Un amico, sotto lo pseudonimo Dignifer, ha risposto per via email a questo articolo del 1 dicembre 2025: "Il blog del circolo vegetariano VV.TT. di Calcata chiude i battenti virtuali…" Il suo scritto inaspettato mi ha riportato ad alcuni eventi organizzati nella Tuscia ben prima che il blog del Circolo fosse stato aperto. Dignifer mi ha fatto ricordare qualcosa che se avesse avuto attuazione, in tema di attuazione bioregionale, avrebbe giovato alla democrazia diretta e alla compartecipazione alla cosa pubblica, purtroppo questo piacere non è stato possibile goderlo. Resta il "piacere" del riconoscimento da parte di un amico, l'unico fra le migliaia di quelli conosciuti a Calcata che ha voluto commentare esponendosi... Ecco le sue parole: "Carissimo Amico, sapendoti guru e filosofo nonché amante della natura , oserei dire che fai vedere la naturalezza della Natura. Umanamente mi dispiace che il blog di Calcata venga chiuso. Noi ci conosciamo da 40 anni! Ti ho potuto criticare ma poi imparare ed onorare. Grazie per essere Amicizia benevola da 40anni presente. A presto ciao". Ed ecco la mia rispostina: "Ciao caro amico, questo tuo nick name "Dignifer" non mi diceva granché poi la mia saggia compagna Caterina ha scoperto l'arcano... Ti abbraccio con affetto, Paolo!" - Fonte: https://saul-arpino.blogspot.com/2025/12/il-giornaletto-di-saul-del-1-dicembre.html?sc=1764656810319#c7262050753888077791
Alcuni articoli collegati ripresi su altri blog:
Bioregionalismo ed urbanizzazione – Cercare le possibili applicazioni del bioregionalismo a livello politico amministrativo, urbanistico e sociale è uno degli impegni portanti ai quali ho dedicato la mia ricerca. Sin dai primi anni ‘90 organizzai incontri su questi temi, ad esempio a Civitavecchia con la partecipazione dell’architetto Paolo Portoghesi, a Caprarola con l’avv. Carlo Carli, successivamente anche a Roma, Perugia, Viterbo, etc. , con vari esponenti del bioregionalismo in Italia…” – Continua: https://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2018/06/bioregionalismo-urbanizzazione-ideale.html
Liberiamo l’Italia – Scrive Luigi Caroli a commento dell’articolo https://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2020/05/liberiamo-litalia-la-fase-2-che-vogliamo.html?showComment=1588402431729#c3327275879886814943 -: “”Perché non “liberiamo l’Italia” da gente che, spacciandolo per “vangelo”, alterna qualche discreto suggerimento a feroci cazzate? Quanti sanno veramente i danni economici procurati da Draghi all’Italia? E, oltre alle manovre finanziarie di alta o bassa lega, in quale campo è esperto?…” – Continua in calce al link segnalato
Ri-abitare in piccole città di provincia – Scrive Enzo Scandurra: “La pandemia in corso sta creando il desiderio diffuso di allontanarsi dalle grandi città, evocando la contrapposizione tra città e compagna. Quello che la diffusione del virus sembra mettere in luce, per quel che riguarda le grandi questioni dell’abitare, non è tanto la riproposizione di un’utopia antiurbana ma l’insopportabilità delle condizioni di vita cui siamo costretti dalle regole della produzione e dello sviluppo ad ogni costo…” – Continua: http://retedellereti.blogspot.com/2020/05/ri-abitare-bioregionale-in-piccole.html
Lezione imperdibile – Scrive Caterina Regazzi: “Amore, questo video è una cosa meravigliosa… https://www.youtube.com/watch?v=LoGhotWp6rQ quest’uomo è un genio e va diffuso ovunque…”
Era il 14 novembre del 1996, mi trovavo a Caprarola e non era ancora ultimato il restauro delle Scuderie di Palazzo Farnese, allorché in quella sede, assieme all’avv. Carlo Carli partecipai, in veste di relatore, ad un convegno sulla “Trasparenza Ammininistrativa”. Si parlava cioè delle leggi 142 e 241/1990 in generale e nelle loro possibili applicazioni. Il mio intervento verteva sul tema dei riassetti amministrativi in chiave bioregionale. Ricordo che per rendere la cosa più “ufficiale” avevo invitato al convegno anche l’allora presidente della Provincia di Viterbo, Ugo Nardini.
L’intervento approfondiva il punto di un precedente incontro, di cui fui anche organizzatore, che si tenne a Civitavecchia il 16 novembre 1995. Lo scopo era quello di creare un substrato culturale per la riaggregazione in chiave bioregionale della Tuscia, creando cioè una nuova entità territoriale per l’Alto-Lazio avente come poli civici Civitavecchia e Viterbo ed eventualmente anche Rieti. Una sorta di provincia tripolare. Son trascorsi parecchi anni e la Provincia della Tuscia e Sabina non è putroppo decollata, per insipienza politica (l’unico amministratore regionale del Lazio che si era dimostrato interessato fu il compianto Luigi Daga) ma almeno son contento di vedere che ora nella stessa sede di Caprarola si svolge una rassegna cinematografica sull’ambiente, dal titolo significativo “Uno Sguardo Selvaggio”… anche perché la riscoperta del “selvaggio” sia in chiave naturalistica che umana è uno dei fini del Bioregionalismo.
Non ho conservato quella mia relazione sul bioregionalismo applicato alla Tuscia ma ho scoperto sul web quella dell’amico Carlo Carli, in cui parla delle nostre proposte, ne pubblico un breve stralcio:
Le “aree metropolitane”, tra autonomia e coordinamento integrazione europea, sviluppo tecnologico, cultura ambientale ed autonomie territoriali [1] di Carlo Cesare Carli – Giurista d’impresa Esperto e docente Diritto Tributario Europeo Esperto in Strategie Internazionali d’Impresa
… A questo proposito, peraltro, mi sia consentito di rammentare la Accademia Europea – piccolo, ma laborioso centro di ricerca scientifica – ha già parzialmente toccato queste tematiche in alcune iniziative, svolte anche in collaborazione con altre associazioni – ferventi centri culturali – dei quali il dr. Paolo D’Arpini ed il Punto Verde sono eminente espressione.
Riprendendo quanto scritto da D’Arpini, nel Marzo ‘91, il Consiglio Comunale di Civitavecchia deliberò di non voler entrare a far parte della costituenda area metropolitana di Roma. Se ho rettamente inteso, questo rappresenta anche il punto di vista del centro culturale ambientalista, che ha in Calcata uno dei suoi centri propulsori.
Anzi, D’Arpini ha acutamente sviluppato una proposta – in un certo senso definibile come “alternativa” – che si basa sul così detto bioregionalismo. Questo concetto si fonderebbe, ritengo, a sua volta su quello della “bio-diversità”, preso anche a cardine delle politiche ambientali dell’Unione Europea.
Personalmente trovo che detta prospettiva – che vuole esser, forse, solo l’inizio di un più compiuto dibattito propositivo – esponga delle concrete realtà e non possa non esser tenuta nel dovuto conto. Come anche quella di creare una vera “Regione” – a base bioregionale – per Roma e zone limitrofe, come anche per la Tuscia e la Sabina.
Non entrerò, ora, qui, nel merito neppure di questo Progetto; esso … deve esser digerito, con una salutare camminata in campagna metropolitana! Non posso tuttavia non ricordare che la delimitazione di un territorio con la ripartizione della Provincia, riaccende vecchie dispute – non solo dottrinali – e che si richiamano a complesse situazioni giuridiche ed istituzionali oramai “storiche” e dalle quali ha preso spunto anche la discussione sulla figura del “prefetto”.
[1] Stralcio della relazione presentata dall’A. al convegno: “L’area metropolitana ed i nuovi assetti regionali”, organizzato da Accademia Europea di Roma / Centro di Bioregionalismo / Ass. Punto Verde di Calcata / Ass. Il Sestante di Civitavecchia, svoltosi a Civitavecchia il 16.11.1995. Relazione completa leggibile al link: http://www.diritto.it/rubriche/covalori/contributi/carli12.html
Articoli ripresi dal blog del Circolo Vegetariano VV.TT. di Calcata
Ciao, Paolo/Saul
…..................................
Pensiero poetico del dopo Giornaletto:
«Colui che vede tutti gli esseri in sé e se stesso in tutti gli esseri non prova più odio» (Isha Upanishad)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.