Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

domenica 6 gennaio 2019

Il Giornaletto di Saul del 7 gennaio 2019 – Lungo il Panaro, conservazione delle risorse, liberateci dalla stampa, etica e religione sono antitetiche?...



Care, cari, anche quest'anno siamo riusciti nella nostra opera di sostegno verso gli animali selvatici. Ieri nel primo pomeriggio un gruppetto di volenterosi si è portato verso il fiume Panaro a Spilamberto sparpagliando pan secco, granaglie ed altre cibarie lungo il percorso:  https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10216924702460285&set=a.10216924680739742&type=3&theater  - La giornata è stata luminosa e solatia, nemmeno una nuvoletta in cielo e nemmeno una scia chimica. La Befana ci ha graziato...

Conservazione delle risorse. La fine dell'era del “buttar via” - Scrive Caterina Regazzi: “...Si è fatto un gran baccano a proposito della necessità di portare le nazioni sottosviluppate al nostro livello industriale... in modo che tutti possano godere della Società del Benessere. Ma è una buffonata: le nazioni più progredite hanno talmente abbondato negli sprechi che al mondo non c'è più abbastanza lamiera, o piombo, o rame, per permettere un ampliamento del tenore di vita, sulla base della tecnologia attuale...” - Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2019/01/ecologia-profonda-e-conservazione-delle.html

Siria. Pragmatismo o indifferenza? - Scrive Marinella Correggia: “Abbiamo cercato di impegnarci sulla Siria (come prima su altre vergognose guerre dell'Asse delle guerre), di svelare l'orrore di chi da fuori e da dentro sosteneva terroristi E adesso ecco: la Siria che ha tanto resistito, anziché fare alleanze alternative con i paesi che non l'hanno aggredita, accetterà - così pare - il riavvicinamento da parte dell'Asse delle guerre Nato/Golfo che l'ha mezza ammazzata. Ci sono già i segnali. Intanto si parla di aprire ambasciata Emirati e Arabia saudita a Damasco... La Turchia continua a fare quel che vuole e la Russia riconcilierà il pusher e scafista di terroristi Erdogan con Assad. Che pena, è sempre così, capisco le urgenze e le necessità però per l'ennesima volta nessuno pagherà per le sofferenze enormi inflitte...”

Liberateci dalla stampa – Scrive Adriano Colafrancesco: “Liberateci dalla stampa: la tentazione del nuovo potere globale. L'iniziativa al teatro Brancaccio di Roma: “Il potere non ha mai amato le intrusioni, ha sempre cercato di sfuggire, coprire, depistare, silenziare. Ma oggi ha in mano strumenti capaci di mettere fuori gioco le domande". Il direttore di Repubblica Mario Calabresi apre con queste parole il convegno...” - Continua: https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2019/01/liberateci-dalla-stampa.html


Treia. Comunicazione di servizio ed auguri – Scrive Dr.ssa Liliana Palmieri: “Carissimi tutti, anche se l’Anno è già iniziato, desidero formulare l’augurio per un 2019 ricco di serenità e di opportunità per Voi, le Vostre famiglie e le Vostre Associazioni, che arricchiscono il tessuto sociale della comunità treiese. Colgo l’occasione per invitarVi a fare richieste di patrocinio in maniera tempestiva (almeno 30 giorni prima dell’evento) considerando che gli eventi, di norma, vengono comunque programmati all’inizio dell’anno o anche prima. Questo consentirà agli uffici preposti di istruire correttamente la proposta di deliberazione e alla Giunta comunale (ora Commissario con i poteri della Giunta), di calendarizzare tempestivamente le sedute della Giunta stessa. Di conseguenza, permetterà a Voi di stampare, tempestivamente, il materiale promozionale con il logo della Città di Treia. Certa della Vostra collaborazione, rinnovo gli auguri di Buon Anno!”

Etica e religione sono antitetiche? - La morale e l’etica sono state usate da tutte le religioni  come bandierine simboliche per giustificare il bene programmato a sistema. In tal modo molte delle ingiunzioni stabilite dalle varie fedi, in varie parti del mondo, hanno assunto una valenza giuridica anche nella gestione della giustizia civile e penale. Non mi riferisco specificatamente alla "sharia" musulmana, in cui si sancisce la colpa e la pena relative alle trasgressioni, anche se questa forma di controllo sociale è la più evidente. Possiamo tranquillamente osservare che più o meno pure nelle altre forme religiose riconosciute come "ufficiali"   dalle varie popolazioni e nazioni l'ingerenza delle norme religiose nell'ambito giudiziario è preponderante... - Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2019/01/etica-e-religione-sono-antitetiche.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Nella natura non c’è creatura più vuota e ripugnante dell’uomo che è sfuggito al suo genio e ora volge di soppiatto lo sguardo a destra e a sinistra, indietro e ovunque. Un tale uomo alla fine non lo si può neppure attaccare: è solo esteriorità senza nucleo, un marcio costume, pitturato e rigonfio, un fantasma agghindato che non può ispirare paura e tanto meno compassione.” (Friedrich Nietzsche)




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