Saul Arpino ritorna…


Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…


Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.


A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..


Vostro affezionato, Saul Arpino.

Visualizzazione post con etichetta poveri in USA. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta poveri in USA. Mostra tutti i post

martedì 10 luglio 2012

"Guai a chi tocca la Siria" - Avviso alle forze dell'aggressione USA/Israele/NATO/AlQaida

Arcadia

Supplemento al Giornaletto di Saul del 11 luglio 2012


Oggi e nel contesto della guerra contro l’”Asse della Resistenza“, incentrata sulla Siria, divenuta l’arena delle operazioni militari che si riassumono nel terrorismo e nelle minacce di intervento militare, notiamo come l’occidente conduce la sua strategia di “gestione delle crisi“. Dopo aver gettato in battaglia tutto quello che poteva utilizzare senza ricorrere a una guerra convenzionale diretta, ha optato per una politica delle esercitazioni militari, destinate a far pressione e a terrorizzare il nemico.

Le prime manovre chiamate “Leone all’erta” hanno avuto luogo sul suolo giordano, poche settimane fa, e avevano chiaramente intenzione di inviare un messaggio alla Siria. Le successive conosciute come “Aquila volante“, si sono svolte in Turchia e, secondo gli statunitensi e la loro “Organizzazione degli aggressori“, avrebbero dovuto inviare un messaggio ancora più forte alla Siria, nonché al fronte del rifiuto, indicandogli che l’offensiva nemica continuerà fino a quando otterrà i suoi obiettivi, che sono niente di meno che allontanare la Siria dall’Iran e smantellare l’Asse della Resistenza!

Queste manovre sono coincise con l’aumento dell’armamento dei terroristi che assaltano la Siria, in modo che possano aumentare le loro operazioni distruttive e criminali all’interno del paese. Allora, e poiché la pressione fosse portata al suo massimo, delle voci europee, spinte da Israele, hanno ripreso ad agitare la carta dell’opzione militare contro l’Iran e il suo programma nucleare civile. Questo, nel caso in cui i negoziati di Istanbul, Baghdad e Mosca non avessero portato alla rinuncia da parte dell’Iran dei suoi diritti, in modo che l’Occidente ottenesse soddisfazione e che Israele, sufficientemente rassicurato, la smettesse di invocare la guerra.

Questo è stato il caso del Libano, dove è stato condotto un lavoro instancabile per provocare la Resistenza. Si è iniziato con il rapimento di undici pellegrini nei luoghi santi, sotto l’egida diretta della Turchia, e si è continuato con tutti i tipi di pressione su politici e civili, come per esempio, l’operazione “tagliare i ponti”, che probabilmente non sarà l’ultima e che consisteva nel bloccare l’ingresso nord della città di Sidone, esigendo il disarmo della resistenza; ciò che, evidentemente, si presta all’ironia quando si confrontano l’importanza di ciò che è richiesto con chi lo esige! Eppure, coloro che erano dietro questa pretesa sapevano che, coloro che avevano formulato tale pretesa sapevano che era anche impossibile da soddisfare. L’avevano programmato per altri scopi, anche per creare una situazione di discordia per intrappolare Hezbollah in un clima da bombe sonore e fumogene, per distrarre l’attenzione da ciò che sta accadendo nel nord del Libano; vale a dire, respingere lo Stato, affinché non possa dominare la situazione nella regione che, a poco a poco, verrebbe controllata da bande armate destinate a impiegare il loro terrorismo in Siria.

E’ in questo contesto e a seguito delle adeguate risposte militari attuate da Siria e Russia, tra cui l’invio di navi da guerra russe nel porto di Tartus, il riuscito lancio del missile balistico intercontinentale russo nella regione e l’azione della contraerea siriana che ha abbattuto un aereo turco che aveva violato il suo spazio aereo, che sono avvenute le manovre militari iraniane denominate “Grande Profeta 7“, in memoria della nascita del l’Imam Mahdi [1] [2]. Sono di grande eloquenza, tanto per il loro contenuto che per il messaggio che portano:

1. In termini di contenuto, è importante guardare seriamente alle capacità dimostrate dall’Iran durante queste manovre complementari a un altro elemento costitutivo dell’azione militare mobile [fanteria, veicoli blindati, unità speciali], elemento che è stato testato nel corso degli ultimi due anni, e che ha dimostrato grande capacità in difesa, di combattimento e mobilità sul campo; assicurando all’Iran il potere di impedire qualsiasi occupazione durevole via terra, qualunque sia la regione del paese eventualmente penetrata da una forza nemica. Queste recenti manovre completano il quadro, sottolineando l’entità e l’estensione dello spazio vitale della difesa iraniana, ed erano anche più rassicuranti quando hanno confermato le seguenti capacità:

1.1. La capacità di lanciare 700 missili nei primi 10 minuti di una guerra difensiva, e la capacità di controllare le modalità di lancio di almeno 400 missili al giorno.

1.2 La capacità di scoprire e distruggere bersagli fino a 2000 Km dai confini dell’Iran, il che significa che l’Iran è in grado di distruggere obiettivi chiave e strategici in Israele, 13 basi militari statunitensi od occidentali nei paesi del Golfo, 10 basi militari in Afghanistan e altri servizi essenziali situati nei pressi del Canale di Suez e degli stretti di Bab al-Mandeb e Hormuz. In breve, l’Iran è in grado di paralizzare un’operazione militare e le forniture di petrolio.

1.3. La capacità di colpire i siti radar nemici, danneggiando i sistemi di difesa anti-missile drizzati in Israele ["Fionda di Davide", "Iron Dome" e sistema "Arrow"] così come lo scudo antimissile occidentale ospitato dalla Turchia per la protezione di Israele e dell’Occidente.

2. Per quanto riguarda il messaggio e gli effetti di queste manovre dei missili balistici, si legga quanto segue:

2.1. L’Iran è pronto ad affrontare qualsiasi circostanza che potrebbe incontrare in una “guerra difensiva” per proteggere il suo territorio, i suoi diritti, e l’Asse della Resistenza; da cui l’enfasi sui mezzi adeguati per colpire obiettivi fondamentali su tutto il territorio palestinese occupato da Israele.

2.2. Qualsiasi guerra contro l’Iran o contro uno degli elementi dell’Asse della Resistenza non resterà limitato ai limiti definiti dall’aggressore, ma si estenderà a qualsiasi sito nella regione del Medio Oriente che rappresenti una posizione o un interesse dell’aggressore, di qualunque natura sia.

2.3 Le minacce e la guerra psicologica condotta dalla coalizione occidentale non produrrà gli effetti desiderati e non influenzerà alcuna decisione irrevocabile presa dall’Asse della Resistenza … la decisione di una difesa assoluta contro qualsiasi aggressione. Se la coalizione cerca di attuare le sue minacce, farebbe bene a lavorare per migliorare le proprie capacità difensive per proteggersi contro i pericoli da cui sarebbe minacciata per reazione.

2.4. Un forte Iran non è una minaccia per gli arabi, ma un ponte salutare che può aiutarli a rompere il circolo vizioso della dipendenza e della sottomissione agli Stati Uniti. Si tratta di un fattore di difesa indiretta, che permetterebbe a certi leader arabi di cogliere questa occasione per sbarazzarsi delle basi militari straniere o di impedire che vengano utilizzate contro l’Iran. In entrambi i casi, l’interesse sarebbe salvaguardare la propria sovranità.

3. Alla luce di tutto questo, vediamo che le manovre “Grande Profeta 7“, precedute dalle operazioni militari difensive sul terreno siriano e dalle prese di posizione politiche delle ultime due settimane, confermano chiaramente quanto segue:

3.1. L’idea stessa di una opzione militare occidentale contro la Siria, l’Iran, o l’Asse della Resistenza in generale non è realistica ed è impossibile da mettere in pratica. Se dovesse mai accadere, in un momento di follia, non raggiungerebbe i suoi obiettivi e sarebbe una perdita di tempo. Questo nonostante le dichiarazioni, attribuite all’ambasciatore saudita a Beirut, che vorrebbe che l’intervento militare della NATO in Siria, senza una risoluzione del Consiglio di sicurezza, sia deciso per il prossimo dicembre. Parole in cui si vede solo il desiderio di stimolare il morale decaduto dei terroristi, a seguito dei colpi ricevuti da parte delle forze di sicurezza siriane.

3.2. L’idea di un negoziato o un accordo per una soluzione pacifica che soddisfi l’Occidente, contenendo l’Asse della Resistenza o modificando le posizioni di alcuni dei suoi componenti è sterile, perché gli elementi fondamentali della Resistenza in Siria, Libano, Iran e anche in Palestina, sono fortemente decisi e non si piegheranno. Sono convinti che il prezzo esorbitante da pagare, in caso di scontro, sarebbe inferiore a quello che costerebbe se vincesse l’Occidente

Dr Amin Hoteit Tayyar – Mondialisation - Aurora
Luglio 2012


Siria: manovre militari iraniane… significato e conseguenze

domenica 1 gennaio 2012

Il Giornaletto di Saul del 2 gennaio 2012 – Notte senza tempo, Madre Terra, Cina e Iran, monti e napoletani, poveri in USA, Babaji…

Sotto una buona stella - Foto di Gustavo Piccinini


Care, cari,

La notte senza tempo - La notte del 31 dicembre 2011 anche quest’anno si è manifestata come senza tempo, o aldilà del tempo… Le cose sono avvenute come ci si poteva aspettare avvenissero, ma allo stesso tempo tutte diverse.. Dovevamo essere in tre: Caterina, io e Sara, invece attorno alla tavola imbandita eravamo 10 persone.. e cinque alla passeggiata sul Panaro. Una giusta metà alla meta per un bellissimo inizio ed una fine senza fine. Con il saluto dal cielo di una mezzaluna rossa adagiata sul bordo dell’orizzonte… Ma.. andiamo per ordine, anzi per disordine e prima di cominciare con la narrazione degli eventi.. – Continua:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.com/2012/01/inizio-2012-resoconto-della-notte-senza.html

Auguri – Scrive Stefania Acquaticci: “Ringrazio Danilo Perolio per i suoi auguri, anch'io spirito assetato della Fonte di Casa credo che sia giunta l'ora che l'uomo abbandoni le vecchie credenze, si liberi dalla follia di tutte le credenze ed ideologie che lo hanno ingabbiato allontanandolo dalla percezione del suo Sé Divino. Nel poco tempo che ci rimane, prima che coloro, terrestri e forse non solo, annientino definitivamente l'umanità, attraverso un governo mondiale e molto altro...l'uomo deve decidersi di assumersi la proprie responsabilità di Essere su questa terra, liberandosi dallo schema vittima/carnefice nel quale è stato tenuto. L'uomo è un Essere Divino capace di creare la sua realtà; la fisica quantistica oggi da un senso a quanto la magia nei secoli ha praticato... la potenza del pensiero focalizzato e del campo. Se continueremo a tentare di comprendere ciò che ci circonda solo con la mente, la nostra visione sarà sempre falsata dai paradigmi neri quali siamo cresciuti, non avremo allora il coraggio di immaginare e di andare oltre quello che ci è familiare...tutto allora sembra follia di pochi fantasiosi conplottisti...anche le scie chimiche ...dobbiamo avere il coraggio di immaginare quello che sembra impossibile, sperimentare e avere coraggio....perché la via verso la conoscenza è piena di insidie...ma anche la comprensione degli errori sono pietre sulle quali poggiare il nostro piede per andare avanti. In tutto il mondo la domenica mattina alle 5.30 migliaia di gruppi di donne e uomini di ogni cultura si incontrano per meditare sulla nostra Madre Terra, si prefigurano un nuovo paradigma basato sull'amore, l'armonia, la condivisione... sono tutti folli?”

Considerazioni su Monti e su Napolitano - Fresco fresco giunge il commento di Gianfranco Paris alle esternazioni presidenziali per il nuovo anno e sul futuro che ci attente, egli tra l’altro scrive: “Il PDL ed il PD allo stato delle cose non possono permettersi di far cadere il governo Monti. Chi dei due lo dovesse fare perderebbe subito le elezioni che Napolitano sarebbe costretto ad indire. Se poi votassero contro tutti e due, se ne avvantaggerebbe l'IDV di Di Pietro che oggi grida al lupo, ma che apparirebbe come l'unica forza politica credibile…” - Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2012/01/2012-considerazioni-margine-del.html

Ed ancora sul monti e sul napoletano un parere diverso e “strano”, quello di Vincenzo Mannello, che tra l’altro scrive: “Quotidianamente, oramai, stampa, tv, radio sono fedeli portavoce del Napolitano-pensiero . Cavalcando lo share dell'80% di consenso che i sondaggi gli attribuiscono (??), il Presidente viaggia, presenzia, riceve e soprattutto parla di tutto e su tutto. In verità, più che comunicare , sembra proprio che sentenzi nel suo dotto erudire , anzi che "rimproveri" tutti quelli non sono in linea con i concetti espressi e le direttive quirinalizie impartite…” Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2012/01/vincenzo-mannello-ed-i-vaneggiamenti-di.html

Intesa Cina Iran - Scrive International.Chine: "L'ambassadeur de Chine à Téhéran, Yu Hongyang, a estimé que les échanges culturels entre Téhéran et Pékin permettent d'approfondir tous azimuts les relations entre les deux nations. S'adressant samedi à un rassemblement international traitant des liens historiques unissant l'Iran et la Chine, il a déclaré que l'Iran et la Chine en tant que deux pays situés à l'Est et à l’ouest de l’Asie ont toujours eu des relations amicales tout au long de l'histoire. Évoquant la route de la soie, il a déclaré qu’à l'époque, l'Iran a agi comme le point de passage entre l'Est et l’ouest. La République Islamique d'Iran est un marché majeur pour les investisseurs chinois et étrangers"

Coniglio Nano Bianco - Scrive Anna Galastri: "Lazio - Dovrei trovare casa a un Coniglio Nano Bianco a pelo lungo, causa allergia del figlio della proprietaria. Numero di telefono della stessa Sig.ra Caterina: 331/5257693"

Babaji – Messaggio raccolto da Gora Devi per tramite di Babaji da Herakhan. Accadimenti presenti e futuri annunciati al mondo.. "Più tardi sarete i messaggeri della pace, ma ora della Rivoluzione" – Continua: http://paolodarpini.blogspot.com/2012/01/babaji-da-herakhan-piu-tardi-sarete-i.html

Ungheria - Scrive Giuseppe Turrisi: "Massimo 20 giorni è succederà qualcosa in ungheria!! (dove hanno votato contro l'FMI) (Cancro a Ugo Chavez cancro al presidente dell'argentina, [indotto????] vuoi che non succeda niente all'Ungheria!!! Hanno tirato giù un intero aereo dei polacchi perchè non volevano entrare nell'euro... Riflettiamo!!"

Poveri USA – Scrive Loretta Bricchi: “Una sorta di Terzo Mondo si sta sviluppando all’interno del Paese più ricco al mondo. Per quanto sconvolgente, la dichiarazione di Ellen Bassuk, presidente del Centro nazionale Usa sulle famiglie senzatetto, non è una esagerazione. L’anno scorso, un bambino americano su 45 non aveva una casa stabile e la situazione sembra sempre più drammatica..” – Continua:
http://retedellereti.blogspot.com/2012/01/il-terzo-mondo-allinterno-del-paese-piu.html

E con ciò vi saluto ed auguro a Tutti un felice 2012, Paolo/Saul

……………

Pensiero poetico del dopo Giornaletto:

“Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte...” (Kahlil Gibran)