Saul Arpino ritorna…
Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…
Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.
A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..
Vostro affezionato, Saul Arpino.
sabato 4 luglio 2009
La fiamma brucia senza lampada, il loto sboccia senza radice…
La fiamma brucia senza lampada, il loto sboccia senza radice… i fiori si aprono in grappoli, l’uccello lunare è devoto alla luna, l’uccello della pioggia ardentemente desidera la pioggia…. Ma all’amore di chi l’amante può dedicare l’intera sua vita?
Non hai udito la musica che suona da sola? Nel centro della casa l’arpa risuona dolcemente e teneramente. Per sentirla a nulla dovrai rinunciare… se non hai bevuto il nettare di quell’Unico Amore che importanza avrà purificarsi da tutte le macchie?
Il q’azi studia le parole del Corano e le insegna agli altri… ma a che serve se il suo cuore non è immerso in quell’Amore? Lo yogi tinge d’arancio i suoi abiti ma a che serve se non conosce il colore di quell’Amore?
Kabir dice: "Che io sia nel tempio o sul balcone, nel campo di grano o nel giardino dei fiori ti dico che l’Amato sta gioendo di me, in ogni momento…
Com’è sottile la via dell’Amore, in questa via non c’è chiedere e non c’è il dare… lì uno si perde ai piedi dell’Amato, immerso nella gioia della sua ricerca, tuffato negli abissi come il pesce nell’acqua.
L’amore non esita mai ad offrire la sua testa per Amore.
Kabir dichiara apertamente il segreto di quest’Amore.. Dall’inizio alla fine del tempo come potrà mai questa fiamma essere spenta?
Sant Kabir
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