Carissimo Paolo, ti sarei assai grato se tu scrivessi e mi inviassi un tuo ricordo o una tua riflessione su Alfio Pannega, di cui ricorre quest'anno il centenario della nascita. Ci terrei molto. I miei indirizzi di posta elettronica sono i seguenti: centropacevt@gmail.com, crpviterbo@yahoo.it - Grazie fin d'ora e un forte abbraccio, Peppe Sini, Vetralla, 11 maggio 2025
Carissimo Peppe, la tua lettera mi riporta indietro nel tempo, sono passati ormai 15 anni da quando ho lasciato Calcata e la Tuscia, ma i molti eventi che in precedenza mi hanno legato a Viterbo ed alla sua provincia sono ancora tutti nel mio cuore. Ricordo ancora gli incontri avuti con te e con il comune amico Osvaldo Ercoli, sui temi della laicità e della pace, ed ovviamente ricordo anche Alfio Pannega, che tu descrivesti come "Un uomo buono, che per tutta la vita è stato un uomo buono, ed il suo appello resta come il sogno di un infinito grido di libertà".
Mi tornano in mente gli eventi che portarono all'evacuazione di Alfio Pannega, dalla comune di Valle Faul, con Alfio nella casetta del custode a svolgere il compito di giardiniere e custode, ma lì il 6 settembre 2009 atterrò il papa-elicottero e si svolse la funzione solenne con Angelus et Benedizione urbi et orbi. Esclusi dalla cerimonia tutti gli ex occupanti dell’ex centro sociale, spediti dal Comune di Viterbo in periferia. Nel frattempo nella Valle di Faul le ruspe avevano spianato la collinetta per rendere degna accoglienza al papa Ratzinger…
E fu a causa dell’atterraggio del papa-elicottero nella Valle Faul, dove molti anni prima c’era l’ex gazometro, poi adibito a Centro Sociale, che quella collinetta è stata sventrata dalle ruspe, sono stati cancellati i ricordi del passato (ed anche la segnaletica stradale). Purtroppo a Viterbo non amano la loro storia ed è bastato l’annuncio di una qualsiasi visita papale per voler distruggere un ambiente caratteristico di archeologia industriale, residuo di un’epoca, nonché l'allontanamento di chi quell'epoca rappresentava "in corpore", ovvero il custode Alfio Pannega.
Per questo scrivo volentieri le mie reminiscenze su Alfio Pannega, quel simpatico vecchietto di Viterbo che conobbi personalmente parecchi anni fa, poi ridotto ad “homeless” per far contento un papa. Lo incontrai quando organizzai al Centro Sociale di Valle Faul un reading di poesie ecologiste e ricordo che lui abitava lì occupandosi del giardino e dell’orto, stava in una casetta minuscola ma pulita ed ordinata. Poi nel giugno del 2006 il centro Sociale ed il suo custode sono stati “sfrattati” da Valle Faul e mandati in periferia (di questo scrissi anche sulle pagine di Etruria un supplemento di Mondo Sabino). Pubblicai anche sul sito del nostro circolo vegetariano una lettera di Linda Natalini che diceva, tra l'altro: "Sono dispiaciuta per la mancanza di rispetto dimostrata nei confronti di Alfio, cittadino dignitoso e rispettoso delle regole, generoso con chi ha meno di lui, costretto ad 84 anni, a vivere in condizioni difficili ed inadeguate in una baracca da cantiere, ma anche nei confronti dei ragazzi del centro sociale che hanno sempre collaborato per trovare soluzioni condivise con l’Amministrazione. E’ questo il risultato?".
Il 30 aprile 2010 Alfio Pannega lasciò le spoglie mortali (era nato a Viterbo il 21 settembre 1925). Poeta e nonviolento che per l'intera sua vita si adoperò per la pace e di cui tu scrivesti: "Per tutta la sua vita Alfio Pannega ha combattuto contro il fascismo, contro lo sfruttamento, contro l'oppressione. Per tutta la sua vita Alfio Pannega è stato un militante comunista e libertario; una persona in lotta contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le ingiustizie e le oppressioni; un limpido esempio di solidarietà; un coraggioso difensore dei diritti umani e della biosfera".
A lui vorrei dedicare questo pensiero:
"Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l’ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell’animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l’amore,
e fallo conoscere al mondo".
(Mohandas Karamchand Gandhi)
Paolo D'Arpini - Dal Circolo Vegetariano VV.TT.
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