Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

sabato 16 maggio 2009

Gandhi

Chi c'era tra la folla
scalza
ad innalzare
un grido
di vita?
Chi c'era tra
la polvere
di un giorno qualunque,
disperato
tra quei
fratelli
di umana razza
affamati
di bellezza
negli occhi di
un Dio
che li perdona
da sempre?
"Vita",
già scritta
nei loro cuori
come il solco
in cui
il Gange
fa esplodere
la rabbia
del più
nero silenzio
mai raccontato
da lingua
vivente.
"Parlate"
popoli tutti
licenziate
la gloria
e il successo,
danzate
come fiori
viventi
che nascono
da umili
stelle
in un cielo
d'amore;
sia il vostro
canto
la musica
di una intera
nazione
che
esalta
lo spirito libero
di una preghiera
che sempre
fu benedetta
nel nome di
Dio!

Antonella Pedicelli

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