Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

domenica 22 ottobre 2023

Uscire dalla NATO è oggi una necessità di sopravvivenza



La  cosiddetta "Festa della Liberazione" mantiene una sua consistenza, ovvero in qualche modo viene ricordata e trova forme istituzionali di svolgimento. Su questo punto ho notato che, in prossimità della festa, ci sono state parecchie critiche da parte di alcune forze politiche sull’oportunità di mantenere in piedi questa commemorazione, a causa delle conseguenze di quel “fatidico” 25 aprile del 1945. Dalle forze democratiche definito “un giorno fondamentale per la storia d’Italia con un significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoria delle forze armate alleate, dell’Esercito Cobelligerante Italiano e delle forze partigiane durante la guerra civile scaturitasi nella seconda guerra mondiale contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista.”. Questi i valori che vengono ricordati ogni anno, da allora. Ma diverse opinioni vengono avanzate da ambienti politici avversi i quali ricordano che dal 1945 in poi iniziò la sudditanza dell’Italia agli interessi egemonici, politici, finanziari e militari dei nuovi alleati, gli USA. Come dire che eliminato un occupante, i nazifascisti, se ne è insediato un altro.

Debbo ammettere che da un punto di vista formale e sostanziale ciò corrisponde al vero, ma occorre anche discriminare sull’insorgenza di questo “male”, ovvero considerare che la causa principale risiede nella oscura volontà imperialista dimostrata durante il fascismo dal suo fondatore Benito Mussolini, il quale sconsideratamente decise di gettare l’Italia in una guerra disastrosa e non condivisa dal popolo, una guerra che avrebbe causato morte e distruzioni inenarrabili, assolutamente ingiustificata dal punto di vista della giustizia sociale e nazionale. Una guerra di aggressione cieca contro forze preponderanti: la Francia, l’Inghilterra, gli Stati Uniti e soprattutto la Russia. Questa singola azione decisa da Mussolini, qualsiasi fossero state le sue ipotetiche buone azioni svolte durante il suo governo ventennale, fu la causa conseguente ed inevitabile della situazione di sudditanza in cui oggi ci troviamo.

La NATO, forza di occupazione americana in Italia, con le sue 140 basi, con le sue imposizioni politiche e militari sui nostri governi può così operare solo in conseguenza della disastrosa decisione di Benito Mussolini. La causa di ogni male odierno dell’Italia è una sua diretta responsabilità. E, se debbo essere sincero, ritengo che -comunque- in quel lontano periodo della Resistenza anch’io avrei imbracciato le armi contro le forze retrive del nazifascismo, poiché quelle erano le forze maligne incombenti nelle contingenze in cui l’Italia si trovava. Oggi è diverso, oggi debbo dire che la Festa della Liberazione andrebbe integrata tramite l’affrancamento dalla sudditanza dell’occupazione yankee.

Pertanto per la difesa dei valori della Resistenza e soprattutto per la difesa dei termini costituzionali che impediscono all’Italia di ricorrere alla guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali, sento il dovere di ripetere la nostra proposta:

La difesa e salvaguardia dell’onore nazionale non possano risultare dalle continue guerre di aggressione sostenute dai nostri governi e che ledono il principio stesso costituzionale di rinuncia alla guerra. Con le armi atomiche e chimiche di distruzione di massa, che ormai contraddistinguono il sistema militare delle nazioni egemoni, la presenza di un esercito mercenario, com’è quello italiano, è solo un invito all’aggressione. E la presenza sul suolo patrio di basi munite di arsenali atomici e di missili (sotto il diretto controllo alieno) non aiuta assolutamente la causa della difesa della nostra patria, anzi…

Ciò vale soprattutto in considerazione di un nuovo disastroso conflitto che potrebbe scatenarsi sul pianeta in seguito alle forti tensioni tra USA, NATO, UE ed Occidente in generale contro il resto del mondo.  I focolai in Ucraina, Medio Oriente, Siria, Taiwan, ecc. ne sono un'avvisaglia...

Perciò credo sia necessario chiedere al Parlamento l’abbandono della partecipazione alla NATO, facendo dell’Italia una nazione neutrale pacifica come sancito dalla nostra Costituzione!

Paolo D'Arpini








Petizione per l'uscita dell'Italia dalla NATO:   https://www.change.org/t/uscire-dalla-nato-it-it


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