mi sfidava in tutti i modi... alla fine mi sono messo a piangere disperato perché mi faceva male quello che stavo facendo ma lo picchiai sonoramente finché non se ne andò a casa sua in lacrime..., per le botte prese. Ancora ci penso ed è sempre stato così per me, capisci?"
(Saul)

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