Equinozio di primavera, 20 marzo 2021. Caterina ed io, in un momento di intimità, durante la colazione del mattino, ci siamo chiariti le idee sui programmi che intendiamo portare avanti nella primavera estate, sempre che il governo ce lo permetta. Abbiamo parlato in particolare dell'organizzazione della prossima Festa dei Precursori e dell'Incontro Collettivo Ecologista, che corrispondono rispettivamente alla ricorrenza della fondazione del Circolo Vegetariano ed all'incontro annuale della Rete Bioregionale Italiana.
Tra l'altro abbiamo anche parlato della presentazione che vorremmo fare, in uno dei due eventi summenzionati, del nuovo libro di Lorenzo Merlo "Vivere parlare pensare senza dire io" in cui compare una esaustiva intervista con il sottoscritto sui temi del Bioregionalismo, Ecologia Profonda e Spiritualità Laica.
Ma torniamo ai programmi. Caterina ed io, assieme ad Andrea Biondi ed altri amici dell'Auser Treia abbiamo sentito che la cosa migliore da fare è stabilire un calendario di eventi ben strutturato, pur nell'incertezza della sua attuazione, visti i continui lockdown governativi. Tanto per cominciare abbiamo pensato di anticipare la Festa dei Precursori, che quest'anno si tiene a Treia, il 24 aprile nella Sala Multimediale del Comune, per la presentazione ufficiale del Progetto Promozione Lettura, con spettacolino burattini, ed il 25 aprile con vari programmi tra la sede dell'Auser Treia e del Circolo Vegetariano. Per l'Incontro Collettivo Ecologista, e contemporaneo festeggiamento del Solstizio estivo e di San Giovanni, quasi sicuramente saremo a Moje di Treia, in campagna, nella casa accogliente di Andrea e Chiara, la festa è prevista per il 26 giugno con prolungamento al 27 giugno.
Considerando che questi incontri (sul tema del bioregionalismo, dell’ecologia e della spiritualità) sono iniziati dal 1984 fate un po’ voi il calcolo di quante edizioni sono trascorse. Però dal punto di vista ufficiale la Rete Bioregionale Italiana nacque ad Acquapendente (Vt), nel parco di Monte Rufeno, nella primavera del 1996. Quindi le proposte politiche e sociali relative all’attuazione bioregionale ebbero “inizio” in quell’anno.
Io fui uno dei fondatori del Movimento e sono rimasto nella Rete malgrado le correnti avverse che, come spesso accade, hanno suddiviso il gruppo iniziale in rivoli e rivoletti con varie etichette. Nel frattempo, a mano a mano che qualcuno usciva c’è stato anche qualcuno che entrava e tutto sommato possiamo dire che il movimento ecologista profondo, facente riferimento alla Rete Bioregionale Italiana, è tutt’ora vivo e vegeto e fortemente operativo.
Purtroppo l’idea bioregionale non ha ancora attecchito a livello politico, ed il corrente "sistema governativo" ha nel frattempo dimostrato tutte le sue pecche. Beh, la nostra battaglia continua, nei modi che ci sono consentiti. Non facendo parte di alcune compagine politica e non essedo graditi al sistema per le nostre idee "eccessivamente rivoluzionarie" possiamo solo continuare a seminare a spaglio. Vi aspettiamo agli appuntamenti accennati sopra, che sono aperti a tutti coloro che si riconoscono nell’ecologia profonda e nella spiritualità della Natura.
Paolo D'Arpini
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Commento di R. B.: “Grati a Paolo per condividere in rete questa esperienza molto ‘territoriale’. Per un attimo prescindendo dai contenuti, citerò Ignazia, una mia amica ‘militante’, che pure aveva posizioni piuttosto diverse dalle mie, per una sua frase in …merito alla politica : sosteneva che “ci vuole continuità”. E difatti pur avendo fatto e disfatto gruppi e associazioni, il risultato si stabilizza solo grazie a una struttura che resiste nel tempo.
Ci vuole però un’ ”idea guida”, altrimenti la ’struttura’ sussume a sé. L’idea guida è il motore che resiste al tempo ed ai cambiamenti; può perdersi allora anche la struttura ma altri raccoglieranno il testimone dell’idea guida e le daranno, probabilmente, una sorta di continuità. Che poi la continuità possa divenire discontinuità, rompendo gli schemi e adeguandosi ai cambiamenti in corso, ciò non cambia la sostanza, ma solo la forma.
Nel merito della testimonianza del Circolo Vegetariano VV.TT., e dell’articolo specialmente, mi piace raccogliere il testimone della Rete Bioregionale Italiana, un’idea guida che porta con sé una forza di cambiamento e di trasformazione, preservando i caratteri che fanno d’ogni terra e popolazione un meraviglioso mosaico di biodiversità”
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