Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

lunedì 27 luglio 2009

Il Giornaletto di Saul del 27 luglio 2009

Care, cari,
sono tornato siete contente/i?

A volte bastano due giorni per interrompere un flusso e sentire che tutto ricomincia da capo. Soprattutto se intercorre un contatto forte in cui il senso di presenza, dell'essere qui ed ora, tende a cancellare il "corso" del tempo, che solitamente scorre dal passato verso il futuro, ma è così? Secondo alcuni filosofi il tempo scorre dal futuro verso il passato, ovvero la Presenza Cosciente Suprema, che è definita Dio, trascina il mondo creato attirandolo dal passato verso il futuro. Ma queste sono tutte illazioni se si considera che il tempo, come lo spazio, non è altri che il "modo" attraverso il quale si rende possibile il gioco della vita.

Stamattina appena ripresa la routine di Calcata e mi sono ritrovato sulla via di Canossa per andare a Calcata Nuova ho avuto una bella sorpresa... Lungo la strada ho scorto una bella zucchetta abbandonata, l'ho immediatamente spostata adagiandola sull'erba del ciglio e poi mi son guardato attorno per capire se qualcuno l'avesse dimenticata o persa... Ed in effetti lì dappresso c'era uno degli operai filippini di Paolo Portoghesi che armeggiava con un telefonino... Con questi opeai di Portoghesi c'è sempre qualcosa da imparare, vi ricordate la storia del germano reale col ciuffo di qualche mese fa? Fa niente...

Avendo visto che il probabile smarritore stava nei pressi ed avendo notato che in fondo non aveva potuto ignorare il mio gesto di porre al riparo la zucca ho continuato il cammino lasciando la cosa al suo destino.
Al baretto, dove di solito mi sorbetto il cappuccino bollente assieme ai pettegolezzi del paese, la signora aveva notato la mia assenza, evidentemente, ma non mi ha fatto domande specifiche mi ha solo chiesto "come mai oggi sei in ritardo?" ed io "sai, ieri sono stato in pellegrinaggio a Gubbio, sulla via di san Francesco.. mi sono fatto una lunga camminata sotto il sole in mezzo ai monti, visitando chiesette, romitaggi ed abbazie. e stamattina ero talmente stanco che mi sono alzato un po' più tardi del solito..." e lei "anch'io lo scorso anno sono stata ad Assisi, sono andata con il pulmann, ho visto Santa Maria degli Angeli... e tutto il resto, è stata una bella gita...".

Scambiateci così le nostre esperienze francescane ho continuato il giro di Canossa, sono andato alla posta dove mi attendeva il dono inatteso di un santo laico, un po' francescano anche lui, abitante a Rieti che in passato faceva parte dell'Umbria ed era terra di San Francesco (ricordate il primo presepio vivente istituito da Francesco a Greccio?), il mio benefattore si chiama avvocato Gianfranco Paris il quale mi ha inviato un dono di cento euro per la causa della sopravvivenza spicciola.

Poi eccomi dal tabaccaio giornalaio, appena riaperto dopo una settimana di ferie, al bancone l'amico professore Alvaro, con il quale faccio sempre una scambio di vedeute politico-economiche su Calcata, sul Lazio, sull'Italia e sul Mondo. Dopo qualche convenevole scherzoso di benvenuto e qualche solita presa in giro per la mia abitudine di andare a scroccare la recensione dei giornali a gratis... Alvaro mi ha raccontato della sua ultima giornata di ferie, trascorsa a Palermo. "Sono stato nella grotta di Santa Rosalia, che si trova nella montagna del Pellegrino, a strapiombo sul mare sopra Palermo. Un posto bellissimo, nella grotta è stato recentemente trovato un dipinto antico che ritrae Santa Rosalia con San Francesco... dovrebbe essere veritiero poiché in effetti San Francesco passò da quelle parti allorché si recò a convertire gli infedeli dell'impero ottomano...".
Al ritorno da Canossa, ho ritrovato sul bordo della strada la zucchetta gialla che nessuno aveva raccolto, attorno nenche un'anima viva, e perciò mi sono preso quel regalo della natura fra le braccia e me ne son tornato "ricco" a casa mia.

Fra qualche ora o minuto o giorno scriverò il resoconto del mio viaggio in Umbria da Etain, per ora beccatevi le notizie di routine...

Sul sito del Circolo vegetariano un importante chiarimento sul tema dell'andare oltre la fissità dell'olocausto, restando però nell'ambito della verità storica ed umana.
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/07/27/andare-oltre-lolocausto-ma-restando-nella-verita-storica-e-nella-considerazione-umana/

Su "Altra Calcata... altro mondo" vi invito a leggere un brindisi al nulla, di Paolo Buttiglieri in cui si spiega come la cura palliativa per l'alienazione sociale è peggio della malattia....
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/

Per oggi interrompo e vi saluto tutti con infinito affetto, vostro Paolo/Saul

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