Saul Arpino ritorna…
Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…
Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.
A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..
Vostro affezionato, Saul Arpino.
martedì 23 giugno 2009
Per Paolo/Saul, nel giorno del suo compleanno
oggi
imparerai a
rinascere
nel silenzio
di un abbraccio;
raccoglierai
la pioggia
con un cappello
di sogni,
ricamato dalle fate
del sorriso;
vedrai i tuoi
occhi
sapientemente colmi
dell'armonia
divina
nutrita
dall'eterna
voce
dell'Uno pensante;
amerai
l'agire
del tempo
sulle umane sorti
e danzerai
nel tuo nome
la luce
delle stelle,
offrendo
la gioia
alla matura
età nuova,
che
diventa oro
in ogni
traccia
di vita
che sei
TU,
errante
e unico
custode
della Verità!
Con Affetto infinito, Antonella Pedicelli
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