
Saul Arpino ritorna…
Avete visto quella faccia della foto in vetrina… chi è quello, sono forse io?
Potrei dire di sì ed anche di no…. Sono io per le convenzioni del mondo, non sono io perché l’io non può essere fissato ad un’immagine momentanea e mutevole.
Quell’io che vedete è un attore che recita in una commedia, in un certo senso non ha nome né forma precisa, come tutti gli attori che possono interpretare vari ruoli.
Ma il mio vero “io” non si manifesta solo nei ruoli ma nella sceneggiatura, nei costumi, nelle parti comprimarie, nella musica, nella regia, nelle luci, negli spettatori… eccetera…
Volendo però dargli un nome chiamerò quell’io Saul Arpino. Un nome inventato? Forse sì e forse no.. il nome potrebbe esistere od avrebbe potuto esistere… mio nonno –ad esempio- avrebbe potuto chiamarsi così… poi per motivi banali, di sopravvivenza bruta, prese a chiamarsi Paolo D’Arpini… ed io voglio seguire il suo esempio -ma al contrario- cambio nome e divento Saul Arpino, perlomeno su questo blog.
A proposito di blog… sentivo il desiderio di crearmi un piccolo palcoscenico sul quale recitare alcune parti che non mi sono consentite in altri spazi. Da questo luogo, che forse mi riporta indietro nel tempo, un ritorno ai dinosauri del passato remoto oppure verso un avanti sconosciuto, non so, mi prenderò la libertà di raccontare e mostrare agli accorti lettori alcune segrete immagini dell’essere… di quel che io sono o non sono, descrivibile o indescrivibile…..
Vostro affezionato, Saul Arpino.
sabato 23 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 24 maggio 2020 – Tivoli: stati generali dell'ecosofia, morti che vengono morti che vanno, mobilitazione per la sanità pubblica, Giovanni Falcone, sii ciò che sei...

venerdì 22 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 23 maggio 2020 - Coordinamento rurale a Mondeggi, la lingua del contagio, "Rubikon", dalla libertà alla coercizione, m5s: vendersi al MES?, c'era una volta Pitagora...

giovedì 21 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 22 maggio 2020 – Distruzione sistematica dell'habitat, cave 5G, vaccini e spiriti delle tenebre, conoscenza empirica e conoscenza di Sé...

mercoledì 20 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 21 maggio 2020 – Relazione tra Covid-19 e 5G, mascherine anticostituzionali, “… e c’è gente che ancora gli crede…”, la mente crea l’abisso e il cuore lo valica...

Può esistere lo sforzo nel pensiero?
Oppure è un semplice pensiero dello sforzo?
Allorché eserciti la volontà cosa pensi?
Non è solo un pensiero di volontà?
Quindi la “scelta” non è che il pensiero della scelta.”
martedì 19 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 20 maggio 2020 – Bioregionalisti precursori ribelli, UE e la vaccinazione globale, disgusto alimentare, in memoria di Ipazia...

Burocrazia ambientalista – Scrive Arpat: “Per l'innovazione sulle città e le comunità intelligenti, l'Università Erasmus di Rotterdam ha raccolto dati provenienti da 80 città europee con l’obiettivo di analizzare lo sviluppo di piattaforme per la gestione di dati urbani, la strategia dietro queste piattaforme, nonché gli ostacoli e gli incentivi alla loro implementazione...”
lunedì 18 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 19 maggio 2020 – L'identità bioregionale, “Veni Covid Vici, teoria del complotto, macerie grilline, il cambiamento inaspettato, la coscienza ecologica...
domenica 17 maggio 2020
Il Giornaletto di Saul del 18 maggio 2020 – Covid-19 e ambiente, l'importante è il tracollo, Confcommercio: “i soldi dove sono...?”, invito alla riscoperta della comune appartenenza, federalismo bioregionale, il sufismo nella tradizione islamica...

se mi chiamassi!
Io lascerei tutto,
tutto io getterei:
i prezzi, i cataloghi,
l'azzurro dell'oceano sulle carte,
i giorni e le loro notti,
i telegrammi vecchi
e un amore.
Tu, che non sei il mio amore,
se mi chiamassi!
E ancora attendo la tua voce:
giù per i telescopi,
dalla stella,
attraverso specchi e gallerie
ed anni bisestili
può venire. Non so da dove.
Dal prodigio, sempre.
Perché se tu mi chiami
– se mi chiamassi, sì, se mi chiamassi! –
sarà da un miracolo,
ignoto, senza vederlo.
Mai dalle labbra che ti bacio,
mai dalla voce che dice: «Non te ne andare».”