Inquinamento campagnolo. Scrive Manlio Masucci: “C’era una volta la campagna, un luogo ameno e incontaminato dove rifugiarsi, dove trovare sollievo dal caos e dall’inquinamento della città. C’era una volta, perché oramai anche questa possibilità di fuga e riconciliazione con la natura sembra essere preclusa. Le campagne, a causa dell’agricoltura moderna ad alto impatto chimico, sono ormai più inquinate delle città e i suoi abitanti vivono nel terrore delle continue irrorazioni di agenti nocivi. Per fortuna qualcuno si mobilita...”
Saul Arpino ritorna…
Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…
Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.
A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..
Vostro affezionato, Saul Arpino.
martedì 8 gennaio 2019
Il Giornaletto di Saul del 9 gennaio 2019 – Considerazioni di Platone, considerazioni di un pupazzo di neve, i programmi di Piumazzo, canapa in libertà, Mondeggi: bene comune, SPI-CGIL Macerata: "Il Tempo la Storia le nostre Storie"...
Inquinamento campagnolo. Scrive Manlio Masucci: “C’era una volta la campagna, un luogo ameno e incontaminato dove rifugiarsi, dove trovare sollievo dal caos e dall’inquinamento della città. C’era una volta, perché oramai anche questa possibilità di fuga e riconciliazione con la natura sembra essere preclusa. Le campagne, a causa dell’agricoltura moderna ad alto impatto chimico, sono ormai più inquinate delle città e i suoi abitanti vivono nel terrore delle continue irrorazioni di agenti nocivi. Per fortuna qualcuno si mobilita...”
Commenti sintetici di Luigi Caroli:
RispondiEliminaA Jalsha: da restare di ghiaccio
A Fulvio:aveva...anticipato l'intervento. Troppo!
A Paolo: ciao