Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

mercoledì 6 settembre 2023

Terzo scalo a Viterbo? Aritanga rompicoglianga!

 

“Un passo alla volta ci siamo allontanati dal centro, dove le vie hanno un cuore. Procediamo ignari di noi stessi, pusillanimi, girando alla larga dall’eros della vita, mortificati nello spirito, esaltati dai consumi, convinti si tratti di progresso. Ora scambiamo l’edulcorata desolazione per realtà...” (Lorenzo Merlo)




Uffah! Non fai in tempo ad andartene che subito gli aeroportuali viterbesi ritornano alla carica per promuovere il grande progetto di un un meraviglioso scalo “turistico” per lo sviluppo della Tuscia, anzi di Viterbo, anzi di Roma... visto l'intasamento insostenibile degli scali metropolitani romani che disperatamente cercano di passare la patata bollente alla Città dei Papi (o dei paponi?).


Il 5 settembre 2023 me ne stavo tranquillo a compilare il mio Giornaletto di Saul quando ricevo un notiziario di Viterbo, in cui si annuncia: “ Aeroporto Viterbo: un progetto in crescita per agevolare i viaggiatori della provincia”. (https://www.viterbonews24.it/news/aeroporto-viterbo:-un-progetto-in-crescita-per-agevolare-i-viaggiatori-della-provincia_133435.htm).


Dice nel sottotitolo “Vantaggi e svantaggi” ma di svantaggi non ne menziona nemmeno uno. Strano, dico io... E pensare che dal 2006, per contrastare l'insano progetto, di motivi svantaggiosi io personalmente ne ho menzionati parecchi.


Anche altri viterbesi espressero scontento. Tra gli autori contrari ricordo Beppe Sini ed Antonella Litta, del comitato “Coi Piedi per Terra” e dell'associazione “Respirare”, che reiterarono la condanna del trasporto aereo, indicato come una delle peggiori cause dell’inquinamento atmosferico e non solo. Tale condanna appare vieppiù opportuna in questo periodo tenebroso e guerrafondaio in cui alcune forze politiche “affaristiche” della Tuscia premono per realizzare nel capoluogo di Viterbo un inutile e pericoloso e rumoroso aeroporto per voli low cost.


Queste forze politiche destre-sinistre continuano a insistere sul vantaggio per la comunità viterbese di un aeroporto “da migliaia e migliaia di passeggeri e centinaia di voli giornalieri” che dovrebbero sorvolare le teste dei tusci, in cambio di un pugno di dollari e di tre posti da inserviente ai bagagli.


Fortunatamente, anche in seguito agli allarmi lanciati dai cittadini e comitati di Ciampino che conducono una campagna di allerta sui danni ambientali ed alla salute per il continuo sorvolo aereo della loro città, anche a Viterbo si stava creando pian piano una consapevolezza popolare sul disastroso progetto che gli amministratori (dei propri affari) vorrebbero imporre alla comunità viterbese. “Aritanga rompicoglianga!” quel che non è passato dalla porta ora ci riprova dalla finestra.


Debbo un'altra volta invadere il campo d'atterraggio a sventolare la bandiera d'allerta. Come feci dal 2006  quando ancora tutti inneggiavano al “meraviglioso progetto di Viterbo che vola”. 


La mia lettera  di sfida era titolata “Viterbo: Una corsa verso l’autolesionismo”,  fu censurata da tutti i giornali locali e per due mesi ignorata, finché un giornale di Viterbo, Etrurialand, la pubblicò (e fu ripresa anche da Il Corriere della Sera di Roma) e da lì nacque pian piano una presa di coscienza sul problema incipiente. Ora, ottuagenario, a distanza di 17 anni son costretto a ritornare sul pezzo...

Scusate per il disturbo!


Paolo D'Arpini








(da "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?" )


1 commento:

  1. Commento di G.V. “La realtà è ancora più triste. Molto più triste. Perché la costruzione dell'aeroporto sarebbe propedeutica all'allargamento della Cassia, che dovrebbe servire per il trasporto rapido verso Roma, e la costruzione di stazioni per autobus dentro il Parco di Veio. Con la conseguente scomparsa di un ultimo minimo lembo di ambiente al Nord di Roma. Questo è quanto Lorsignori vogliono.”

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