Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

martedì 2 giugno 2020

Il Giornaletto di Saul del 3 giugno 2020 – Riconversione biologica, voci femminili, alcune domande ed alcune risposte sulla ricerca del Sé...



Obiettivo 25% bio nella Ue: al vaglio le soluzioni più efficaci ...

Care, cari, è necessaria la riconversione biologica di tutti gli allevamenti intensivi e industriali senza terra, focolai di pericolose infezioni con salti di specie oltreché insostenibili per le ricadute ambientali sui gas serra, il consumo energetico e idrico, la deforestazione, lo spreco di risorse alimentari destinabili altrimenti agli esseri umani. E per i costi delle patologie degenerative e obesità collegati all'eccessivo consumo di alimenti animali. La riconversione biologica dell'Agricoltura e della Zootecnia rientra nel Diritto Costituzionale (Art. 3 comma 2)... - (Giuseppe Altieri) – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2020/06/bioregionalismo-ed-agroecologia.html

Nota - Il presente programma viene presentato durante l'incontro "Bioregionalismo. Stati generali dell'ecosofia", che si tiene all'Anio Novus di Tivoli, il 20 e 21 giugno 2020. Info per partenze da Treia: 0733/216293

Voci femminili dall'Italia repubblicana – Scrive Archivio dei Diari: “Sono trascorsi 74 anni da quel 2 giugno 1946 che segnò una svolta nella storia del nostro Paese. La Repubblica prevalse sulla Monarchia. La guerra era da poco conclusa e si tentava, a fatica, una riconciliazione affinché il Paese guardasse con serenità al futuro. E il futuro passava anche da un fatto nuovo di portata storica: il suffragio alle donne. Per la prima volta le donne entrarono a pieno titolo nella storia politica del Paese...” - Continua: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2020/06/02/voci-femminili-dallitalia-repubblicana/

Commento di Mao Valpiana: “Si chiama Repubblica Italiana, è nata il 2 giugno del 1946, in un'urna elettorale, figlia della Resistenza e del Referendum. Democratica, unitaria, parlamentare, ha superato i traumi della dittatura e della guerra e ha poi partorito la Costituzione. È questa la Repubblica che festeggiamo dopo 74 anni...”

Treia. Dipartita - Auser Treia porge le sentite condoglianze al proprio sodale, prof. Alberto Meriggi, per la dipartita  della cara madre, Orsetti Viola, venuta a mancare  la mattina del 2 giugno 2020 dopo lunga malattia. La salma dal centro funerario in via dei Velini a Macerata, in cui si trova, verrà traslata per il funerale che si tiene il pomeriggio del 3 giugno 2020, a Chiesanuova di Treia, alle ore 15,30...” - Continua: https://auser-treia.blogspot.com/2020/06/treia-viola-orsetti-mamma-del-prof.html

Proroga bando poetico – Scrive Antonio Nesci: “A causa della pandemia che ha colpito la Nazione, gli organizzatori del PREMIO DI POESIA "TRA SECCHIA E PANARO", credono che sia opportuno prorogare la data di scadenza al 30 giugno 2020 (per l'invio delle opere) e sperano di poter effettuare la premiazione entro settembre 2020 (salvo altre complicazioni). P.S. è possibile inviare le opere per e-mail file poesie e PDF del libro edito + file dati autore a: annesci@libero.it”

Milano. Terrorismo mediatico a gratis – Scrive Anna Dossena: “Ma proprio nessuno vuole fare le domande scomode? Ok, una la faccio subito io: in tutta la Lombardia, secondo voi, a marzo, non c'erano dieci furgoni senza insegne con cui portare via quelle 60 salme senza fare tanto scalpore? Era davvero necessario fare transitare per un centro abitato già in grave allarme una colonna di camion militari? Non serve essere un esperto di metacomunicazione per capire che questa sceneggiata avrebbe enormemente aumentato il panico a livello nazionale. E dunque: chi ha deciso appositamente di aumentare il panico? Chi continua a far di tutto per mantenerlo ancora oggi? A cosa è servito allora, a cosa serve oggi spargere terrore a gratis?”

Alcune domande sulla ricerca del Sé - Rispondono Ramana Maharshi ed Annamalai Swami – Scrive Sritha Lakshmi: “La famosa frase di Bhagavan “summa iru” (restate tranquilli) è sovente mal compresa. Essa, non significa restare fisicamente tranquilli; significa che dovete dimorare sempre nel Sé. Se ci riposiamo fisicamente troppo, tamoguna (inerzia) appare e predomina. In questo stato ci sentiremo pesanti e presi dal sonno. Rajoguna (stato di attività), a sua volta, produce emozioni e un mentale agitato. In sattva guna (stato di quiete e di chiarezza), c’è tranquillità e armonia...” - Continua: https://riciclaggiodellamemoria.blogspot.com/2016/12/alcune-domande-sulla-ricerca-del-se.html

Ciao, Paolo/Saul

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Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

"Solo l'amore e la morte cambiano ogni cosa" (Khalil Gibran)




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