Care, cari,
uh, uh, la scarpinata è
stata dura, ma ce l'abbiamo fatta. L'idea di andare sulla collina
dove si erge la torre di Pitino aleggiava nell'aria da tempo. Ogni
volta che andavamo a trovare Lucilla a San Severino Marche Caterina
mi indicava quel torrione solitario, alto alto arroccato in mezzo al
verde verde, e mi diceva “Debbo portarti a Pitino”.
Prometti oggi e prometti
domani, finalmente approfittando della presenza di due amiche
emiliane, Antonella e Rina, in visita a Treia, siamo saliti sulla
stradina tortuosa che conduce al borgo abbandonato. Lungo la strada
il belvedere panoramico delle colline circostanti, con vista in
lontananza di Treia, è stato guastato dalla distesa di pannelli
solari a terra che creavano macchie nere traslucide nella campagna.
Peccato veramente peccato, scesi dalla macchina abbiamo fotografato
l'obbrobrio....
Poi un po' brontolando
sulle brutture della civiltà moderna siamo risaliti ed abbiamo
continuato il viaggio. Forse Caterina aveva sbagliato stradina,
sembrava infatti di non arrivare mai, gira che ti rigira ci siamo
fermati in una casa isolata dove una macchina con un anziano
all'interno si accingeva a fare una manovra. “Scusi dov'è Pitino?”
L'anziano, forse preoccupato dalla mia faccia o nel vedere una
macchina piena di sconosciuti lì davanti, stentava ad aprire il
finestrino. Poi finalmente l'abbassa ed esordisce dicendo: “Sono un
carabiniere in pensione.. che volete?”. L'ho subito rassicurato
dicendo che eravamo turisti, al che lui ci ha indicato la strada
giusta: “Più avanti trovate una Madonnina e lì girate a sinistra.
Presto fatto, ripartiti e rincuorati, dopo poco la Madonnina c'era
davvero.. e lì abbiamo imboccato una stradina in terra battuta a
strapiombo sulla valle, Caterina era un po' nervosa.. e ad un certo
punto.... Continua con il resoconto di Caterina: “Uno dei luoghi
più belli e con un sentore di magia nei dintorni di Treia per me è
sempre stato Pitino: si vede in lontananza dalle finestre di casa mia
e spesso chi viene chiede cos'è quella torre in cima alla collina.
Io non sono mai stata molto ferrata in storia e né appassionata,
sarà perché ho poca memoria e quindi non ho mai saputo molto della
storia di questo luogo, oppure, se l'ho saputo l'ho
dimenticato. Forse faceva parte di una serie di torri di
avvistamento contro i saraceni. Fatto sta che diverse volte ci siamo
andati quando venivo qui con Andrea e a volte anche da sola con Viola
quando...” - Continua:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/10/pitino-ci-aspettava-da-secoli-e-noi-ci_27.html
Commento di Franco
Stobbart: “La rocca di Pitino? vicino a San Sev. Marche arroccato
su una collina si trova il castello di Pitino. Nel medioevo era un
nobile maniero, un centro importante di attività politiche e
militari. Ora è tutto in rovina, solo mura fatiscenti che parlano
di spettri e di riti magici. Abitano Pitino solo i corvi, che
volteggiano attorno ad una torre e al fatiscente campanile. Si dice
che l’ultimo abitante del borgo fuggì agli inizi del secolo
scorso, spaventato – si dice – dagli strani fatti e dai tenebrosi
racconti che erano stati ravvivati intorno al castello..” -
Continua in calce al link sopra segnalato
Aquisgrana in Val di
Chienti - Scrive Franco Sobbart: "Dagli studi del prof. Giovanni
Carnevale, professore salesiano di storia dell’arte, oggi in
pensione, emerge un dato sorprendente: Aquisgrana, l’antica sede
imperiale fondata da Carlo Magno sul finire dell’VIII secolo, non
va collocata nel nord della Germania, cioè ad Aachen, come si è
sempre ritenuto, ma in Italia e precisamente in territorio Piceno,
nella Val di Chienti, in provincia di Macerata." - Continua:
http://bioregionalismo-treia.blogspot.it/2013/10/la-vera-aquisgrana-fra-il-chienti-ed-il.html
Mattei, il fastidioso –
Scrive J.F.: “Mattei era stato un antifascista ed aveva partecipato
alla resistenza. Ma la guerra era finita e nell'Italia del dopoguerra
Mattei prese a praticare una politica che poteva dirsi fascista,
quella della ricerca di uno spazio energetico per il nostro paese.
Finì così in collisione con gli americani e con il cartello delle
sette sorelle. La sua politica energetica non solo era
contro-producente per questi vampiri, ma era anche fautrice di
rapporti terzomondisti per il nostro paese che invece gli anglo
americani volevano mantenere colonizzato e dipendente. E così lo
assassinarono chiedendo manovalanza alla NATO. Oggi sappiamo tutto,
tranne che i responsabili non sono stati puniti.”
Torah. Identità giudaica
– Scrive Università degli studi Calabria: “La Torah è il testo
normativo dell’identità giudaica anche per gli ebrei laici o
atei. I libri della Bibbia sono fissati in canoni (misure)
diversi fra loro per impostazione ideologica e religiosa, fra quelli
più noti c’è quello palestinese (degli altri ci occuperemo in
seguito). È il frutto di una selezione fatta su libri eterogenei che
ha scartato tutti quelli che non rispecchiavano le idee dei rabbini
autori dell’elenco biblico. La Bibbia ebraica secondo il canone
palestinese è chiamata Kitvè ha-qòdesh (Scritti Sacri, o Sacra
Scrittura) o Miqrà (lettura), in base alla sacralità ed al valore
normativo si distinguono..” - Continua:
http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2013/10/torah-tradizione-giudaica-e-letture.html
Commento di J.F.: “Se
non si trattasse di una popolazione così coesa, endogamica e
ULTRARAZZISTA, è chiaro che non si potrebbe parlare (quasi)
genericamente di "ebrei"... ma il caso di questa composita
etnia è, in effetti, specialissimo e sono loro i primi, al di là di
qualunque divisione o barriera, a definirsi e fiutarsi come tali e ad
essersi meritata sul campo, nel corso dei millenni, la fama che
hanno...”
Lazio. Trasporti e
ciclofficina – Scrive Vito De Russis: “Mentre con il lumicino
cerchiamo (ORT) nel bosco i più o meno nostri compagni di strada
esistenti in vita, continua la vita intorno ai ricercatori. Ovvero,
intorno a noi la vita continua e succedono cose ....... ai fori
imperiali di Roma - tutto pedonabile - tra i tanti stands, c’è
quello (molto) attivo che ripara le biciclette (il cartello indica
*ciclofficina*). Le persone (della ciclofficina) danno ospitalità ad
un raccoglitore di firme. E vai...” - Continua:
http://retedellereti.blogspot.it/2013/10/lazio-osservatorio-regionale-sui.html
Roma. Viva e vegeta –
Scrive AVA: “31 ottobre 2013 presso la sede AVA in piazza Asti 5/a,
alle ore 17,30, conferenza del Dr. Josef Sachsalber, esperto in
omeopatia, agopuntura, chiropratica, scienza dell’alimentazione,
osteopatia, disintossicazione, metodo Hamer e Yasmuheen, CONSEGUENZE
SULL’EVOLUZIONE SOCIALE DELLE SCELTE ALIMENTARI. Come le scelte
alimentari condizionano e modificano il destino personale e
collettivo. Info. 3339633050”
Giappone a rischio –
Scrive A.K.: “Un settimana da dimenticare in Giappone, prima una
violenta tempesta tropicale che ha flagellato le coste del Pacifico
poi una violenta scossa di terremoto di magnitudo 7,6 della scala
Richter, che ha colpito ancora una volta la provincia orientale di
Fukushima. C'è stata una evacuazione generale delle popolazioni
vicine all'oceano verso le zone collinari interne, ma per fortuna lo
tsunami che si temeva non c'è stato, al massimo si sono registrate
onde di 60 cm. Quello che comunque preoccupa i geologi è che da
qualche anno si sta registrando un'accelerazione dei fenomeni che i
tecnici chiamano di dinamismo della crosta terrestre (subduzione) in
un'area geografica caratterizzata da centinaia e centinaia di vulcani
attivi sottomarini (Cintura di fuoco)...”
Mirtilli contaminati –
Scrive Massimo Bonfatti: “Un’indagine autonoma condotta dal
giornale giapponese Shukan Asahi (poi confermata dall’autorità
sanitaria giapponese) ha verificato la presenza di contaminazione da
Cesio 137 nella confettura di mirtilli confezionata da una azienda di
Asiago. I mirtilli, riporta l’articolo, sono di provenienza bulgara
e viene evocata l’incidenza del fallout di Chernobyl. Questo
riscontro pone degli inquietanti interrogativi sulla circolazione
degli alimenti radioattivi nella Comunità Europea e, ancor di più,
a livello intercontinentale...” - Continua:
http://paolodarpini.blogspot.it/2013/10/cesio-137-nei-mirtilli-di-provenienza.html
Malattie e medicine –
Scrive M.B.: “....l’industria
farmaceutica è un’industria, come tutte le industrie DEVE fare
profitto. Infatti per le malattie rare non ci sono farmaci, segno che
della nostra salute non gliene importa nulla, ma solo dei soldi.”
Chi comanda in Italia –
Scrive Rocco Nuzzo: “I giorni scorsi, mentre i leaders di Francia e
Germania chiedevano spiegazioni agli Usa, la nostra (?) ministra
degli esteri, E. Bonino, rassicurava gli italiani che nessuna
attività spionistica è stata mai compiuta sul territorio italico.
Ora però la NSA ha ammesso di avere un centro d'ascolto pure a Roma.
Ma a parte questo, con 113 basi Usa/Nato quante spie abbiamo sul
nostro suolo natio? Come mai il movimento 5 stelle non chiede le
dimissioni della Bonino? Perché non dicono chiaramente chi comanda
qui in Italia, ed in virtù di quali trattati?”
Italia da salvare. Nuovo
ministro economico in arrivo – Scrive Anthony Ceresa: “Carissimi
Paolo e Caterina, ho avuto il piacere di conoscere il Dott. King
della nobile famiglia dei Kong, un luminare nel campo dell’Economia.
Dalla fotografia possiamo notare il Dottore in un ambiente con tanto
verde che ci fa ricordare il detto "l’erba del vicino e sempre
verde" mentre la nostra è Politicizzata, striminzita, Tassata e
Ivata... Gli
Italiani sono profondamente preoccupati perché le lobby di comando
stanno vendendo tutto e parlano di crescita attraverso la decrescita.
Pare che tre pasti al giorno siano troppi e vorrebbero ridurli a uno
alla settimana...”
- Continua: http://altracalcata-altromondo.blogspot.it/2013/10/governo-letta-nuovo-ministro-economico.html
E con ciò concludo...
Ciao, Paolo/Saul
…......................
Pensiero poetico del dopo
Giornaletto:
NON SCORDIAMO I CAVALLI
Li abbiamo visti correre
nel vento,
nell’impeto fulmineo del
galoppo,
agili e gagliardi nei loro
spazi natali,
finché l’astuto bipede
li imbrigliò,
piegandoli ai suoi loschi
egoismi.
Li abbiamo visti
rassegnati ai colpi della frusta
nel tiro delle bighe
imperiali,
sfiancati sotto il giogo
crudele dei birocci,
nel traino delle
diligenze,
attraverso deserti
infuocati,
su per i dirupi dei monti
e luoghi impervi.
Li abbiamo visti
stramazzare agonizzanti,
sotto il peso estenuante
della legna e delle
pietre.
Abbiamo visto ronzini
vecchi, malati e stanchi
a migliaia spremuti fino
all’ultimo fiato,
e quelli condannati allo
stillicidio
delle macine e dei mulini.
Li abbiamo visti i miti e
possenti cavalli,
stremati tirare l’aratro
sotto il sole tagliente
dell’estate,
con la schiuma alla bocca
e il manto intriso di
polvere e sangue.
Li abbiamo visti squartati
dalle lance e dalle bombe,
con le viscere sparse sui
campi di battaglia.
Li abbiamo visti negli
ippodromi,
nelle umilianti esibizioni
nei circhi equestri,
nelle bische di criminali
senza scrupoli,
e quelli macellati senza
ritegno
nell’inferno dei
postriboli dell’anima.
Ma noi non dimentichiamo i
cavalli,
vittime innocenti della
follia umana,
e chiediamo, in nome della
giustizia e della civiltà,
la fine delle loro
millenarie torture.
(Franco Libero Manco)
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