Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

mercoledì 21 ottobre 2009

Il Giornaletto di Saul del 21 ottobre 2009 - Ritorno con scosse, yogini silenziose e parlanti, Bullicame perforato, poesia tanta poesia...

Care, cari,

inutile dirvi che il mio ritorno sul web ha comportato qualche scossone... tanto per cominciare ancora non mi sono riabituato a riprendere in mano questo scassone traballante di computer.. e poi mi sono reso conto delle ore trascorse a scrivere e leggere email... per 10 giorni mi sono risparmiato la fatica ... e a parte qualche email amichevole, che sempre accolgo con affetto, mi sono reso conto della mole di inutile comunicazioni... del bisbiglio continuo e costante su internet... del desiderio di tanta gente di sentirsi viva e presa in considerazione, almeno attraverso questo sistema telematico, virtualizzando.... se stessi.

Ieri è venuto a trovarmi un ragazzo vegetariano da Roma, Mauro si chiama, l'ho incontrato quasi per caso mentre uscivo dal cancello del Circolo con Laura che era venuta a trovarmi per consegnarmi le locandine de Il Ciclo della Vita e raccattare un articolo (sui guai della Telecom) da pubblicare sul sito (l'ho già recensito nel Giornaletto di ieri), Mauro molto semplicemnete mi ha detto "stavo facendo un giro nei posti alternativi per capire se e dove vorrei trasferirmi, visto che non me la sento più di vivere in città..." Mi è piaciuto il suo sguardo pulito e la sua semplicità, poi ho saputo che è laureato in economia e commercio ed una persona molto preparata e sensibile anche sul piano ecologico e spirituale. Abbiamo chiacchierato a lungo sotto un tiepido sole ottobrino in mezzo al verde della valle del Treja e la sera abbiamo anche mangiato una pizza assieme a Faleria.. insomma è stato un bell'incontro... una delle cose dette riguarda la profezia indiana (maya?) sulla scomparsa dell'elettricità... Mauro mi ha confermato che ci sono degli studi della Nasa, sulle tempesti solari sempre più virulente, e si prevede che se dovesse aumentare l'intensità delle esplosioni ne verrebbe fuori un black out totale, ovvero la capacità di funzionamento del magnetismo elettrico sulla terra potrebbe interrompersi, il che significa la fine della nostra civiltà che è tutta basata sull'energia elettrica... (di cui l'aspetto peggiore è il rumore della musicaccia elettronica che ieri fuorisciva nel deserto totale da uno dei due baretti di sderenati di Calcata). Insomma un bel futuro ci aspetta... ed in questi 10 giorni di quasi silenzio telematico ho fatto un primo assaggio del silenzio meraviglioso che il mondo troverebbe se la "profezia" si avverasse...

Nel frattempo leggetevi una storia di donne tibetane che hanno raggiunto la perfezione in Tibet, viaggiando a piedi ed in silenzio:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2009/10/se-un-buddha-sceglie-di-essere-donna.html

Mi scrive Angelina, la ragazza di Roma: "Caro Paoletto, non ti preoccupare, so che forse non mi puoi rispondere, e comunque non credo che quello che ti scrivo necessiti una risposta....... Sono tornata a casa da poco. Sono stata tutto il giorno al mare. Ho camminato, ho nuotato, ho respirato. Amo il mio elemento, l'acqua, in tutte le forme in cui si manifesta. La temo quando la avverto aggressiva, come nei temporali, perchè al contrario di quello che rappresenta, la Vita, all'improvviso cambia..... Può diventare anche portatrice di devastazioni e morte... Che fa parte della Vita.... E mi rispecchio nelle sue correnti, nel suo far fluttuare corpi, emozioni, segreti ( purtroppo anche rifiuti! Che razza di incivili, c'era una tanica di plastica lasciata a riva). E oggi mi sono messa volutamente all'ascolto della voce del mare, avevo voglia di ascoltare cosa avesse da dirmi.... Ha cantato per me un dolcissimo mantra, ha allontanato tutta la stanchezza e tutti i pensieri.... Mi ha "pulita" e le sono stata grata per questo. La sabbia era calda,accogliente e giocherellona! Mi si è infilata dappertutto; nei capelli, tra le dita dei piedi, sulle gambe, tra le mani.... E io ho lasciato che si infilasse dentro di me perchè mi ricordasse quanto sono belle le carezze "naturali"! Poi mi sono sdraiata e mi sono lasciata andare.... E ho permesso al Sole di penetrarmi con tutta la sua possente energia maschile, mentre il vento mi continuava a lisciare... Credo sia stato l'amplesso più bello che abbia avuto negli ultimi giorni.... davvero una gran bella giornata".

Scrive Giovanni Faperdue: ".. la situazione è grave. Un pozzo perforato senza alcuna autorizzazione minaccia l'esistenza del Bullicame. Che è il monumento naturale più bello che esista a Viterbo e non solo. Dobbiamo tutti impegnarci per evitare questo scempio ambientale. Inviate una e-mail al sindaco e all'assessore Taglia con il seguente contenuto: Oggetto: Il Bullicame. Testo: Rivogliamo l'acqua alle pozze vicino al Bullicame. Indirizzi: sindaco@comune.viterbo.it - assessoretaglia@comune.viterbo.it - Grazie e cari saluti..".

Mi scrive Diana da Milano: "Ciao Paolo! Come stai? Tutto bene lì a Calcata? Sono diversi giorni che non ho ricevuto il tuo giornaletto, che leggo sempre con piacere.... ma ti sei preso una vacanza? Sono contenta che hai bei ricordi di me... io ti penso sovente, sopratutto prima della meditazione (se riesco a farla...). Sai ho un bellissimo ricordo dei quattro giorni insieme, sono stata così bene.... quasi non sembravo io, ...tu e il meraviglioso posto in cui hai scelto di vivere mi avete infuso una pace e un'armonia che non credevo si potesse raggiungere, ho conosciuto una parte di me che non credevo esistesse... Non devi essermi riconoscente, ho solo cercato di ricambiare quello che mi hai dato tu.... il nostro è stato un bellissimo scambio! Devi scusarmi se non mi faccio sentire spesso e che sono all'ultimo anno di università e in teoria dovrei laurearmi l'anno prossimo, molto in teoria, in pratica mi sto facendo in quattro perchè da una parte sono indietro con gli esami ma dall'altra ho perso del lavoro come babysitter (non so nemmeno perchè) e quindi stò tappezzando Milano con i miei volantini in cerca di altre famiglie.."

Mi scrive Antonella: "Ritrovarti non è solo una gioia, ma un immenso "piacere" per ogni forma di sensibilità che sento appartenere al mio essere! Che tu sia sempre amato e benedetto Paolo! Grazie infinite per la tua presenza! In un certo senso sentivo che saresti "tornato": sono infatti diversi giorni che intuitivamente mi giunge all'orecchio "interno" questa specie di messaggio "Il 20 si sblocca la situazione"! Che dire? Bentornato Paolo... sono sicura che hai tanto da offrire e l'Universo ti apre le porte per diffondere il "messaggio"! Un abbraccio grande grande".

Ho pubblicato nel Sito del Circolo Vegetariano altre interessanti lettere di alcune amiche, che meritano accurata lettura e considerazione, seguite da un commento di Wu Yun:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/10/20/lettere-e-brani-di-vita-milarepa-la-partenza-tu-presente-od-assente-%e2%80%93-in-esplorazione-dell%e2%80%99anima-2-chi-vuole-chi/

Ed ecco che siamo giunti alla fine... vi abbraccio con affetto, vostro Saul/Paolo
...........

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

Facciamo che mastico desiderio e il succo esplode
in ali di zucchero in bocca.
Facciamo che ha il tuo sapore.
Facciamo che potrei anche annegare se te ne vai
per il tempo che occorre a un merlo
per capire un pino.
Facciamo che all'alba entriamo in pineta.
Non abbiamo dormito e il solo oppio
che abbiamo fumato è quello che esala dai nostri respiri congiunti.
Facciamo che le stelle non hanno mai imparato
a dire addio. (Una è un gioiello di magia azzurra nel tuo orecchio perfetto)
Facciamo che tutto questo è vero
com'è vero che ci sono merli
in un paradiso di merli.

Joy Harjo
.......

Altra poesia:

Giochi ogni giorno con la luce dell'universo.
A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
Chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.
Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.
Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento, il vento.
Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all'ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un'ombra strana nei tuoi occhi.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.
Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell'universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

Pablo Neruda

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