Care, cari, sono contrario
all'Unione Europea a prescindere, perché sono contrario ai
macrosistemi, che considero irrazionali ed oppressivi (curiosamente,
la storia nell'epoca della velocizzazione dei trasporti e delle
comunicazioni mi dà ragione: il pianeta non muove verso l'unità
politica bensì verso la frammentazione, tant'è vero che le nazioni
oggi sono quasi il triplo di quelle che erano alla fine della seconda
guerra mondiale). Il fatto curioso è che la UE rischia di
disgregarsi proprio di fronte al nuovo corso italiano, apparentemente
non euroscettico... (Vincenzo Zamboni) – Continua:
http://paolodarpini.blogspot.com/2018/06/quale-futuro-per-la-ue.html
La complessità
dell'informazione “prostituta” - Scrive A.F.: “Spesso qualcuno
ci ricorda che "il mondo è di una COMPLESSITA' SPAVENTOSA"
citando ora questo ora quell'altro autore, ed io che mi sento
dubbioso a tale riguardo, passo per il beota della situazione. Ora,
andando a vedere bene le categorie di SEMPLICITA'-COMPLESSITA' e di
ORDINE-CAOS (possono farlo tutti con grande agio, sia consultando
internet, sia andando su polverose enciclopedie, non fa differenza),
si capisce che la complessità non ha necessariamente a che fare con
il caos...” - Continua:
http://paolodarpini.blogspot.com/2017/06/la-banale-complessita-dellinformazione.html
Radio in blu e programmi
Auser per l'estate – Scrive Giusy Colmo: “Nei mesi di luglio e
agosto partirà una nuova trasmissione radiofonica quotidiana di
Radio In Blu di circa 15 minuti con servizi (tutti registrati
prima) su come affrontare al meglio i mesi estivi. E’ una
trasmissione di servizio, con pratiche istruzioni per l’uso su cosa
fare, a chi rivolgersi, ecc. Abbiamo accolto la loro richiesta di
collaborazione perché ci sia un adeguato spazio riservato agli
anziani. La Radio ha copertura nazionale e vi chiedo di
mandarmi appena possibile, le vostre iniziative, progetti,
attività dedicati ai mesi estivi. Grazie mille! Giusy. Scrivete
a ufficiostampa@auser.it “
Solstizio estivo 2018.
Ricordando il senso dell' “essere dove siamo” - La bioregione è
la nostra casa, anzi siamo noi stessi, non un luogo esterno a noi.. e
parimenti lo è la comunità locale. Spesso non ci accorgiamo che le
nostre belle intenzioni finiscono tutte nel bidone della spazzatura,
magari differenziata, e che i nostri propositi amorosi e di
solidarietà umana e con le altre specie si risolvono in un'offerta
fatta al canile municipale od alle missioni in Africa. E chi vive
assieme a noi qui? Il nostro vicino di casa? Il migrante sulla
panchina ai giardini pubblici? L'amico o l'amica che non ha amici?
Gli animali del bosco che mangiamo al ristorante caratteristico? Gli
alberi che accettiamo di tagliare perché ingombrano la carreggiata?
Sovente ci culliamo in una cultura fondata su modelli che disprezzano
l'alterità naturale: dall'inconsapevole consumismo sino
all'aggressività tecnologica di automobili, di strumenti, di
protesi... - Continua:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2018/06/solstizio-estivo-identita-locale.html
Nuovi libri in
movimento. Segnalazione – Scrive Comune Info: “Raúl Zibechi fa
dei percorsi profondi nei movimenti di resistenza e ribellione di
chi sta in basso. Segnaliamo l’uscita in contemporanea
dell’edizione italiana di due suoi nuovi libri – “L’irruzione
degli invisibili. Il ’68 e la nascita di nuovi mondi in América
Latina” e “Il ‘Mondo Altro’ in movimento. Movimenti sociali
in América Latina”...”
Procedere lungo il
sentiero, senza mappe... – “La nostra strada verso l’ecologia
profonda, verso l’attuazione del bioregionalismo, non è segnata,
non abbiamo mappe da seguire, indicazioni che stabiliscano il
cammino… ma per procedere dobbiamo iniziare a camminare. La
continuità della nostra società, in quanto specie umana, richiede
una chiave evolutiva, una visione globale, per mezzo della quale
aprire la nostra mente alla consapevolezza di condividere con
l’intero pianeta l’esperienza vita. Questa è la visione
dell’ecologia profonda, la scienza dell’inscindibilità della
vita.” - Continua:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2018/06/05/procedendo-lungo-il-sentiero-bioregionale-senza-mappe-ma-con-tanto-buonsenso/
Junker non odia l'Italia –
Scrive Anna Maria Campogrande a integrazione dell'articolo
https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2018/06/juncker-non-odia-litalia-anzi-la-ama.html?showComment=1528202264703#c5334433826056830279
-: "Sono anch’io molto preoccupata delle manipolazioni che
continuano a circolare sulla frase di Juncker, in evidente malafede
poiché tutto è stato chiarito. Non c’è peggior sordo di chi non
vuol sentire e mi chiedo se il “The Guardian” non abbia di
proposito creato il “qui pro quo” al fine di seminare zizania tra
gli Europei. Mi chiedo, anzitutto, perché Juncker che dispone di una
conoscenza perfetta del francese e del tedesco, si ostina ad andare
ad incasinarsi con l’inglese, sabotandosi da se stesso poiché
l’inglese è una lingua che non domina bene...” - Continua in
calce al link segnalato
Mio commentino: “Gentile
Anna Maria, la capisco perfettamente... personalmente ho rimediato
forzando la pronuncia fino a trasformarla in una sorta di dialetto
napoletano, gli inglesi capiscono che si tratta di una presa in giro
ma abbozzano... Una volta - tempo addietro- mi trovavo con alcuni
"autori bioregionali" anglo-americani in visita ad una
specie di comune in Umbria, assieme a me c'erano diversi italiani,
mentre gli angli erano solo tre e per altro conoscevano bene
l'italiano ma si ostinavano a parlare nello loro madrelingua,
escludendo -di fatto- dal discorso i "poveri italiani
ignoranti", magari senza esplicitamente volerlo, solo per
arroganza congenita. Al che sono intervenuto con una delle mie
trovate sataniche e ad alta voce ho esclamato "We may speak
english as well..." e mi esibii in una aperta e sonora
scorreggia. Restarono allibiti, capirono la lezione e cominciarono
subito a parlare in italiano... com'era giusto che fosse...”
Escher. La prospettiva
impossibile – Scrive James Hansen: “La storia personale di
Maurits Cornelis Escher (1898-1972) - “Mauk” per gli amici - è
di quelle che dà grande soddisfazione per quanto fosse disgraziato
da studente. Bucò regolarmente tutte le materie e dovette ripetere
più anni interi. Nemmeno la sua già evidente perizia artistica era
particolarmente ammirata. “Escher è troppo ostinato, troppo
filosofico-letterario: al ragazzo mancano vivacità e originalità, è
troppo poco artista”...” - Continua:
http://retedellereti.blogspot.com/2018/06/maurits-cornelis-escher-la-prospettiva.html
Sui
vari commenti politici attuali – Scrive Marco Bracci:
“Nel nucleo centrale dell'anima è racchiusa la pienezza della
forza divina, da cui proviene la vera ispirazione, la vera
rivelazione.... E' possibile rivolgersi direttamente al Divino in noi
solo nel silenzio. Tutti gli illuminati, i saggi, i mistici e i
profeti sanno che Dio vive e parla solo nel silenzio. Nel silenzio,
all'uomo si dischiude la fonte della pienezza, della forza e della
rivelazione divine. La visione divina è un ricevere dallo Spirito e,
allo stesso tempo, una visone interiore.". Da quanto citato, si
capisce perché da anni si parla di inquinamento acustico, perché,
da anni, non c'è locale pubblico in cui non ci sia musica, che
dovrebbe semmai essere di sottofondo, ma che spesso proviene da una
emittente radio, con voci gracchianti e urlanti che disturbano la
mente. Perché da anni esiste il RockAndRoll, la musica metallara e
così via. Un'altra prova che il mondo e ciò che propone e viene
accettato universalmente è di origine diabolica, fatto appositamente
per tenere l'umanità prigioniera del rumore in tutti i sensi,
comprese le continue martellanti notizie di cronaca e di politica,
affinché non possa mai sentire la voce di Dio, l'unico che ci può
portare verso la salvezza. Si tenga presente che il disordine, le
rivolte, le sommosse, piacciono al "potere", perché, una
volta domate, permettono di concretizzare quelle leggi e quei
cambiamenti, mai favorevoli al popolo, di cui il "potere"
ha bisogno per potersi mantenere al potere...”
Treia. La casa della
memoria – Scrive Caterina Regazzi: “La casa di Treia è la casa
della mia infanzia e fanciullezza, in cui c’erano un ingresso
anteriore ed uno posteriore, … Io ho trascorso lì tutte le estati
da quando mia madre se l’è sentita di lasciarmi sola con mia nonna
Annetta e deve essere successo molto presto, fin quando lei se ne è
andata. Quel pesante portone esterno, in quegli anni, è sempre stato
aperto, e per non stare proprio in mezzo alla strada veniva tenuto
chiusa invece una porta di mezzo. Io passavo le mie giornate seduta
sul gradino che da sulla strada e salutavo tutti i passanti...” -
Continua:
http://treiacomunitaideale.blogspot.com/2016/06/treia-la-casa-della-memoria-di-caterina.html
Ciao, Paolo/Saul
…...................
Pensiero poetico del dopo
Giornaletto:
"Sono certo che un
giorno tutte le frontiere cadranno, perché la nostra comprensione
sarà più profonda. La terra intera diventerà la nostra patria e
allora, in nome della giustizia, per mezzo di un'assemblea
internazionale distribuiremo equamente le risorse mondiali a seconda
delle necessità dei popoli. Ma l'uguaglianza non può essere imposta
con la forza, deve nascere dal cuore. Dobbiamo iniziare ora da noi
stessi. Dovremmo cercare di essere simili alle creature divine che
sono venute più volte sulla terra per mostrarci la strada. Se ci
amiamo l'un l'altro e cerchiamo di comprendere con assoluta chiarezza
tutte le cose, come il loro esempio ci ha insegnato, sulla terra
regnerà la pace." (Paramahansa Yogananda)
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