Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

giovedì 2 marzo 2023

Considerazioni di Vito de Russis sulla lettera di Annalisa Savino



 Caro Paolo,  ecco un mio commento sulla lettera di Annalisa Savino (Vedi: https://www.instagram.com/p/Co9WXs7NoF-/) 

Non chiamate “rissa” il recente episodio squadristica davanti al liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze.

Si chiama Mim-Ministero Istruzione e merito l’ex Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca), ex MPI (Ministero Pubblica Istruzione).

La nuova struttura "Merito" dovrebbe essere trasparente.

La domanda nasce spontanea:  “Riusciremo a conoscere la posizione “meritoria” della dirigente scolastica del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze, Signora Prof.ssa Annalisa Savino, educatrice emerita?

Le narrazioni sul citato episodio squadristica davanti al liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze – che la destra politica italiana considera “rissa” al fine di ignorarla − naturalmente non possono rappresentare, per filo e per segno, gli eventi dal 1918 al 1947-1948 (e oltre).

Pertanto, scompaiono eventi come l'11 febbraio del 1929: quel Concordato con lo Stato Vaticano che ebbe un traumatico effetto anche sulle immediate elezioni politiche/plebiscitarie italiane (24 marzo 1929: appena 136mila NO); come le successive elezioni politiche del 1934: chi non vota e non giustifica quella sua assenza elettorale viene considerato "Antifascista". Eccetera.

Come non ricordare ai posteri il tsunamico motto "Credere - Obbedire - Combattere" dell'art. 4 dello Statuto del Partito Nazionale Fascista: "Il Fascista comprende la vita come dovere, elevazione, conquista e deve avere sempre presente il comandamento del Duce: “Credere, Obbedire, Combattere“.

Dilaga.

Mentre la sovversiva e pericolosa “Dignità” scompariva sempre più.

Riappare maestosa, la "Dignità": nella Resistenza; nel primo Congresso antifascista (Bari, 28-29 gennaio 1944 al Teatro Piccinni).

La "Dignità": dal dicembre 1947 è nella Costituzione (antifascista) della Repubblica italiana; dal dicembre 1948 è nella "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo" (al primo "Considerando" e all'art. 1); dal dicembre 2000 è nella "Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea" (Titolo 1; Capo 1; Art. 1).

Difendere la propria Dignità e/o quella altrui non è un reato: è uno dei principali doveri specie se la Dignità è legata alla difesa dei Diritti inalienabili.

E' difficile descrivere la vita con le "2D-Diritti e Dignità", in una famiglia, durante il fascismo.

Quella famiglia (di 8 persone; dal CF, nato nel 1885 all’ultimo nato nel 1937) ha sempre considerato (e festeggiato):

     il 25 Aprile 1945, la Liberazione materiale dal nazifascismo;

     il 2 giugno 1946, la Liberazione dalla Monarchia: W la Repubblica (citato Congresso di Bari);

     il 31 dicembre 1947-1° gennaio 1948: brindisi alla Liberazione del suddito e l'appartenenza al popolo sovrano;

     il 31 dicembre 1948-1° gennaio 1949: brindisi alla "Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo"; e, nelle nuove famiglie di quelle persone,

     il 31 dicembre 2000-1° gennaio 2001: brindisi alla "Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea".

Più anni passano e più cresce la delusione perchè non è questa la società che desiderava chi lottava (e lotta) contro il fascismo imperante e quello rinato e operante che chiama "rissa" l'aggressione squadristica narrata dalla Educatrice emerita Annalisa Savino.

Non andavo a lavorare per picchettare, con altri genitori, l'Istituto frequentato da una mia figlia dalle programmate spedizioni squadristiche fasciste.

Non si sono mai avvicinate.

Era il risultato educativo dell’azione antifascista militante.

L'avrebbero chiamate "risse"?

Vito de Russis





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