Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

giovedì 9 luglio 2009

Dal "Libro della Misericordia" di Leonard Cohen

E' a te che mi rivolgo.

Un tavolo sta in punta di piedi.
Ogni oggetto balza al proprio posto.
Un libro chiuso si alza sulle sue mille pagine
e la mia insonnia gioisce.
Mi rivolgo a te, mia canzone nella casa della notte,
mio scudo contro i dardi.
Mi rivolgo a te, che unifichi il mio cuore volto verso l'alto.
Il tuo nome è il fondamento della notte.
L'accusatore, con le sue mille voci,
sta nel luogo in cui non vieni nominato.
Benedetto è il Nome che tiene questa casa
nella solida presa della misericordia
e unisce alla terra questa canzone.

Leonard Cohen

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