Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

lunedì 6 dicembre 2010

Il Giornaletto di Saul del 7 dicembre 2010 – Treia, offerta lavoro, alberi addomesticati, profezie, Ken Follett, wikileaks partigiano...

Care, cari,

eccomi qui alla vecchia postazione di Treia, pare che tutto sia a posto nel paese... ho notato soltanto che la vecchia ferramenta ha attaccato fuori dei cartelli con su scritto “svendita totale”, pare che gli affari non andassero troppo bene e probabilmente non vale la pena tenere in piedi un negozio se è in passivo... Si vede che ci sono poche persone che hanno bisogno di chiodi e martelli e falci e falcetti... Il lavoro manuale non tira molto...

Scrive Rita De Angelis: “Caro Paolo in tema di alberi di Natale, ecco un pezzo sugli alberi che si ammalano a causa della nuova tecnologia e dalle radiazioni. Ed inoltre siccome oggi sono a casa e mi sto riposando lo faccio scrivendo... ecco qualcosa su l'agrifoglio, bene-augurante per il Natale e la bevanda erboristica yerba Mate”:
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/12/alberi-selvatici-ed-alberi.html

Scrive Antonino Amato: “A cercare una qualche spiegazione al teatrino che, da alcuni mesi, agita la “colonia Italia” ci ha pensato “Wikileaks”. Sul quale, confesso, ho le idee confuse. Vi prego di prenderle con beneficio d’inventario. A cercare una qualche spiegazione al teatrino che, da alcuni mesi, agita la “colonia Italia” ci ha pensato “Wikileaks”. Sul quale, confesso, ho le idee confuse. Vi prego di prenderle con beneficio d’inventario. Da giorni il “Corriere della Sera” pubblica notizie relative ad osservazioni fatte dall’ambasciata USA di Roma sui nostri politici e sulla loro politica. Ci sono notizie impietose su Berlusconi, ma su questo sorvolo (chi se ne fotte?), ma ci sono anche notizie attinenti alla “nostra politica energetica”. Si scrive, in dette note, che “Berlusconi avrebbe suoi interessi personali negli accordi energetici tra Italia e Russia”. Orbene, io non mi meraviglio che gli Yankees la vedano così. In fondo sono dei bovari arricchiti. Ma mi meraviglia molto che le “penne pensanti” del “Corriere della Sera” non chiariscano:
1. Per l’Italia importare gas e petrolio è una esigenza vitale;
2. I migliori scambi li teniamo con Algeria, Libia e Russia: compriamo materie prime e vendiamo prodotti industriali. Traendone un doppio vantaggio;
3. Una politica di apertura verso Libia e Russia è stata fatta sia da Governi di centrosinistra che di centrodestra. Non è da escludere che Berlusconi abbia avuto successo grazie al suo essere un “puttanone che fa il puttaniere”. Si spiegherebbero così certe ostentazioni amicali verso Gheddafi e verso Putin.
Sono cose evidenti, chiare anche allo scemo del mio paese. Ma le “teste pensanti” del “Corriere” pubblicano i verbali dell’ambasciata, pubblicano qualche osservazione chiarificatrice,ma.... Ma si guardano bene dal mettere i puntini sulle “i”. Anzi.
Anzi mettono in bella mostra i “sospetti” sui rapporti tra ENI e GAZPROM (2). Sì, dicono che le trattative sono state portate avanti dal Governo Prodi e dal Governo Berlusconi; ma riportano osservazioni secondo le quali il progetto “South Stream” è indigesto. Trascurando che, a detto progetto, aderiscono GAZPROM (e si intuiscono gli interessi russi a vendere materie prime), ENI (e si dovrebbero capire anche gli interessi italiani ad importare materie prime di cui non disponiamo) ed altri (Enti francesi e tedeschi). Si trascura anche che l’opera verrebbe eseguita dalla SAIPEM (azienda italiana) con grande ricadute positive per la nostra industria. Sul progetto “North Stream”, invece, silenzio assoluto. I Tedeschi, si sa, sono
“crucchi” e non amano le critiche...”

Scrive Noemi Longo: “Vorrei chiedere a Giorgio Vitali se un giorno nella vita vorrebbe vedere il muro del pianto con me. ...Per avvicinarsi piano piano al muro, lasciare un biglietto fra gli interstizi liberi,qualora ce ne fossero ancora e poi allontanarsi a mo di gambero senza mai dare le spalle... I muri in genere non sono chiese, i santuari non dovrebbero fare miracoli, gli uomini, gli unici che potrebbero farli ovviamente pregano affinché qualcuno li compia per loro... Ecco... questa potrebbe essere una frase che idealmente io lascio nell'interstizio del....off the wall, della memoria. ..Tutto si trasforma”

Scrive Manuel Olivares. “Caro Paolo, e cari amici del Giornaletto, procede tutto bene? Io sto cercando persone che mi aiutino con la distribuzione del libro sulle “comunità comuni ecovillaggi in Italia” da distribuire in centri, mercatini, eventi e quant'altro, lascio il 40% del prezzo di copertina per copia venduta. Se c'è qualcuno che potrebbe essere interessato alla cosa, scrivere a manuel_olivares_71@yahoo.it ”

Scrive Sonia: “Grande!!! Sarà stupendo stare assieme per come sempre.. vi raggiungiamo il giorno 12 dicembre per la vigilia di Santa Lucia......se il tempo lo permette raccoglieremo le erbe spontanee come abbiamo fatto anche ieri a Castelbellino vicino Jesi celebrando la luna nuova e la panificazione... un abbraccio a voi ed a prestissimo”

Scrive Italia Nicaragua: “Una profezia per il 2011 -””Tutte le profezie raccontano che l’uomo creerà la propria distruzione....” Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/12/06/%e2%80%9ci-portatori-di-sogni%e2%80%9d-di-gioconda-belli-da-de-la-costilla-de-eva/

Recensione dell'ultimo libro di Ken Follett “La Caduta dei giganti”, bravo ed intrigante scrittore storico: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/12/il-xx-secolo-descritto-dalla-penna.html

Et voilà nous sommes arrivèe... Au revoir, Paolo/Saul

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

Un'arte

L’arte di perdere non è una disciplina dura
tante cose sembrano volersi perdere
che la loro perdita non è una sciagura.
Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta la tortura
delle chiavi di casa perse, delle ore spese male.
L’arte di perdere non è una disciplina dura.
Esercitati a perdere di più, senza paura:
luoghi, e nomi, e destinazioni di viaggio.
Nessuna di queste perdite sarà mai una sciagura.
Ho perso l’orologio di mia madre. Era
mia ed è svanita – ops! – l’ultima di tre case amate.
L’arte di perdere non è una disciplina dura.
Ho perso due vasti regni, due città amate,
due fiumi, un continente. Mi mancano,
ma non è mica un disastro averle perdute.
Nemmeno perdere te (la figura, la voce allegra
il gesto che amo) mi smentirà. È chiaro, ormai:
l’arte di perdere non è una disciplina dura,
benché possa sembrare (scrivilo!) una sciagura.

(Elizabeth Bishop)

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