Care, cari, la libera coltivazione della canapa bioregionale, con metodi biologici, sarebbe un toccasana per l'ambiente, per l'economia e come forma di pulizia di terreni inquinati. La canapa può essere utilizzata nell'alimentazione, nella produzione tessile, nell'edilizia e perfino usata come combustibile bio. In realtà la canapa potrebbe sostituire in tutto e per tutto i combustibili fossili. La totale libertà di coltivazione della canapa bioregionale favorirebbe inoltre un ritorno alla terra... - Continua: http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/05/ecologia-botanica-e-liberta-di.html
Nota - Finché la canapa bioregionale non potrà ritornare libera nei nostri campi e giardini, assieme a tutte le altre piante medicinali, alimentari e di varia natura, non potremo mai attuare una sana ecologia botanica.
Canapa o “cannabis”...? - ...la canapa, in se stessa -come pianta- non è "droga", infatti faccio l'esempio dell'uva per spiegare che a seconda di dove viene coltivata produce più zuccheri. La canapa in Italia è stata coltivata per millenni e fino a 70 anni fa era una pianta comune e nessuno ha mai rilevato che fosse "uno stupefacente". Mentre se avviene la legalizzazione della “cannabis” allora sì che venderanno "droga" con il bollino dello stato, ne più ne meno come ora fanno con i liquori e con il tabacco...” - Continua: http://paolodarpini.blogspot.com/2018/03/canapa-o-cannabis-le-piante-si-adattano.html
Nota - Apprendere il corretto uso della canapa - come avviene per qualsiasi altra erba o sostanza naturale - è più un fatto di “educazione e conoscenza” che di “regolamentazione”, poiché la dipendenza la da un cervello portato alla dipendenza, all’alcool, al sesso, alla coca cola… non la pianta in sé.
Le verità “ufficiali” non sempre sono “vere” - Scrive Roberto Cozzolino: “...è sotto gli occhi di tutti il reiterato martellamento mediatico grazie al quale molte “verità” imposte dalla propaganda vengono condivise acriticamente dalla maggioranza della popolazione, cui non arriva neanche l’eco di tesi contrarie, sprovviste di adeguati mezzi di diffusione, quando non addirittura criminalizzate dai sacerdoti delle “verità ufficiali”...” - Continua: http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2013/12/dalla-donazione-di-costantino-all11.html
Commento di Fedor Dostoevskij: “Nelle mani della Chiesa di Roma, i più sacri, i più ingenui e i più giusti sentimenti popolari sono diventati delle armi. Roma ha fatto tutto questo per denaro, con il solo scopo di consolidare il suo dominio terreno. E che cos’é questa se non la dottrina dell’Anticristo?" - Continua in calce al link soprastante
Una poesia per la speranza
– Scrive Mariangela Gualtieri: “Questo ti voglio dire
ci
dovevamo fermare. Lo sapevamo. Lo sentivamo tutti ch’era troppo
furioso il nostro fare. Stare dentro le cose. Tutti fuori di noi.
Agitare ogni ora – farla fruttare...” - Continua:
https://retedellereti.blogspot.com/2020/10/questo-ti-voglio-dire-una-poesia-per-la.html
Burkina Faso, all'insegna di Sankara – Scrive Marinella Correggia: “Thomas Sankara fu ucciso il 15 ottobre 1987 a Ouagadougou. E per ricordarlo l'università Ouaga II ha cambiato nome: ora si chiama Uts, Université Thomas Sankara. Più info su http://thomassankara.net. Intanto prosegue la lotta per la giustizia...”
L'importanza della riconoscenza verso il Guru – Disse Sri Nisargadatta Maharaj: “...coloro che hanno praticato la devozione al Guru hanno beneficiato le persone, e le persone sono devote a tali saggi anche adesso. Non c'è generosità più grande dell'offerta della conoscenza di sé perché chi la riceve diventa come chi lo dona. Perciò dovrebbe esserci devozione verso colui che dà la conoscenza...” - Continua
con testo bilingue: https://bioregionalismo.blogspot.com/2020/10/obligations-to-guru-can-never-be-paid.html
Ciao, Paolo/Saul
….....................
Pensiero poetico del dopo
Giornaletto:
“Vieni, Madre, vieni!
Le stelle sono
coperte,
nubi sopra nubi,
l’oscurità è vibrante,
sonante.
Il ruggente turbine del vento
è abitato dalle anime
di un milione di pazzi
fuggiti dal manicomio,
che sradicano gli
alberi,
spazzano via i pellegrini dal cammino.
Il mare si è
unito alla furia
e onde alte come montagne s’innalzano
verso
un cielo di pece.
Un lampo di fosca luce
rivela mille e mille
ombre della morte,
sudicia e nera,
che diffonde piaghe e
dolori,
ballando ebbra di gioia.
Vieni, Madre, vieni!”
(Swami Vivekananda)
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