Care, cari, a Treia, la
città in cui risiedo dal 2011, sono ancora straniero, sia per i
treiesi della campagna e pure per la comunità del centro storico,
forse perché ho l'aspetto bizzarro di uno che non si è uniformato
alle norme del “teatrino” convenzionale. E’ per questo che in
uno dei miei melodrammi scrivevo “quanti sono gli stranieri in
Italia? Almeno il doppio di quelli dichiarati dall’Istat”. Forse
dovrei dire che sono molti di più, giacché talvolta si può essere
stranieri non solo se si è oriundi. Talvolta a Treia uno è
considerato "di fuori", perché originario di San Severino
o di Helvia Recina, e lo è pure chi abita in una contrada
periferica, come ad esempio a Chiesanuova di Treia... - Continua:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/03/bioregionalismo-il-ritorno-casa-ed-il.html
P.S. Personalmente ritengo
però che non si debba evitare l’integrazione con la comunità,
altrimenti c’è arroganza e separazione culturale nel voler
mantenere la distanza con gli altri abitanti del luogo. E’
pur vero che spesso non ci sentiamo accettati dal resto della
comunità ma dobbiamo compiere un tentativo congiunto di
avvicinamento al luogo ed ai suoi abitanti…
Sono solo “pensieri” -
Ogni cosa che definiamo “nostra” o nella quale ci identifichiamo,
come “il mio corpo” -ad esempio- o “la mia mente” è in
verità nostra solo per una consuetudine di impiego e di presenza.
Quando sogniamo siamo avvezzi ad identificarci con uno dei personaggi
del sogno e percepiamo questo personaggio come un “me” che si
rapporta con altri personaggi operanti in un mondo, tutto il sogno in
realtà si presenta davanti alla nostra coscienza e su di esso non
abbiamo alcun controllo operativo, anche se, come nello stato di
veglia, riteniamo di agire con uno scopo, ottenendo risultati oppure
fallendo nell’ottenerli... - Continua con testo bilingue:
https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/09/the-question-arises-where-does-it-arise.html?showComment=1599379398171#c5406752994408504399
Commento di Antonella
Michelon: "Apprezzo, condivido e mi spingo verso la non libertà
di scelta, nemmeno dell’io, contaminato da molteplici convenzioni.
Si crede che esista una propria consapevolezza, ma anche i nostri
pensieri sono frutto di selezione e evoluzione genetica. Ciò che
reputiamo nostra consapevolezza è il risultato di millenni di
modificazioni..." - Continua in calce al link soprastante
Cibo, coscienza,
pensiero... - Scrive Franco Libero Manco: “Da quando è arrivato in
Occidente il benessere economico il consumo di prodotti
industrializzati, il consumo di carne di animali e derivati, ha
raggiungo quote mai toccate prima nella storia. La medicina
ufficiale, le industrie chimico-farmaceutiche ed i nutrizionisti
televisivi e dei media, hanno convinto la popolazione che per stare
in buona salute occorre mangiare di tutto, mentre è proprio questo
la causa del 90% delle patologie...” - Continua:
https://circolovegetarianotreia.wordpress.com/2020/09/06/il-cibo-cambia-il-corpo-la-coscienza-e-il-modo-do-pensare/
Ciao, Paolo/Saul
…...............
Pensiero poetico del dopo
Giornaletto:
“Un discepolo ritiene
che, in seguito alla Grazia del Maestro, il velo dell’ignoranza
venga rimosso. In verità non è il Maestro che rimuove la tua
ignoranza, sei tu che giri l’attenzione dalle tenebre alla luce...”
(Ramana Maharshi)
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