Su Il Giornaletto di Saul dell'altro giorno fa era stato pubblicato un editoriale *) con il resoconto di Caterina relativo alla "visita inaspettata" dell'amico Ettore. A questo proposito abbiamo ricevuto un commento di Maria che scrive:
"Cara Caterina, il tuo articolo sulla visita inaspettata, potrebbe essere un argomento da discutere in un incontro della condivisione che tratta le SANE RELAZIONI.
Potrei condividere le mie esperienze a riguardo. Prova a chiederti se ti ha fatto veramente piacere o se hai indossato una maschera per non essere scortese con lui. Se così fosse non è sbagliato, l’ho fatto tante volte anch’io,
fino a quando ho compreso che così facendo non mi rispettavo e non ero me stessa. E come dice Paolo ESSERE SE STESSI è amore per sé, e se un amico si allontana per questo non è un VERO amico.
Io ho agito più volte come te e al momento dei saluti ho detto: a me fa piacere essere avvisata quando qualcuno viene a trovarmi, per dedicargli l’attenzione che merita.
Sì, lui ti ha avvisata, ma non si è assicurato che voi poteste riceverlo.
Ci sono persone che nonostante mi sia espressa, continuano a farlo, allora faccio appello alla tolleranza e accetto il loro NON RISPETTO, ma non la ritengo una SANA RELAZIONE.
Questi eventi, arrivano nella nostra vita per insegnarci qualcosa, grazie per averla condivisa.
Amorevole saluto, anche a Paolo.
Maria
Risposta di Caterina:
"Cara Maria, forse non sono riuscita ed esprimere pienamente i miei sentimenti riguardo alla visita "inaspettata". Non ho scritto quello che ho scritto per formalismo, ma ho espresso sinceramente i miei sentimenti. Certo, gli amici non sono tutti uguali, alcuni sono più formali (molto rari) e necessitato una preparazione, ma normalmente io, quando so che devo ricevere, ho sempre timore di essere inadeguata e questo mi provoca un po' di agitazione. Invece , la visita inaspettata di Ettore, è stata all'insegna della spontaneità più completa. Io e Paolo ci eravamo appena alzati dal riposino pomeridiano (anzi, è stato lui a svegliarci) e ci eravamo infilati addosso il primo indumento trovato (vedi foto), non avevamo niente di particolare di pronto da offrire ed Ettore, a domanda se voleva un thè o un caffè, ha risposto che gli bastava un bicchiere d'acqua fresca (rubinetto). Il tempo trascorso insieme l'abbiamo dedicato a raccontarci pensieri, sentimenti, fatti personali. Ci siamo lasciati con la speranza e l'augurio di rivederci presto, quando si potrà. La nostra porta è sempre aperta, anche per voi.
Un abbraccio
Caterina
Saluti da Paolo"
*) Testo dell'editoriale menzionato:
"...giovedì 12 luglio 2018, uno strano, diverso pomeriggio. Intanto prima avevo in programma di fare un sonnellino e poi andare a trovare una zietta anziana e malata, ma il troppo caldo mi ha fatto desistere e rimandare l’impresa. Così io e Paolo dormivamo della grossa intorno alle 16 e 30, quando sentiamo suonare il campanello di casa. Chi sarà, chi non sarà, mi alzo con la mia fretta molto lenta e quando vado a rispondere, fuori non c’era più nessuno. Ho pensato a qualche venditore ambulante o ai Testimoni di Geova. Apro il telefono e guardo i messaggi di whatsup; ce n’era uno di un’oretta prima dell’amico Ettore che diceva: “Ciao Caterina! Vi trovo a casa tra un’oretta circa? Sono in zona e passerei volentieri a salutarvi.”. Telefono ad Ettore immediatamente e nel giro di pochi minuti è lì a suonare di nuovo al nostro campanello! Che piacere! Non capita spesso di avere visite inaspettate e trovo che sia una sorpresa molto piacevole ricevere la visita di un amico, così, informale e senza tanti preparativi. So che per Paolo è diverso, lui è sempre se stesso, sempre lo stesso e sempre presente a se stesso, agli altri e sempre naturale, come realmente è e spero di assorbire da lui questa modalità, ma ancora per me non è proprio così. Ettore è stato qui con noi poco più di un’ora e abbiamo parlato di tante cose della vita sua e nostra e questo dialogo mi ha dato tanti spunti di riflessione. Tra le altre cose abbiamo parlato delle costellazioni familiari e mi è tornata voglia di farle, prima o poi, quando se ne presenterà l’occasione. Grazie Ettore della visita, ti vogliamo bene! Alla prossima! (Caterina Regazzi)
(Fonte: http://saul-arpino.blogspot.com/2018/07/il-giornaletto-di-saul-del-13-luglio_12.html)
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